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Spiritual Deception: “Vivere di musica è una scelta coraggiosa oggi, soprattutto in Italia”

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Gli Spiritual Deception, Atmospheric Death Metal band milanese, nascono nel maggio del 2016 da precedenti esperienze musicali. Al momento la band sta lavorando ai pezzi che saranno pubblicati nella prima release, per questo abbiamo colto l’occasione per conoscerli meglio e tastare il polso della situazione tramite le parole di Mirko Frontini, chitarrista e seconda voce.

Ciao ragazzi, benvenuti su Metal In Italy. Prima di inizare la nostra chiacchierata, vorrei che vi presentaste ai nostri lettori. Chi sono gli Spiritual Deception? Quali le tappe fondamentali della vostra carriera?

Ciao a tutti, noi siamo gli Spiritual Deception una band Death metal del milanese formata da 4 ragazzi: Mirko Frontini (io) chitarrista e seconda voce, Luca Zanlorenzi cantante, Gabriele Della Stua bassista e Manuel Del giudice batterista. Io, Luca e Gabriele suonavamo negli Humans Ablaze, ma dopo che la band verso maggio 2016 si è sciolta, abbiamo deciso di far partire un nuovo progetto cambiando in toto rispetto agli Humans Ablaze. Così a giugno dello stesso anno abbiamo fondato gli Spiritual Deception. Ci siamo messi subito a comporre e a cercare un batterista per completare la formazione, ci siamo riusciti in poco tempo grazie ad un nostro amico che ci ha fatto conoscere Manuel. Di tappe fondamentali raggiunte ancora non ce ne sono, siamo attivi da meno di un anno ma stiamo lavorando sodo e il più velocemente possibile per far uscire il nostro primo album.  

Descrivete il vostro sound come Atmospheric Death Metal. Come siete giunti a questa formula? Ci sono delle band che hanno vi hanno influenzato o che ritenete siano fondamentali per la vostra formazione musicale?

Mi piacciono molto gli ossimori e quando Luca mi ha proposto la sua idea di mischiare un Death metal cattivo e diretto con parti melodiche ed evocative per il sound Spiritual Deception, ci siamo trovati subito d’accordo. Ricordo che mi fece sentire un brano degli Eximperituserqethhzebibšiptugakkathšulweliarzaxułum con un intro molto mistico, seguito subito da riff Brutal Death e ne rimasi affascinato, quei due estremi musicali creavano un contrasto meraviglioso! Mi misi subito a comporre, avendo bene in mente cosa volevamo e i pezzi quasi uscirono da soli. Oltre ai cori di voce, abbiamo aggiunto anche un po’ di sonorità orchestrali, utilizzando archi e organo qua e là nei brani, così da rafforzare l’elemento atmosferico e creare il giusto equilibrio tra le parti strumentali e i temi trattati nei testi. In futuro spero riusciremo a tirar fuori pezzi più complessi con sonorità più vicine al techincal\brutal Death. Direi che le band che ci hanno maggiormente influenzato sono: Eximperituserqethhzebibšiptugakkathšulweliarzaxułum, Septic Flesh, Hour of Penance, Spawn of Possession, Bloodtruth, Nile, Fleshgod Apocalypse, Vital Remians, Origin, Behemoth.

Recentemente avete pubblicato il primo singolo”De Rerum Humana”. È un brano sicuramente atmosferico, ma caratterizzato da riff articolati e, in generale, da ritmi incalzanti e veloci. Concordate con il mio punto di vista?

Sì, “De Rerum Humana” è un brano molto solido che parte veloce e rallenta solo in chiusura, energico e sicuro. È stato il primo brano composto per gli Spiritual, per scriverne i riff e il testo mi sono ispirato alla figura di Epicuro descritta da Lucrezio nella sua opera “De Rerum Natura”. Sono rimasto affascinato dalla descrizione di questo uomo che per primo affronta le costrizioni religiose vincendole. L’Epicuro di Lucrezio è per me un exemplum vitae, colui che dubita, mette in discussione e rifiuta come assolutamente vere a priori tutte quelle tradizioni e imposizioni religiose che soffocano il genere umano, colui che non si ferma alle apparenze ma ricerca la Verità. Il titolo “De Rerum Humana” (dal latino, letteralmente “sulle cose umane”) è sia una citazione dell’opera di Lucrezio, sia il voler porre l’accento su un concetto importante cioè che, a mio modesto parere, il rapporto con l’Assoluto è prerogativa unica dell’uomo, le divinità come le intendiamo sono tali in quanto è l’uomo a finalizzarne la figura. Il centro focale della religione quindi non è mai dio ma l’uomo; d’altronde la filosofia epicurea afferma che gli dei, se esistono, ci ignorano per non contaminare la propria natura perfetta.

State lavorando al primo album. Cosa dobbiamo aspettarci da questa release? Sarà sulle stesse coordinate stilistiche del singolo?

Sì certo, stiamo cercando di tenere il giusto mix tra Death metal e parti atmosferiche in tutti i brani dell’album. Le basi orchestrali e i cori rimarranno comunque un arricchimento dei brani, lasciando la priorità ai riff di chitarra e basso come nel caso di “De Rerum Humana”. Stiamo lavorando ad un sound potente e d’impatto, con qualche parte slam e technical, zero voci pulite e molto blast beat che mette tutti d’accordo.

Ho visto sulla vostra pagina Facebook molti video in sala prove. È lì che nascono i vostri brani o si parte dall’iniziativa del singolo, che viene poi sviluppata con il resto della band?

Tutti i brani e tutti i testi sono stati realizzati da me, compongo da solo con la chitarra in mano nella tranquillità di camera mia e scrivo tutte le parti (batteria, basso e le basi) così da velocizzare il lavoro. In sala prova analizziamo insieme i riff dei brani che non convincono pienamente tutta la band, apportando modifiche e aggiustamenti, mentre i testi li controlla Luca aggiungendo le sue idee. Per fortuna, avendo un’ottima intesa tra di noi, c’è sempre poco da modificare e riusciamo a chiudere i brani molto celermente. Ci divertiamo sempre tantissimo quando proviamo, c’è sempre un’ ottima atmosfera, il nostro punto di forza è che prima di essere una band siamo grandi amici.

Quanto contano i testi per voi? Ci sono delle tematiche particolari che affronterete nel vostro primo album?

Per noi i testi, hanno un’importanza fondamentale! I testi e le relative parti strumentali sono molto legati fra loro per rendere al meglio il significato del brano. Prima di scrivere un testo cerco sempre di approfondire il più possibile l’argomento trattato, per poi svilupparlo insieme a Luca attraverso una nostra personale analisi. Troviamo molto interessante la mitologia, la filosofia e gli aspetti spirituali dell’essere umano, in questo album le tematiche principali verteranno appunto su questi temi: il rapporto tra l’uomo e dio e la mitologia legata alle principali religioni monoteiste.  

Siete una band giovane, nata da poco, ma immagino che abbiate già un fine, una meta da raggiungere. Pensate che sia possibile vivere di musica? Intendo come occupazione principale.

Alcuni ci riescono altri no, voler vivere di musica è una scelta coraggiosa oggi soprattutto in Italia, certo bisognerebbe sempre distinguere fra i vari generi musicali, ma nell’ambito Metal rimane una realtà molto difficile. Noi abbiamo tutti un lavoro e la musica rresta una grande passione che ci occupa la maggior parte del tempo libero. Se in futuro ci potesse essere davvero la possibilità di vivere della nostra passione non so bene come potremmo reagire alla cosa, vorrebbe dire dover ribaltare completamente le nostre vite! Noi nel profondo ci speriamo, ma per ora non ci pensiamo più di tanto, il nostro obbiettivo è suonare al meglio, divertirci e cercare di farci un nome nella scena.

Siete alla ricerca di un’etichetta discografica, di un’agenzia o, secondo voi, è meglio promuoversi con le proprie forze?
Credo che la cosa migliore sia un lavoro combinato tra etichetta discografica, agenzia di booking e auto promozione. Noi ci siamo formati da poco e per ora non siamo legati a nessuna casa discografica e a nessuna agenzia di booking, ma stiamo cercando entrambe.

Prima di lasciarci, facciamo il punto della situazione. Avete già prefissato una data per l’uscita dell’album? Ci sono degli eventi nei prossimi mesi?

Ora stiamo cercando di suonare il più possibile live per consolidare i pezzi scritti, ma di grossi eventi ancora non ce ne sono. Non abbiamo prefissato ancora nessuna data per l’uscita dell’album. Attualmente abbiamo completato la scrittura dei brani e dei testi, stiamo valutando diverse opzioni su come muoverci al meglio per registrare l’album.

Grazie ragazzi per il tempo che mi avete concesso. A voi l’ultima parola! A presto.

Grazie a te Stefano e a tutta la redazione di Metal in Italy per lo spazio concesso, state facendo un grandissimo lavoro! Salutiamo tutti i vostri lettori e le persone che ci seguono! A presto.