La cancellazione del post dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola che pubblicizzava il concerto dei Guns N’Roses il prossimo 10 giugno potrebbe avere una spiegazione. A fornirla è una recente comunicazione di Barley Arts, a firma Claudio Trotta, da cui, in maniera autonoma, traiamo una conclusione.
In pratica, il numero uno di Barley, con un post su Facebook ha tenuto a sottolineare che il concerto dei Guns è organizzato da Live Nation perchè – si legge nel post – “il gruppo ha legittimamente sottoscritto un accordo con Live Nation per tutta Europa Italia inclusa”.
Il punto è che, già in occasione del concerto degli AC/DC, la società che gestisce l’Autodromo ha sottoscritto un contratto di esclusiva con la Barley per i grandi eventi musicali, il che vuol dire che il concerto di Axl e soci, che rientra a pieno titolo nella dicitura “grandi eventi musicali”, non poteva essere organizzato all’Autodromo da un’altra società di promozione eventi che non sia la stessa Barley.
Quindi, una volta che il post di pubblicizzazione del concerto è apparso, è facile immaginare che in Barley qualcuno sia saltato dalla sedia e a quel punto anche la società che gestisce l’Autodromo si è resa conto di aver fatto una cappellata.
Ma non tutto si risolve con la cancellazione di un post.
Nella comunicazione, Claudio Trotta è perentorio ed afferma:
Barley Arts ha IN ESSERE un contratto di esclusiva TRIENNALE relativo ai grandi eventi musicali con la società che gestisce l’autodromo che reputiamo sia stato violato e non rispettato e sta predisponendo una azione legale nei confronti della stessa CHE HA DATO DISPONIBILITA’ dello spazio a Live Nation a nostro dire impropriamente PRIMA di quando avrebbe potuto farlo da contratto, di fatto limitando il nostro potere contrattuale con i rappresentati dell’artista”.
Alla fine della fiera, i Guns avevano tutto il diritto di sottoscrivere un accordo con la Live, ma per quanto riguarda la location qualcuno si è dimenticato di dire che l’Autodromo non era disponibile, se non con la Barley.
Altra guerra (legale) in atto, insomma. E non è azzardato pensare che il concerto possa essere spostato o addirittura saltare.
