Durante l’ultima intervista ad Aydan degli Elvenking – in occasione del decimo anniversario di “The Winter Wake” – il biondo chitarrista è stato lapidario quando si è trattato di rispondere alla domanda “Ci sono concerti in programma?”.
In quell’occasione la risposta è stata:
Nel giro di qualche settimana dovremmo avere la certezza di fare qualche data. Non credo però che faremo molto in Italia. Andiamo dove ci vogliono veramente”.
Magari state pensando che ormai la situazione è ben nota e sono sicura che alcuni vorranno anche aggiungere “Ok, ma non facciamo di tutta l’erba un fascio”.
Legittimo approcciarsi alla questione come meglio si ritiene opportuno, ma è pur vero che ci sono realtà dove domanda ed offerta scarseggiano in egual misura.
Vi segnalo, poi, un ulteriore post. Questo arriva dal chitarrista di una death/thrash metal band, per un’ulteriore riflessione:
Non prendete impegni (…)!!!
Presentazione live di (…)
UNICA DATA ITALIANA eh sì non si tratta di megalomania perché purtroppo la realtà è che oramai oltre a quel posto dove presenteremo l’album non esistono più altri spazi per suonare per cui si andrà solo fuori dall’Italia”.
Ora… gli spazi, evidentemente, ci sono e lo sapete benissimo, ma con altrettanta evidenza appare chiaro che la maggior parte dei locali non è disposta ad accogliere un determinato genere di musica. Ma a quel punto prendersela con chi gestisce date e locali non ha senso perchè è il pubblico che ha il compito di riempire le sale.
Fin quando ci sarà la partita di Champions che farà annullare il concerto (è successo settimana scorsa…) e fin quando il popolo non si mostrerà affamato di musica, la situazione rimarrà tale.
Ci è abbastanza chiaro che non è neanche una questione di prezzi. I locali restano vuoti nonostante gli ingressi siano fissati a 5 euro, mentre si cacciano senza fiatare cifre a doppi zeri per altri eventi (vedi Gilmour, con tutto il rispetto per Gilmour).
– Gilmour, Springsteen & co. Per fare chiarezza servono Striscia o Le Iene?
