Home Recensioni Hangarvain: “Freaks” – Recensione

Hangarvain: “Freaks” – Recensione

SHARE
hangarvain freaks artwork

Cosa c’è di più caldo del Southern Rock a stelle e strisce? Lo sanno bene gli Hangarvain che con il loro nuovo album “Freaks” ci regalano dieci brani che sanno di polvere e sudore, di bar malfamati ed atmosfere torride.

Il loro è un sound stradaiolo, diretto e caciarone al punto giusto, senza dimenticare momenti riflessivi e fortemente introspettivi, che se da un lato spezzano i ritmi indiavolati, dall’altro ci catapultano in un mondo fatto di sensazioni sofferte. Ben rappresenta questo mood la traccia d’apertura “Keep Falling”, che riesce a stordire l’ascoltatore con un riffing roccioso, ma al contempo riesce a disegnare linee melodiche ben calibrate, che chiedono di essere cantate a squarciagola. È una “strana” sensazione, perché questa voglia di seguire l’ugola di Sergio Toledo Mosca si palesa sin dal primo ascolto, ma ciò non accade perché le soluzioni hanno il sapore del già sentito, semplicemente è ciò che ci si aspetta da una band sanguigna come gli Hangarvain.

Con la successiva “Freaks” la sensazione diventa ancora più evidente, è lecito quindi pensare che la band riesca a toccare le corde giuste dell’anima, dosando sapientemente i momenti in cui è necessario pestare sull’acceleratore e quelli in cui bisogna rallentare e circondare l’ascoltatore con sonorità più delicate. È chiaro che la band partenopea ha al proprio arco diverse frecce: la voce è calda e profonda, sporca e ruvida, la chitarra di Alessandro Liccardo sforna riff tosti, la distorsione non è eccessiva e pompata, mantiene quella dimensione tipica del genere e ci delizia con assoli al vetriolo; il comparto ritmico svolge il giusto ruolo di supporto, il bassista Francesco Sacco riempie le basse frequenze con un suono corposo, mentre Mirkko De Maio alla batteria si dimostra essere di una precisione svizzera, senza strafare supporta i suoi compagni.

In questo calderone Southern Rock non mancano le ballad, come nel caso di “Dancing On A Whisper”, “Like Any Other” e “Ten Years Waiting”, brani che ci trasportano in una dimensione più intima, richiamando alla mente band quali i Pearl Jam, o episodi Rock/Blues come in “A Life Of Rock’n’Roll”, che dimostrano la duttilità di questi musicisti dotati di grandi capacità tecnico-compositive.

“Freaks” è la colonna sonora perfetta per un viaggio, per un momento di riflessione o per una serata all’insegna della buona musica, gli Hangarvain hanno fatto davvero un ottimo lavoro.