Due anni fa è uscito il loro album “Resilience”, da allora la band è cambiata con nuovi innesti nella formazione ed un nuovo percorso musicale che ci riserverà delle sorprese in futuro, abbiamo fatto il punto della situazione in casa Deceit Machine.
Ciao ragazzi benvenuti sulle pagine di Metal In Italy. Iniziamo dalle novità che riguardano la band: ci sono dei nuovi membri, ormai in pianta stabile già da qualche mese, potreste presentarceli?
Ciao e grazie per ospitarci sulle vostre pagine! Sì, da ormai qualche mese sono entrati nella band Alfonso Mocerino alla batteria e Matteo Busnelli al basso.
Come mai la scelta è ricaduta su di loro?
Matteo è un vecchio amico e aveva già suonato con noi nel 2017; quando abbiamo avuto bisogno di un nuovo bassista abbiamo pensato subito a lui, ci siamo sempre trovati bene con lui sia come musicista che come presenza nella band. Alfonso invece è stata una bella sorpresa perché lavora con molti progetti diversi e non pensavamo avrebbe avuto il tempo per suonare con noi. Invece, quando l’abbiamo contattato, si è reso subito disponibile. È un batterista straordinario, e siamo subito andati d’accordo sotto tutti i punti di vista.
La line up è stata ben rodata nel corso delle date estive. Avete trovato subito il giusto affiatamento?
Assolutamente sì! Come dicevo sono due ottimi musicisti e siamo riusciti a preparare una scaletta solida nonostante avessimo a disposizione poco tempo. Abbiamo avuto la fortuna di suonare insieme ai Jinjer (una delle nostre band preferite) e qualche giorno dopo in apertura ai Nanowar of Steel. Davvero due belle date, in cui abbiamo ripreso i brani di Resilience in una chiave più pesante e abbiamo introdotto uno degli inediti del prossimo disco, una scelta che ci ha dato una bella risposta.
Tra l’altro proprio queste date hanno rappresentato per voi la cartina tornasole per il nuovo sound. Come sono cambiati i Deceit Machine da questo punto di vista?
Stiamo cercando di andare verso un suono più moderno, attuale, accentuando la componente metal. La modifica più evidente è l’introduzione di tanto growl e scream, una scelta legata al desiderio di Michela di inserire queste tecniche nel progetto.
Perché questa scelta di cambiare sound? Pensate che quella precedente non fosse la strada giusta o si tratta semplicemente di una naturale evoluzione?
Direi che si tratta di una naturale evoluzione. Siamo tuttora convinti che “Resilience” fosse un buon disco, ci siamo molto legati. Oggi però abbiamo un’idea più precisa su quale direzione deve prendere questo progetto. Stiamo lasciando indietro gli aspetti più “rock” e “vintage” per marcare di più la componente “metal”, cercando un sound che sia attuale e distintivo.
State già lavorando a nuove composizioni. Avete già delle tempistiche per la realizzazione del nuovo album?
Speriamo di riuscire a pubblicarlo il prima possibile nel 2019. Ci metteremo ancora un po’ perché stiamo lavorando con molta attenzione e ci stiamo prendendo del tempo per lavorare con calma su ogni singolo dettaglio, dalla scrittura alla produzione vera e propria.
Prima di salutarci, ci sono degli appuntamenti con i Deceit Machine che dobbiamo segnare in agenda?
Al momento abbiamo una data il 30 Novebre al The One Live Club di Cassano d’Adda (MI) insieme a 5RAND e Mechanical God Creation. Per il resto stiamo dedicando la maggior parte del tempo al nuovo disco, ma qualche altra data potrebbe saltare fuori.
Grazie ragazzi per la vostra disponibilità, lascio a voi le ultime parole, un messaggio per i nostri lettori. A presto!
Grazie a voi! Ovviamente potete trovarci sui vari social, e il primo disco Resilience è disponibile ovunque (Spotify, iTunes ecc). Seguite l’evoluzione del prossimo disco, ci sarà qualche sorpresa!
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