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Rock In Roma: 230mila presenze, nuove idee per il futuro ed il sogno Iron Maiden

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E’ terminata due settimane fa l’edizione 2015 del Rock In Roma, fest che anima la Capitale – e precisamente lo spazio dell’Ippodromo Le Capannelle – che nel corso degli anni si è affermato come uno degli eventi musicali per eccellenza nel nostro Paese.
Un titolo conseguito grazie ad larghezza di vedute da parte degli organizzatori che hanno saputo captare i gusti delle persone, offrendo al pubblico proveniente da tutta Italia, un’offerta musicale variegata.

Questa del 2015 è stata senz’altro un’edizione con il botto e che ha saputo sotterrare i già ottimi risultati dell’anno precedente quando, lo ricorderete, il Rock In Roma ha ospitato una data del Sonisphere portando nella Capitale i Metallica.
I numeri del 2015 parlano chiaro: per questa edizione andata ora in cantiere, l’organizzazione ha contato circa 230 mila presenze.
Probabilmente l’ultimo appuntamento, quello dei Linkin Park dello scorso 6 settembre è stato il concerto che ha visto la maggiore affluenza.

Maxmiliano Bucci e Sergio Giuliani, ideatori ed organizzatori del Rock in Roma, sanno che ora c’è molta più attesa. La gente guarderà con molto più interesse a quello che sarà il cartellone del futuro ed è chiaro che ci si aspetta sempre il grosso nome.
A questo proposito dicono:

Con l’edizione 2016 vorremmo mantenere appuntamenti rock/metal che siano all’altezza”.

Viene spontaneo da chiedersi se per caso Bruce Dickinson e la truppa Maiden passeranno per Roma. Gli organizzatori dicono:

Ci farebbe assolutamente piacere, sono anni che li cerchiamo”.

Un ultimo aspetto da mettere in evidenza riguarda le polemiche che ci sono state (specie per il concerto dei Muse), con veementi critiche rivolte all’organizzazione.
Bucci e Giuliani non si tirano indietro e rispondono così:

Naturalmente ricevere critiche a caldo non fa mai piacere, ma per noi sono uno stimolo per continuare a migliorarci e a fornire una proposta sempre più interessante e innovativa, in qualche modo che riesca a mettere insieme creatività e progettualità urbana per proporre ad una città come Roma un festival internazionale.
In alcuni casi purtroppo non dipende direttamente da noi, stiamo facendo uno sforzo progettuale ed il prossimo anno metteremo in campo una strategia che comunicheremo a breve e speriamo possa risolvere alcune piccole criticità. Vogliamo e possiamo migliorare invitando il pubblico ad usufruire dei mezzi messi a disposizione dall’organizzazione e facendo in modo che le nostre comunicazioni sulla viabilità raggiungano una quantità di pubblico sempre maggiore”.

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