Home Interviste Twelve Foot Ninja: l’insegnamento a stare sul palco e tra la gente...

Twelve Foot Ninja: l’insegnamento a stare sul palco e tra la gente che arriva da lontano

SHARE

L’attitudine è tutto. La creatività, l’estro, l’ironia, l’organizzazione ed una mente aperta sulla fusione di più generi musicali perfettamente eseguiti fanno il resto. Sono tanti fattori, ma sono in pochi quelli che davvero sanno come combinarli tutti insieme.
I Twelve Foot Ninja fanno parte di questa nicchia e parliamo di nicchia solo e solamente se ci riferiamo ad un gruppo ridotto di persone che sanno come fare il proprio lavoro.
Prima volta in Italia grazie ad una intuizione dello staff di Bagana Rock Agency, quello che si deve dire, si deve dire.
Le date di Torino e Roma (quelle realizzate fino al momento in cui scriviamo) sono state un successo. E non era facile, in entrambi i casi. Parliamo di Roma, una piazza strana che ha riservato gelide accoglienze a nomi molto più in voga. Prima ancora dell’apertura dei cancelli del Traffic Club vi era un nutrito gruppo di fan. Uno di loro si è lasciato scappare un commento. Era preoccupato. “Cioè… questi vengono dall’Australia e saremo in dieci a sentirli…“. E fortunatamente non è andata così.
Il pubblico del Traffic è aumentato di minuto in minuto, rispondendo con interesse anche alle band d’apertura (gli italiani Omega ed i francesi Uneven Structure).

Sul palco gli omini della crew hanno sistemato una serie di led e neon. Tutto home made! Esattamente come le chitarre realizzate dal chitarrista Stevic MacKay. Peccato per il black out che ha mandato in bomba le luci portate da casa… C’è stato infatti un momento di panico tra i (pochi) membri della crew, preoccupati che lo show non avrebbe reso al meglio. E si sbagliavano anche loro, esattamente come il fan di cui sopra.
I Twelve Foot Ninja hanno messo in piedi uno show che di fatto non avrebbe avuto nemmeno bisogno di ulteriori strutture: pubblico rapito, canzoni cantate a squarciagola, per la gioia e sorpresa del cantante Nick “Kin” Etik. Chissà se si aspettavano questa risposta? Chissà se questa volta saranno loro a chiedere di tornare in Italia?
A fine concerto, il tempo di prendere una birra ed i ragazzi erano nuovamente tra i fan: foto, autografi, chiacchiere e sorrisi, senza che a nessuno pesasse il fatto che quei mostri avevano appena fatto un concerto della madonna e che andavano solo venerati.
Quanto ci hanno insegnato i Twelve Foot Ninja. Quanto hanno insegnato a chi pensa di essere arrivato e continua a guardarti dall’alto verso il basso.

Prima del concerto i ragazzi ci hanno accolto sul loro tour bus per realizzare l’intervista a Stevic e Kin, andata in onda in diretta su Facebook. Abbiamo messo alla prova l’italiano dei ragazzi ed abbiamo anche scoperto alcuni segni convenzionali australiani!
L’intervista: