Home News VIDEO DEL GIORNO: “Self-Proclaimed Gods” dei Subliminal Fear – ESCLUSIVA

VIDEO DEL GIORNO: “Self-Proclaimed Gods” dei Subliminal Fear – ESCLUSIVA

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Nuova esclusiva sulle pagine di Metal In Italy! Quest’oggi vi presentiamo in anteprima il lyric video di “Self-Proclaimed Gods”, primo singolo estratto dal nuovo album dei Subliminal Fear intitolato “Escape From Leviathan”. Un’esclusiva che accogliamo con molto favore anche perchè segna un punto di svolta nella produzione discografica dei SF, in quanto è il biglietto da visita di un nuovo sound da parte della band pugliese.
Ecco perchè, oltre all’esclusiva del video, vi proponiamo l’intervista ad uno dei vocalist, Carmine Cristallo, che spiega i dettagli di questa evoluzione-

L’intervista:


Con “Escape From Leviathan” il cambio di rotta è evidente. Si è scelto di accentuare la parte melodica, mantenendo allo stesso tempo la componente Death. Cosa vi ha portato in questa direzione?

Ciao Silvia, qui Carmine uno dei vocalist della band. In effetti, rispetto ai due predecessori, “Escape From Leviathan” è un album concepito in maniera totalmente diversa, oltre che con un approccio da tutti i punti di vista più professionale. Hai giustamente colto una maggior cura per la melodia, senza aver tralasciato parti di metal estremo, questo è assolutamente vero. Lasciami anche aggiungere, che questo mix è valorizzato dalla presenza di alcuni nuovi elementi come i synth ed i suoni elettronici, che hanno portato le giuste atmosfere, e da una sezione ritmica più groove-oriented di quella dei vecchi brani, dove invece si puntava tutto sulla velocità.
Grande plauso va dato al nostro produttore Giuseppe Dentamaro ed al lavoro svolto nei Golem Dungeon Studios, per aver permesso la “convivenza” di tutti questi elementi.
Agli inizi del 2014, abbiamo deciso di fare alcuni cambiamenti, soprattutto per quanto riguarda lo stile musicale e nella line-up. Adesso abbiamo 2 vocalist, ed è grazie alla presenza di Matteo De Bellis dei deathster Golem, che possiamo esprimerci al meglio nelle parti più aggressive. Il nuovo batterista della band è Ruggiero Lanotte, e credimi il suo lavoro sarà essenziale in sede live e per i prossimi progetti futuri. Il nostro obbiettivo, per questo album, era quello di dare un taglio netto, ma senza cancellare quanto fatto di buono nella nostra prima fase di vita, quindi un vero e proprio “re-start”. Ne è venuta fuori una creatura con una nuova pelle, ma con una consapevolezza maggiore di ciò che vogliamo essere.

Non solo melodie, ma anche vere e proprie parti orchestrali (nella titletrack o ad esempio nella parte finale di “Evilution”). Chi ha curato questi dettagli?
E’ evidente che uno dei punti di forza di “Escape From Leviathan” è la nuova connotazione atmosferica dei brani e questo è dovuto principalmente alla presenza massiccia di synth e agli arrangiamenti di Botys Beezart, che ha co-prodotto con noi questo album. Botys è un amico di lunga data, tastierista ed arrangiatore della gothic metal band barese Godyva. Come hai giustamente notato, in alcuni casi sono state inserite delle vere parti orchestrali, che hanno conferito una drammaticità unica. Questa componente si abbina perfettamente al concept lirico e crea, a mio parere, una vera e propria colonna sonora. Botys è stato incredibile in questo lavoro, ma non abbiamo mai dubitato delle sue capacità. Abbiamo lavorato con lui in maniera simultanea e quindi i suoi arrangiamenti non sono stati aggiunti in una fase successiva, bensì sono nati assieme agli arrangiamenti degli altri strumenti, intrecciandosi e crescendo insieme, dando quindi vita a questa unica entità. Botys, per come ha lavorato, è stato a tutti gli effetti il sesto componente della band.

Quali sono gli ospiti che hanno preso parte all’album?
Per questo album, abbiamo lavorato molto per far si che tutte le canzoni avessero un’anima ed una struttura a sé, quindi ognuna di esse è diversa dalle altre pur avendo in comune lo stesso concept tematico. Detto ciò, abbiamo valutato la possibilità di inserire alcuni guest che con il loro modo di cantare potessero ulteriormente avvalorare questa connotazione personale dei brani, oltre che per la natura prestigiosa della collaborazione.
“Phantoms or Drones”, che è l’opener dell’album, ha una cadenza marziale e martellante nella sua prima parte, che mi fa venire in mente alcune parti dei Mnemic per capirci, mentre nella sua parte conclusiva, diventa epica e drammatica. In quest’ultima parte, la canzone esplode con l’ingresso di Guillaume Bideau. La sua voce ed il suo stile si inserisce perfettamente in quella parte del brano e quindi la sua linea vocale è quel valore aggiunto che nessun’altro avrebbe potuto inserire e che speravamo di ottenere. Infatti quando ho ascoltato la linea vocale non potevo immaginare qualcosa di meglio e tutt’ora mi da emozione ascoltarla.
Parlando di “Evilution” invece, avevo già in mente Jon Howard dei Threat Signal perché lo reputo uno dei migliori screamer in circolazione. Quando ho dovuto scegliere il brano da proporgli, non ho fatto altro che optare per il più aggressivo della tracklist. A Jon il brano è piaciuto tanto e ha anche chiesto di inserire altre parti nello special melodico finale, ri-arrangiando in meglio la linea vocale.
Il terzo guest invece, a differenza degli altri, non è stato premeditato. Premetto che tra gli album che hanno formato i Subliminal Fear agli esordi, c’è Rusted Angel dei Darkane, quindi per me Lawrence Mackrory è un punto di riferimento. Casualmente, scrivendogli una email e complimentandomi per il suo lavoro di musicista, è venuta fuori la possibilità di averlo come guest su un brano, “All Meanings They’ve Torn”. La sua presenza quindi è da considerarsi come un anello di congiunzione tra quello che erano i Subliminal Fear e quello che sono diventati adesso.


Come mai la scelta di inserire anche una cover dei Talk Talk in tracklist?

La scelta di inserire una cover dei Talk Talk, quindi un brano POP anni 80, è nata dalla nostra passione verso la musica di quegli anni. Cercavamo un brano che non fosse già stato proposto da altri, ma che avesse anche una tematica di taglio futuristico, quindi rientrasse a pieno nel concept dell’album. Impresa non semplice. Il voler “vivere in un altro mondo”, poiché qualcosa è andato storto nel nostro, o magari cercare un nuovo luogo più adatto del nostro, dove poter davvero vivere, amare e non sentirsi soli (nella versione originale questo concetto è espresso in maniera figurativa), era il giusto ponte con gli argomenti delle altre canzoni. “Living in Another World” quindi ci è sembrata perfetta ed anche Botys, che è un grande fan dei Talk Talk si è dimostrato entusiasta.

La canzone che oggi presentiamo è “Self-Proclaimed Gods”. Di cosa parla e perché avete scelto questa traccia per lanciare il vostro nuovo lavoro?
Abbiamo scelto questo brano perché pensiamo che possa riassumere al meglio, da ogni punto di vista, il nostro nuovo album. La sua struttura di canzone convenzionale ed il ritornello esplosivo ci hanno convinti maggiormente, ma devo ammettere che in lizza per questo ruolo di “anteprima all’album” c’erano anche altri brani. “Self-Proclaimed Gods” parla dei falsi Dei della nostra società, autoproclamati grazie alle loro ricchezze o al loro modo di manipolare le masse. Sono ipocriti, lasciati liberi di agire come meglio credono e spacciano come verità le più subdole menzogne, con le quali ci rendono schiavi e più simili a delle macchine. Ogni brano dell’album può comunque essere interpretato secondo una chiave di lettura personale e trasmettere dei concetti diversi.

Due anni e mezzo circa per “Escape From Leviathan”. Tirando le somme, siete soddisfatti del risultato finale o c’è qualcosa che avreste voluto modificare?
E’ stato un periodo di sacrifici, dove abbiamo dedicato molto più tempo del previsto per completare i lavori, ma alla fine siamo molto soddisfatti da ogni punto di vista e credo di poter dire che abbiamo tracciato una giusta strada da percorre. Abbiamo conquistato delle consapevolezze e nuove conoscenze e grazie ad esse, più che in passato, possiamo concentraci anche sull’aspetto “live” della nostra musica. Le prime valutazioni degli addetti ai lavori evidenziano quei cambiamenti e quelle intenzioni che volevamo trasmettere e questo è già il nostro piccolo successo. Escape From Leviathan è un album che già ci rende orgogliosi.
Un grazie enorme a te Silvia e a Metal in Italy per questo spazio. Naturalmente grazie anche a tutti lettori che invito all’ascolto dell’album ed a scriverci un commento sul nostro nuovo lavoro: www.facebook.com/subliminalfear


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