Nel 2013 hanno dato alle stampe “Omega”, un album autoprodotto, ma che non ha nulla da invidiare a produzioni con budget elevati, i LionSoul stanno preparando il come back, noi abbiamo curiosato per vedere cosa bolle in pentola e lo abbiamo fatto con Ivan Castelli, cantante della band.
Ciao Ivan, innanzitutto benvenuto sulle pagine di Metal In Italy. E’ di pochi giorni la notizia che per i LionSoul “Qualcosa sta per cambiare”, ma prima di parlare di questo vorrei fare un passo indietro e soffermarmi sul vostro ultimo lavoro “Omega”. E’ fuori già da un po’ di tempo, come è stato accolto da pubblico e critica?
Ciao Stefano, un saluto a tutti i lettori di Metal in Italy, grazie per averci ospitato sulle vostre pagine. Volevo farvi i complimenti per questo nuovissimo portale dedicato alla musica rock e metal italiana. Omega ha ottenuto ottimi risultati , la critica ci ha accolti bene, soprattutto ha superato nettamente le nostre aspettative; considerando il fatto che abbiamo fatto uscire un disco vero e proprio senza una demo che lo precedesse, dopo pochissimi live alle spalle e senza un supporto da parte di un’etichetta.
Ho avuto modo di ascoltarlo, oltre che musicalmente devo dire che anche dal punto di vista della produzione sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla qualità del suono, si tratta di un album che, quanto a cura dei particolari, non ha nulla a che vedere con produzioni realizzate con budget superiori, qual è il vostro segreto?
È il frutto di un lavoro che definirei “titanico” per l’impegno e il tempo speso per la realizzazione: abbiamo curato ogni dettaglio in modo maniacale, dalla parte tecnica alla logistica, l’organizzazione e la coesione tra i membri di questa band sono state armi fondamentali per la riuscita dell’opera. Dal punto di vista tecnico ci siamo informati su come procedere per ottenere una qualità decente, ho già lavorato sulla produzione di colonne sonore per filmati anche se qua si tratta di tutt’altra roba (almeno per l’obiettivo che ci siamo prefissati) così, armati di pazienza, nell’arco di qualche mese, abbiamo registrato autonomamente tutte le tracce; per il missaggio e il mastering abbiamo avuto la fortuna di trovare Francesco Matano, un professionista come ce ne sono pochi in giro oltre che una persona squisita, il quale ha preso in mano la situazione portando Omega al livello qualitativo che tu stesso hai avuto il modo di testare.
A livello concettuale so che vi siete rifatti alla mitologia greca, potete spiegarmi cosa vi ha ispirati e come mai avete scelto proprio il campo mitologico?
Abbiamo costatato che le band del nostro genere si rifanno spesso alla mitologia norrena o al genere fantasy, noi, in quanto italiani, ci sentiamo più legati ai miti e alla storia del bacino mediterraneo. L’album tratta un insieme di vicende slegate tra di loro che hanno come unico filo logico l’antica Grecia, indipendentemente da ciò, Omega resta il frutto della passione per la storia del passato e della ricerca di possibili connessioni che questa ha con il presente cercando di raccontare il tutto non semplicemente come un elenco di fatti accaduti, ma come se ci fosse un ipotetico narratore onnisciente che abbia vissuto le vicende narrate, contribuendo a dare anche un aspetto emotivo alla stesura dei testi.
La title track dal titolo “Omega” dura quasi undici minuti, dobbiamo considerarla come la vostra opera maestra? E’ stato difficile comporre un brano tanto lungo?
È sicuramente l’esperienza compositiva più “singolare” che abbiamo affrontato fino ad ora. Dal punto di vista prettamente musicale è l’insieme di diversi riff che abbiamo sviluppato nel corso degli anni, a dire il vero non ci eravamo prefissati l’obiettivo di metterli tutti in un’unica composizione, è stata piuttosto una conseguenza del fatto che tutte quelle parti legassero bene l’un con l’altra, da li è cominciata a balenare l’idea di farne una canzone che racchiudesse un po’ tutte le sfaccettature stilistiche del marchio LionSoul. Il testo diviso in due parti: un inno alla magnificenza di Alessandro Magno contrapposto a delle riflessioni sulle sue smanie di grandezza, l’eccesso che lo condurrà alla pazzia e quindi alla fine. L’eccesso potrebbe essere una delle chiavi di lettura delle storie di Omega : quasi tutti i personaggi citati tendono a voler superare se stessi, cosa che il più delle volte li porta solo a danneggiarsi.
