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Fallout H.R.: “Human Crime” – Recensione

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Fallout HR HUMAN CRIME

“Human Crime” rappresenta l’esordio discografico dei Fallout H.R., trio proveniente da Chieti/Sannicandro dedito ad un Thrash Metal feroce e rabbioso con chiari riferimenti Hardcore.

L’Ep in questione contiene cinque brani, ma escludendo la strumentale “Human Crime” che apre le danze e la cover di “Solitude” dei Candlemass, le tracce effettive sono tre. I Nostri affrontano temi che spaziano dalla distruzione della natura ad opera del genere umano, alle ingiustizie dei governi ai danni delle popolazioni, il tutto ambientato in uno scenario post-atomico che pervade tutta la release.

Il tema viene introdotto dalla sirena dell’opener e titletrack, quasi due minuti che si evolvono in un crescendo ansiogeno che esplode con la successiva “Silent Deception”. Non è necessario citare nomi del passato per inquadrare il genere, perché la proposta rientra pienamente nei canoni descritti in precedenza ed i Fallout H.R. colpiscono duro, grazie alla chitarra possente di Raffaele Castellucci, il quale dimostra di possedere una buona tecnica, al basso martellante di Ayrton Glieca, che riveste anche il ruolo di singer, e la batteria di Antonio Appugliese, unico ad essere penalizzato da una produzione non estremamente potente.

Il trio predilige le parti pestate, che vengono sottolineate dall’alternanza della voce di Ayrton con quella del chitarrista Raffaele, soluzione non sempre perfetta, ma comunque di impatto. In questo emergono i tratti tipici dell’Hardcore/Punk che contaminano i Fallout H.R. Con “Red Forest” vengono introdotti anche dei mid tempos che annichiliscono l’ascoltatore, passaggi che si contrappongono a brucianti accelerazioni. Con “Until The Fallout” continua il massacro perpetrato alla velocità della luce, anche se nelle battute finali c’è spazio anche per una partentesi più cadenzata e riflessiva, che mette in luce le doti sia dell’axeman che del bassista.

L’ultimo brano è, come già accennato, una cover dei Candlemass che viene rivista in chiave Fallout H.R., fatto che potrebbe far storcere il naso agli estimatori della band svedese perché in effetti perde in parte l’aura Doom che la caratterizza.

In conclusione “Human Crime” è un compito svolto in modo soddisfacente, ma pecca di originalità e meriterebbe sicuramente dei suoni più aggressivi e potenti. La sostanza comunque c’è, nonostante qualche spigolo da smussare.