Loro hanno un obiettivo: diventare una band di fama internazionale. E per far questo stanno lavorando sodo ed in poco tempo sono già a quota 100 live, contando anche il fatto di aver rappresentato l’Europa assieme ai Napalm Death in America in occasione del Full Terror Assault. Ma non solo. Ci sono tanti aneddoti nella storia dei Voltumna che fanno di questa band innamorata della propria terra, dalla quale attingono anche il nome, una delle realtà più interessanti. Ma non saranno mai paghi finchè non arriverà la chiamata di Nergal…
L’intervista:
Ciao ragazzi, benvenuti sulle pagine di Metal In Italy. Prima di iniziare con le domande vorrei che presentaste la band ai nostri lettori, indicando le tappe fondamentali della vostra carriera.
Tutto incomincia nel Settembre del 2009, quando i membri ancora giovanissimi formano il progetto musicale dedito al riscatto della civiltà Etrusca e alla severa critica della modernità. Dopo il primo passo dell’Ep Chimera (2011) e del primo album Damnatio Sacrorum (2013), i sacerdoti devoti alla grande dea iniziano a solcare i palchi importanti d’Italia e d’Europa, accompagnando band del calibro di Necrophobic, Inquisition e Carpathian Forest e esibendosi in piazze di tutto rispetto come il Blackened Life Fest in Russia, il Metal Crowd OA in Bielorussia e svariati festival in Italia e Europa. Con ormai Disciplina Etrusca (il secondo album) alle porte e l’esperienza acquisita negli anni passati nel Settembre del 2015 arriva la svolta del Tour Americano che ci ha visti presenti anche alla prima edizione del Full Terror Assault OA, mega festival americano con ben 75 gruppi e solo noi e i Napalm
Death a rappresentare l’Europa! Queste le tappe fondamentali di maggior rilievo senza ovviamente tralasciare che siamo ormai già arrivati a quota 100 live.
Da cosa nasce la scelta del nome della band? Siete profondamente legati alle radici della vostra
terra, lo si evince anche dal titolo del vostro ultimo album…
Come già hai potuto sottolineare te, Si, siamo profondamente legati al nostro territorio, all’ Etruria e al bosco sacro di Volsinii situato proprio attorno alle nostre attuali abitazioni. Il nome Voltumna deriva appunto dal santuario PanEtrusco, in cui i rappresentanti dell 12 città Etrusche si riunivano annualmente, dedicato alla grande Dea del cambiamento, della rinascita e della fertilità.
“Disciplina Etrusca” (la recensione) è il vostro secondo album, voi siete attivi dal 2009 e dimostrate l’esperienza di una band ben più navigata degli anni che avete sulle spalle. Come siete riusciti a raggiungere in questo lasso di tempo questo traguardo?
Volere è potere giusto?? Ci siamo impegnati con tutto noi stessi in tutti gli aspetti che riguardano la band e così facciamo ora e faremo in seguito. Vogliamo diventare una delle top band a livello Internazionale senza se e ma.
Il vostro sound attinge a piene mani dal Black Metal, ma profonda è la caratterizzazione Death con chiari riferimenti a soluzioni più moderne. Come siete giunti a questa formula vincente?
Non è stata una scelta fatta a priori, le nostre composizione sono abbastanza naturali influenzate ovviamente dai generi che ascoltiamo. Lasciamo comunque sempre largo spazio alle nostre sensazioni e ispirazioni senza abbracciare un solo genere come avrai potuto ascoltare in Disciplina Etrusca.
Ascoltando l’album ho notato la predominanza di una componente epica, che ben si innesta trapassaggi efferati, veloci ed altri cadenzati. Come nasce un brano dei Voltumna? Si tratta di un lavoro di squadra?
Sì assolutamente di squadra, siamo un gruppo di ragazzi che si conoscono fin dai primi anni di Liceo e per alcuni membri addirittura prima quindi l’affinità è ai massimi livelli, ci intendiamo in fretta. Partiamo generalmente da un riff di chitarra o groove di batteria al quale poi si allacciano i vari bridge e/o riff secondari che danno la struttura fondamentale al brano. Solo in un secondo momento ci occupiamo dei testi, una volta completati le parti strumentali.
Per quanto riguarda invece i temi trattati, quali sono gli argomenti che affrontate nei testi?
Ovviamente tutto ciò che riguarda la Mitologia, la Storia e l’ Esoterismo del popolo Etrusco e dei loro affini popoli Italici, argomento non di facile interpretazione date che lo pochissime fonti scritte e che necessita di una ricerca anche nei luoghi dove sono vissute queste popolazioni. Non tralasciamo anche critiche al decadimento moderno avvenuto secondo noi dall’Impero di Roma in poi, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Nelle esibizioni live indossate un saio ed utilizzate il face painting, come mai avete scelto di caratterizzare la vostra immagine in questo modo?
La tunica è una nostra riproposizione di quelle indossate dai Lucumoni Etruschi durante le cerimonie mentre il face painting è una sorta di tributo che facciamo al genere che ci ha permesso di arrivare fin qui.
Quanto è importante per voi suonare dal vivo? Il contatto diretto con i fans quanto è importante per
i Voltumna?
FONDAMENTALE. L’esperienza live è tutto, seriamente; è l’ Apoteosi dei Voltumna, riusciamo ad esprimere tutto noi stessi soprattutto se sotto al palco c’è un pubblico affiatato che trasmette energia e ci permette a nostra volta di ritrasmetterla. Possiamo considerarlo quasi come un rituale del nuovo millennio.
Qual è invece il vostro rapporto con i moderni mezzi di informazione e condivisione? Ovviamente mi riferisco alle piattaforme per l’ascolto della musica, i mercati digitali ed i social network.
Ci troviamo bene a comunicare con i nostri fan e la cosa ci rende felici per poter scambiare informazioni, idee e consigli senza esagerare nell’assoggettamento ai social. Per quanto riguarda i mercati digitali hanno molte comodità ma preferiamo in ogni caso la copia fisica ce sia cd o vinile.
Progetti per il futuro, cosa bolle in pentola? Cosa riserverà ai Voltumna il 2016?
Riserverà innanzitutto già il 2 gennaio in Basilicata per il Southern Wolves Fest il Traguardo dei 100
LIVE, un ottimo inizio per un anno che ci vedrà solcare i palchi di tutto il mondo, vi facciamo solo
due nomi per ora: MetalGate Czech Death Fest 2016 e WitchFest 2016 in Sud Africa con band del
calibro di Behemoth e At The Gates. Non mancherà il tour Italiano e quello Europeo (a breve uscita
delle date) e già siamo in fase di scrittura del nuovo album. Insomma le pause non esistono
assolutamente !!!
Se poteste scegliere una band con la quale andare in tour, su quale ricadrebbe la vostra scelta e
perché?
BEHEMOTH !
Bene ragazzi, vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato, l’intervista è conclusa e lascio a voi il
compito di salutare i vostri fans ed i nostri lettori. A presto!
Ringraziamo te, tutti i lettori di Metal in Italy e tutto il Popolo Etrusco che ormai ci segue da qualche
anno e ogni giorno cresce e si rafforza per la rinascita dell’ antico culto!