I 3RD sono una band storica del panorama estremo italiano, dopo diversi anni di silenzio sono tornati a farsi sentire con un Ep “Vendetta” (qui la recensione) che ha dimostrato quanto il combo salernitano sia vivo, vegeto e con tanta voglia di fare musica di ottima qualità. Abbiamo parlato con il cantante Cristiano de Divitiis, sia dell’ultima release che dei progetti futuri.
Ciao Cristiano, ti ringrazio per averci concesso l’intervista, è per noi un grande piacere ospitare una delle band storiche del panorama estremo italiano. Iniziamo subito con le domande: “Vendetta” arriva a sette anni dalla vostra uscita discografica, cosa è successo in questo lasso di tempo?
In questi anni la band è stata ferma dato che alcuni membri sono andati via da Salerno. Abbiamo provato a creare qualcosa ma senza risultati. Grazie alla venuta nella band di Vincenzo Castaldo nel 2013 ci siamo rimessi in moto, nonostante la distanza fra alcuni di noi. Sentiamo crescere all’interno della band una nuova forza.
Come ho scritto nella recensione, tre brani non sono molti, semplicemente perché di ottima fattura e alla fine dell’ascolto si avverte la necessità di volerne ancora, come mai avete optato per questa scelta?
I tre brani che hai sentito sono solo un assaggio del lavoro che stiamo preparando, diciamo un maxi singolo. E’ previsto in un futuro prossimo un album intero.
Nel corso degli anni il vostro sound si è evoluto, mantenendo comunque intatta un’aggressività di fondo che si traduce non solo in passaggi veloci, ma anche in riff dal groove molto accentuato, fattori che uniti ad alcuni spunti melodici, come in “The Empire Of The White Robes”, rendono comunque il sound molto fresco e moderno, come descrivereste i 3RD nel 2015?
Fondamentalmente sempre gli stessi: un gruppo di amici che si diverte, esprimendo le proprie emozioni ed idee in musica, senza farsi influenzare dalle nuove tendenze del mercato musicale.
Entrambi i chitarristi utilizzano delle Ibanez ad 8 corde, elemento che salta subito all’orecchio ed emerge particolarmente in “Rise Above”, ma anche in un breakdown di “Stain”, come mai avete optato per questa scelta stilistica?
Nessuna scelta stilistica. Da parte di Dario e Vincenzo solo la voglia di sperimentare nuove sonorità, ancora più particolari e aggressive.
So che l’Ep contiene anche una bonus track molto particolare, ce ne volete parlare?
Una sera Vincenzo portò alla nostra attenzione un suo arrangiamento di D-Day al pianoforte; ci disse che l’aveva pensato per gioco, ma l’idea ci piacque e decidemmo di inserirla su “Vendetta”.
Avete registrato le tracce presso i Kick Recording studio con Marco Cinghio Mastrobuono, che tra l’altro è anche il vostro bassista, come vi siete trovati a lavorare con lui?
E’ inutile spendere parole…al di fuori della professionalità, con Cinghio è sempre una festa! Comunque dopo aver assaggiato il modo di lavorare al Kick, mi sento di consigliarlo a chiunque voglia produrre un cd, evitando di buttare soldi in fantomatici studi di registrazione.
Il 23 Dicembre c’è stato il release party al Mermaid’s Tavern di Pontecagnano (SA), come è andata? Avete tra l’altro realizzato alcuni video ed impiegato diverse telecamere…
Il concerto è andato alla stragrande! Il pubblico ha risposto in maniera estremamente positiva, oltre le aspettative! Tutti i nostri amici si sono offerti di immortalare l’evento… e così siamo riusciti a recuperare un po’ di materiale per realizzare i video che avete visto online.
Quali sono i vostri impegni per il 2015? Ci sono già delle date in vista? State lavorando alla prossima uscita discografica?
Il prossimo concerto si terrà il 28 febbraio ad Angri, presso “L’onda sonora”. Dalla fine di febbraio inizieremo un periodo intenso di prove per preparare nuovo materiale. Per ora non so dire quando uscirà. Prevediamo la partecipazione ad alcuni festival, ma siamo ancora in attesa di conferma.
Vorrei conoscere il tuo giudizio sulla scena estrema italiana in generale, ma anche quella della vostra terra d’origine: ci sono band che ritenete valide? Ci sono locali che danno spazio ed organizzano serate live?
In Italia ci sono delle grandissime band a volte molto superiori rispetto alle sputtanate band modaiole e create a tavolino, ma purtroppo non vivendo nel resto d’ Europa (l’Italia anche in questo settore non dà sbocchi), sono rimaste realtà solo nazionali. Nel nostro territorio molte band sono decedute, le uniche due grandi sorprese che ho avuto modo di ascoltare sono gli Jano’s Head e i Nameless Crime (questi ultimi, tra l’altro, sono una band storica).
Bene Cristiano, ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato, lascio a te le ultime parole, lasciate un messaggio ai nostri lettori ed ai vostri fans.
C’è un messaggio molto chiaro nei testi “Vendetta”: credete in voi stessi, nelle vostre forze, nelle vostre capacità, portate avanti le vostre idee e ribellatevi a chiunque voglia manipolarvi come dei burattini.