Torniamo ad occuparci della vicenda Facemusik, ovvero del social musicale (per loro definizione) finito nella bufera in quanto sono saltati fuori metodi poco chiari sulla promozione che lo stesso prometteva alle band italiane emergenti, coinvolgendo anche musicisti più noti.
Torniamo sull’argomento per due motivi: il primo è quello di offrire un’informazione che sia il più completa possibile sulla vicenda, ascoltando i pareri dei protagonisti della vicenda esattamente come abbiamo fatto ieri:
Recensioni a pagamento: bufera su Facemusik e sugli artisti Vip. Ecco cosa abbiamo scoperto
Il secondo motivo è per dimostrare (agli stessi personaggi di Facemusik) che Metal In Italy non pubblica “articoli finti”, ma che si preoccupa di ristabilire i ruoli e dare la possibilità al lettore di farsi una sua idea su quanto accaduto. Senza giudicare.
A tal proposito, oggi pubblichiamo l’intervista condotta con Rob “Ramon” Messina, cantante dei Physical Noise che figura tra le band che hanno usufruito dei servizi di Facemusik e che parla a nome del gruppo.
1) Come avete conosciuto Facemusik?
La nostra band è stata contattata da una loro collaboratrice che ha scritto un messaggio privato alla nostra pagina facebook, proponendoci di “promuovere la nostra band anche con l’aiuto di Cristina Scabbia”; la nostra bassista, che è sempre molto attenta a attiva si è informata meglio e… eccoci qua.
2) Cosa vi hanno proposto?
Dicendo testualmente “un’occasione così non vi ricapiterà più, fidatevi”, ci ha inoltrato su nostra richiesta il “Bando Scream Your Musik”, il quale contiene una proposta di promozione che sottolinea, come tutte le proposte di tale tipo, la visibilità che offre, cioè in questo caso elenca i maggiori numeri loro riguardanti, come “Facemusik vanta più di 100mila login giornalieri in costante aumento ed è promotore di numerosi eventi in campo musicale” oppure “Cristina Scabbia vanta 500.000 fans su Facebook” etc etc… insomma hanno lodato il proprio prodotto come un qualsiasi venditore che voglia portare a termine la transazione fa, e non è mancata qualche lusinga rivolta alla nostra band. Successivamente al nostro primo acquisto, a suon di “è una super offerta, pensaci bene prima di dire di no”, la vendita è continuata con una seconda proposta.
3) Perché avete accettato? Cosa vi ha convinto?
Il rapporto qualità/prezzo; al momento coi Physical Noise stiamo lavorando al nostro primo disco insieme, io personalmente ho lasciato i Secret Sphere da qualche anno e per quanto concentrati sulla fase di composizione, stiamo già cominciando a pensare alla promozione (è infatti già uscito il nostro primo video insieme), quindi l’idea di cominciare a far girare il nostro nome per una cifra irrisoria (vedi ultima domanda), ci ha fatto dire il famoso “perchè no?”, visto che comunque un minimo di vetrina era garantita, sia in caso che la recensione fosse stata positiva, che negativa (aspetto secondo me importantissimo da approfondire in questa discussione, ci vediamo al punto 8!).
4) Di chi è stata la scelta dei recensori?
La prima recensione da parte della Scabbia ci è stata venduta come il loro “prodotto di default”, in seguito quella da parte di Fabio Lione è stata un cosiddetto “upselling”, cioè vedendo che ci eravamo interessati al primo prodotto ce ne hanno proposto uno simile, senza offrirci una scelta di chi l’avrebbe dovuta fare ma proponendoci direttamente il suo nome, cosa che ci ha trovato interessati.
5) Avete pagato per due videorecensioni . Sono state pubblicate entrambe?
Si, si trovano su youtube digitando “Physical Noise + il nome del recensore, nonché sulle nostre pagine ufficiali.
6) Che riscontro avete avuto?
Il classico riscontro delle interviste e delle recensioni metal del nostro livello medio, qualche like su facebook, qualche commento, e a mio parere un minimo di riscontro positivo per quanto riguarda l’immagine della band; penso che inconsciamente possa funzionare come una sorta di “raccomandazione”, mi spiego meglio: tecnicamente i video di Cristina Scabbia e di Fabio Lione non sono esclusivamente una recensione, quanto più una loro opinione sulla band in generale ed anche un’occasione per parlare della nostra biografia al pubblico.
