I pescaresi Insane Therapy hanno appena pubblicato il nuovo album “Fracture”, ma nonostante questo aspetto positivo, per la band il 2017 non è stato proprio da incorniciare: si sono ritrovati in quattro a registrare, dopo l’uscita del chitarrista Moreno, e non sono andati in tour con i Decapitated, visto che la band polacca è stata arrestata. Comunque gli Insane Therapy hanno una nuova sala prove, più pulita della precedente, un nuovo chitarrista, oltre al già citato album. Ne abbiamo parlato in questa intervista.
Ciao ragazzi, bentornati sulle pagine di Metal In Italy! Nel 2015 abbiamo parlato di “The Decline Of The Human Race”, a distanza di due anni ci ritroviamo in occasione dell’uscita di “Fracture”. Cosa è successo in questo lasso di tempo?
Ciao, oltre alle costanti date in Italia abbiamo fatto due tour, uno in Europa dell’ Est (Slovenia, Slovacchia, Ungheria, Croazia e Polonia) e un tour in Russia di 10 date. All’inizio del 2017 il nostro chitarrista Moreno purtroppo ha dovuto lasciare la band per motivi lavorativi, quindi abbiamo registrato il nuovo album in quattro da Giuseppe Bassi (Dysfunction Productions) e ci siamo fermati con le date per cercare un nuovo chitarrista. Abbiamo suonato in apertura ai Cryptopsy e infine questo Ottobre dovevamo andare in tour con i Decapitated e King Parrot, solamente che due giorni prima del comunicato ufficiale, i Decapitated sono stati arrestati… quindi il tour è stato cancellato prima di essere annunciati anche noi. In effetti il 2017 è stato un bell’ anno di merda per noi…. vuol dire che ce lo meritavamo.
Nel mese di giugno avete presentato anche la line up 2017 dando il benvenuto al chitarrista Nich Mariantoni. Perché la scelta è ricaduta su di lui e cosa ha portato di nuovo all’interno della band?
Nich ci ha contattato appena ha letto la notizia, noi avevamo pensato a lui prima ancora che ci contattasse e così è nato il colpo di fulmine. Nich oltre al livello tecnico, ci piaceva come presenza scenica sul palco e soprattutto come persona, infatti si è subito unito e ambientato all’ interno della nostra famiglia. Noi prima che una band siamo un gruppo di amici anzi fratelli, stiamo sempre insieme, ci ubriachiamo parecchio insieme e organizziamo concerti nella nostra zona… lui è diventato subito parte di tutto questo come se ci conoscessimo già da tantissimi anni e ne siamo molto contenti perché non cercavamo uno solo con cui suonare. Unici difetti: a volte non capiamo quello che dice per via del suo accento strano e a volte pensa un po’ troppo alla figa, ma questo non dispiace tanto.
“Fracture” è uscito da poco, ma immagino che abbiate già avuto modo di tastare il polso della situazione: com’è stata accolta questa nuova release da pubblico e critica?
L’album per ora sta riscontrando solo molti pareri positivi da addetti ai lavori, da chi ci segue e da nuovi fan. Siamo molto felici che molte persone che non ascoltano questo genere abbiamo apprezzato il nostro nuovo lavoro. La maggior parte delle recensioni usciranno da Dicembre, siamo pronti agli insulti peggiori.
Dal punto di vista stilistico ci sono delle differenze rispetto all’album precedente? In che modo avete affrontato il processo di scrittura?
Il songwriting inizia sempre dai riff di chitarra di Emilio Ciavucco e in sala prove, tutti insieme mettiamo poi le nostre idee e quindi rimane lo stesso approccio old school e rock n’ roll di sempre, solo che appena scritta la base dei brani registriamo delle pre-produzioni, rimodifichiamo i pezzi e poi registriamo. Nella fase di pre-produzione di questo album ci ha aiutati il nostro amico Massimo Boffa, più la Boffa che Massimo però…
L’album precedente sugli stereotipi della società moderna, sulla superficialità dell’apparire, quali sono invece i temi trattati in “Fracture”?
I temi sono diversi, non collegati tra di loro e parlano di: difficoltà nell’ affrontare la vita di tutti i giorni, razzismo e bigottismo della società, c’è un testo che parla di una scopata violenta e uno che parla di come ci piace fare baldoria la sera, dopo una giornata di lavoro. Insomma un po alla cazzo… ed essendo alla fine dei gran cazzoni, ma alla fine mia Nonna ha detto che ci sta e noi ce lo mettiamo…
L’altra volta mi avete parlato della vostra sala prove, con la promessa che forse l’avreste pulita…in che condizioni si trova? Ci sono sempre i materassi attaccati alle pareti e la puzza di muffa?
Abbiamo cambiato sala prove, adesso è seria, niente materassi e puzza di muffa, tutto questo grazie al carpentiere della band Mastro Giordano. Siamo in mezzo alla campagna possiamo suonare e organizzare feste a base di arrosticini e Genziana quando vogliamo e attorno solo verde e zanzare, tantissime zanzare e il sound molto violento di questo album è sicuramente stato influenzato dalle zanzare. Zanzare…
Torniamo seri…spesso mi è capitato di parlare con band che affermano di vendere più dischi all’estero che in Italia, anche nel vostro caso è così? E, in generale, siamo davvero così “pigri” quando si tratta di mettere mano al portafogli e supportare le band?
I primi pre-order e vendite online venivano da fuori Italia, in particolar modo dagli Stati Uniti. Molti Italiani nel nostro caso acquisteranno l’album durante i concerti, comunque oramai il download, Spotify, Itunes e Google play vanno di più… il formato fisico lo compra chi vuole veramente supportare la band, chi sa apprezzare la qualità audio, da chi ama la sensazione di sfogliare le pagine del booklet mentre ascolta la musica e legge i testi e anche da chi ha i soldi per permetterselo.
L’uscita dell’album è stata anticipata da qualche brano in streaming e, soprattutto, dal video di “Walking Dead Men”. Come mai avete scelto proprio questa traccia per farne un videoclip?
“Walking Dead Men” è la traccia che ci sembrava più completa, ma i pezzi all’interno dell’ album hanno un entità molto diversa tra di loro e questo rende molto difficile trovare un pezzo che identifichi l’intero sound dell’ album.
Ci sono degli appuntamenti live già in calendario per gli Insane Therapy?
I prossimi appuntamenti sono il 13 Marzo a Pescara, il 20 Marzo a Macerata, il 27 Marzo a Caserta, il 17 Febbraio a L’Aquila e altre che verranno annunciate a breve.
Grazie mille per il tempo che mi avete concesso, come di consueto lascio a voi l’ultima parola…A presto!
Grazie mille per l’intervista e la disponibilità che mostri sempre, speriamo di incontrarti presto per farci due chiacchiere di persona e farci tante birre insieme. Ciao, un abbraccio!