In collaborazione con Overdub Recordings vi portiamo in studio con i Brand New Heroes, che ci raccontano le fasi di registrazione del nuovo album. Iniziamo con la prima settimana!
Recording Days
Week 1
Un po’ di numeri:
• 20.00 ora di inizio registrazione
• 34 gradi Celsius
• 90 gradi Fahrenheit
• 50 gradi percepiti
• 1000 litri di sudore
• 100 lattine di birra
• 10 paia di bacchette
• 5 plettri
• 1 speranza: finire basso e batteria
• 1 certezza: un caldo asfissiante
Si parte microfonando tutto il microfonabile: cassa, rullante, tom, timpano, hihat, ride, panoramici, microfoni ambientali, DI, Sansamp, amplificatori. Stereofonia: l’unico nostro credo.
Dopo un’ora e mezzo il groviglio di cavi è pronto in un meraviglioso disordine organizzato.
Fin da subito i primi acciacchi, il batterista di legno perde momentaneamente l’uso delle dita causa usura e abrasione della pelle a contatto con le bacchette, strette con troppa veemenza per l’emozione.
Soluzione? Nastro per garze mediche.
Il metronomo procede inesorabile in cuffia e si arranca nella pia illusione che essere in lieve ritardo sia figo e aggiunga pathos al pezzo: “Ehm… la devi rifare, hai perso il tempo con la cassa”, giunge sibilando dal talkback. E via con il take numero X, con X tendente ad infinito…
Se il batterista è di legno, direi acero, come i fusti che martella, il bassista si attesta su un buon noce stagionato.
Fioccano le bestemmie e l’asciugamano è da strizzare, ma si tiene duro.
In registrazione non ci sono pezzi facili, c’è sempre qualcosa che non va in ogni take, la stanchezza aumenta di pari passo con la temperatura e il “buona la prima” che immaginavi qualche ora prima seduto in salotto è ormai un lontano ricordo. L’unica risorsa rimasta è la resistenza, o come dicono gli anglosassoni (perché in fin dei conti, a tutti piace fare i fighi con termini inglesi), la “consistency”.
La prima settimana scorre così e giunge al termine; si avvicina il momento delle chitarre che non vedono l’ora di perdere liquidi in questo forno crematorio pieno di microfoni chiamato studio. Una selva di tracce tra poco popoleranno la sessione di Pro Tools, fra fraseggi, raddoppi, armonizzazioni e magheggi.
May the beer be with us!!!
To be continued…