Oggi, in collaborazione con Mani In Faccia Promotion, ospitiamo la première degli Skull Above The Cannon con il video del brano “B. The Fish”, estratto dal loro primo album “Dagos”, uscito a novembre per l’etichetta inglese Milky Bomb Records. Il video, realizzato dall’animatore Adriano Motta, è un omaggio alla potenza mitica e ferina di alcuni paesaggi del sud Italia. Adriano Motta si definisce “un uomo comune di 31 anni che tenta disperatamente di creare video animati quantomeno decenti.” Anche lui è un musicista e suona la batteria.
Il video di animazione è realizzato esclusivamente al pc, tranne che per lo storyboard e la bozza personaggi, disegnati prima su carta.
Adriano ha utilizzato due programmi per le illustrazioni (Photoshop e Affinity photo), uno per le animazioni (After effect) e uno per il montaggio (Premiere). Qualche peculiarità riguardo al video risiede nell’aver utilizzato la foto di un batuffolo di polvere da cui è stato ricavato il pennello digitale per la texture. Inoltre, i personaggi sono animati come burattini, quindi suddivisi in parti (testa, corpo, braccio, avambraccio ecc…) e si creano dei perni sui quali gli elementi possano ruotare, come in una sorta di scheletro.
Le illustrazioni e le animazioni sono anch’esse a cura di Adriano Motta.
Dagos è il debut album degli Skull Above The Cannon, trio alternative metal siciliano ma stanziato tra Londra e Bologna, che vedrà la luce a novembre per l’etichetta britannica Milky Bomb Records. Primo lavoro sulla lunga distanza la band, l’album racconta i conflitti tra culture locali e mondializzazione, tra particolare e universale, e lo fa tramite soluzioni musicali eterogenee e mai banali. Con le radici salde e ben piantate nella tradizione musicale siciliana – tanto i fantasmi della Sicilia rurale, quanto l’utilizzo di strumenti tipici della tradizione folk o, ancora, un’affezione per i genius loci Uzeda – in quasi quaranta minuti i tre musicisti danno corpo alla loro libertà espressiva tramite un eclettismo di scrittura che chiama in causa tanto quell’alternative metal anni ’90 di Melvins, Tool e Primus, eseguito con maestria e precisione, quanto il groove southern dei Pantera, il grunge degli Alice in Chains, e ancora funk e momenti più psychedelic.
Insomma, con Dagos gli Skull Above the Cannon danno vita ad un album profondamente personale, nel quale hanno saputo riversare con criterio, eleganza ed equilibrio tutto il loro background musicale, che saprà convincere gli amanti dei riffoni, quelli affezionati alle melodie ed i palati più esigenti.
Così la band commenta i temi dell’album: “Il titolo dell’album, Dagos, rimanda al nome dispregiativo utilizzato dagli americani alla fine dell’Ottocento per indicare gli immigrati di origine latina. Questo termine oggi assume un nuovo valore simbolico e provocatorio: la condizione storica attuale vede un grande movimento di individui e popoli, in cui il “particolare” delle tradizioni e delle culture locali si scontra con l’“universale” dei processi di mondializzazione e globalizzazione.
Durante i lavori del disco è emersa sempre più l’urgenza di esprimere questo conflitto che vede nella Sicilia, nostro luogo d’origine, una terra sintomatica. L’isola siciliana è luogo di continui approdi e partenze, in cui la contaminazione tra le varie culture diventa una condizione necessaria alla sua stessa esistenza. Ciò ha determinato la scelta artistica di trasportare questo conflitto nel disco: forme espressive universali del rock e del pop (come l’utilizzo della lingua inglese, delle distorsioni e dell’elettronica) raccontano storie, miti e frustrazioni della condizione isolana. Tutto questo viene ulteriormente enfatizzato dalla scelta artistica di inserire nel disco strumenti percussivi e a fiato della tradizione folk siciliana.”
Credits Dagos è stato registrato e mixato da Fabio Trombetta e prodotto dagli Skull Above The Cannon. Artwork di Gianluca “Tenia” Gambino.
Tracklist 1. Away
2. Devil’s Tail
3. B. The Fish
4. Pigmen
5. Rosa On The Train
6. Trip To Descent
7. Kaori 8. Serenata 9. Burst 10. When The Music Is Over
11. Dagos (Bonus Track)