7) “Pagare per farsi fare una recensione positiva”. Questa è l’idea che la gente si è fatta. E’ così?
Noi non l’abbiamo interpretata così, ed in effetti non lo è stato. Prova palese è che la prima recensione che abbiamo ricevuto da parte di Cristina, è stata poco entusiasta (a mio parere), non particolarmente positiva anzi, specificatamente critica su un paio di aspetti, in maniera costruttiva pur se opinabile. Quella successiva di Fabio Lione è stata positiva invece, e sinceramente è stata una bella soddisfazione per noi, perchè, anche in virtù della prima mediocre, ci è sembrata assolutamente sincera e convinta, e stimandolo professionalmente non poteva che farci piacere (e gioco).
8) Nel momento in cui è stato pubblicato il tariffario (quasi) tutti hanno gridato allo scandalo. Non è anche questa una forma di sponsorizzazione della band e in quanto tale va remunerata?
E’ un servizio di promozione in cui nomi noti sfruttano la propria visibilità per vendere visibilità, tramite uno staff commerciale, a chi ne ha di meno, è un accordo di interesse che può quindi interessare o meno, basato su uno scambio, ma che ripeto, non prevede necessariamente un’opinione positiva da parte del recensore. Lo paragono alla vendita di uno spazio pubblicitario, non ci vedo differenza, Facemusik stesso si è definito una “vetrina”.
9) Cosa ti senti di dire a chi in questo momento ha messo alla gogna le band e i recensori che hanno accettato di collaborare con Facemusik?
Ci sono parecchie cose simili che accadono di continuo nel business musicale, come ad esempio i “tour a pagamento” (le band di supporto a nomi maggiori nel 90% dei casi pagano una cifra per ciascun concerto performato insieme, e la spiegazione sta proprio nella visibilità offerta dalla band maggiore, a chi avrebbe meno pubblico davanti a cui suonare). Si tratta di investimenti promozionali che una band po’ decidere o meno di intraprendere. Tu paghi per aprire il concerto della band più conosciuta, ma nessuno ti garantirà se piacerai o meno al suo pubblico. Qui idem, sarei il primo a scandalizzarmi se si trattasse invece di “comprarsi recensioni positive”, sarebbe ridicolo e misero, ma non è questo il caso. Le emozioni stesse che una musica comunica sono molto soggettive, non sarà certo una recensione positiva che farà piacere o meno il nostro disco a chi lo ascolterà. Ciò su cui si può lavorare invece è sul numero di persone che si avvicinerà a quella band per vedere se gli comunicherà emozioni, ogni vetrina serve ad attrarre, poi se compri o meno non sarà nessuno a mettertelo in testa.
Ci sarebbe invece un altro discorso da aprire a proposito di tutti gli approfittatori che girano intorno al panorama musicale, locali che propongono contest in cui non pagano le band ma che si riempiono le serate di musicisti e dei loro amici (con la scusa delle votazioni ad applauso, che tristezza!), o finte jam session proposte per lo stesso motivo, o competizioni (il concetto di gara e di arte mi fa tremare le ginocchia) tra band nelle quali la prima vincerà un premio in denaro… si, ma nel frattempo il locale ha letteralmente scroccato tot concerti che non ha retribuito, cioè musicisti ch hanno lavorato gratis… io metterei un pò di quelle persone alla gogna, questi sono gli scandali, più volte ho infatti suggerito ai miei colleghi musicisti di boicottare questi locali spargendo la voce a tutti i propri amici in modo che nessun musicista che si rispetti vada più a bere una singola birra in quei posti che sfruttano l’arte in maolomodo. Sono loro una delle maledizioni delle band underground.
Facemusik, a mio modesto parere, è un’organizzazione a scopo di lucro che ha avuto una discreta idea commerciale.
10) Quando si sottolinea il prezzo per componente, cosa vuol dire? Che se il costo è 30 euro per componente e voi siete 5 sono 150 euro?
No, i Physical Noise sono composti da 5 membri e abbiamo pagato 45 euro totali per la recensione della Scabbia e 37 euro per la recensione di Lione. Ripeto, un buon rapporto qualità prezzo, un kebab e una birra a testa prima di andare a dormire, o una recensione di un artista importante? Noi abbiamo scelto la recensione, mettendoci anche in gioco nel caso in cui non fosse stata particolarmente positiva.
Buon Kebab a tutti!