Il vostro songwriting ha profonde radici Power, voi come lo definireste e soprattutto quali sono state le influenze musicali che vi hanno portati a forgiare il vostro stile?
Sicuramente i capostipiti del genere power, heavy metal e thrash, ma non vorremmo limitarci ad elencare le varie band che abbiamo ascoltato. Parliamo del sound che più ci ha ispirato e direi che quello delle produzioni tedesche sia ciò che più accomuna i nostri gusti.
Passiamo al capito “nuovo album”. Cosa dobbiamo aspettarci? Sarà una produzione nel solco della continuità, intendo sia concettualmente che musicalmente, o ci saranno sorprese?
Innanzitutto non si tratterà di un album vero e proprio, come riportato erroneamente dai vari siti, ma di una release sulla quale, per ora, non vorrei aggiungere altro. Sul discorso compositivo devi sapere che i pezzi di “Omega” sono stati composti da me e Aurelio quando la band non esisteva ancora, sicuramente con l’entrata degli altri componenti qualcosa cambierà senza snaturare troppo “l’anima del leone”.
Dopo le registrazioni di “Omega” il tastierista Giuliano Canu ha lasciato la band, troveremo qualcuno che lo sostituirà per il prossimo album?
Giuliano rimane un amico, siamo contenti che abbia fatto parte di questo progetto come tastierista, la sua vocazione però è legata alla chitarra, di conseguenza, la scelta di lasciare la band è stata del tutto naturale. Per ora non stiamo cercando un altro tastierista, ci affidiamo alle magie dell’elettronica.
A che punto è la sua preparazione?
Abbiamo diverso materiale in fase di sviluppo, siamo a buon punto, a breve faremo una bella sorpresa.
Sarà disponibile solo in copie fisiche o intendete dedicarvi anche al mercato digitale?
Le copie fisiche non mancheranno anche se il mercato digitale è un’opzione alla quale vorremmo dare sicuramente più peso nelle nostre fasi future.
In che modo intendete supportare l’uscita di questa nuova fatica? Ci saranno dei live?
L’aspetto live è di priorità assoluta per i LionSoul, come il leone brama la sua preda noi bramiamo il palco.
Rimanendo in tema “live”, quanto è difficile trovare dei locali in Italia che vi permettano di esibirvi dal vivo?
Beh, non possiamo dire che questo paese faccia di tutto per supportare la scena emergente, è sempre difficile per una band trovare locali che offrano un riscontro proporzionale alla fatica che si fa per cercare di emergere, ma noi non molliamo , la passione è il motore principale della nostra dedizione, se fossimo attaccati ad un discorso economico non saremmo nemmeno qua a parlare di Omega. Siamo entusiasti dei piccoli progressi che abbiamo ottenuto fin ora e ci divertiamo come dei bambini ad ogni prova, questo e sicuramente il fattore determinante per poter continuare.
L’intervista si conclude qui, vi ringrazio nuovamente per il tempo che mi avete dedicato e vorrei, come di consueto, lasciare a voi l’ultima parola per lasciare un saluto o un messaggio ai nostri lettori, oltre che ai vostri fans.
Grazie a te Stefano per la piacevole chiacchierata, allo staff e ai lettori di Metal in Italy, speriamo di avervi incuriosito. Non dico nulla di nuovo ma vorrei spendere due parole a favore di chi, ancora oggi, ha il coraggio di proporre musica propria: continuate a supportare le band che scrivono pezzi propri, entrate nei locali, anche quando ci trovate affisse alla porta locandine di gruppi sconosciuti, il panorama è fervido (specialmente quello italiano), lasciamoci un po’ trasportare dalla curiosità.Tornando a noi, potete trovare tutte le informazioni che ci riguardano sui vari social (Facebook, twitter, youtube, Reverbnation) e sul sito Ufficiale dei LionSoul dove potete anche ordinare il nostro cd.
Ciao e alla prossima!