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The Chasing Monster: “Tales” – Recensione

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La narrazione è una componente fondamentale del sound dei The Chasing Monster, “Tales” presenta infatti numerose parti narrate, accompagnate da un tappeto musicale sognante, marcatamente dilatato nel tempo e nello spazio. Il Post-Rock proposto dai viterbesi è carico di emozioni, di atmosfere che tolgono il fiato e ti spingono a rivolgere lo sguardo verso l’orizzonte, verso l’infinito.

Il racconto, la recitazione, li ritroviamo nelle due versioni dell’album, anche se in quella denominata “Tales – Today, Our Last Dat On Earth” , sono presenti anche cinque atti esclusivamente narrati che creano una storia. Apre le danze “Itai”, è l’arpeggio di una chitarra clean ad iniziare il racconto dei The Chasing Monster. La melodia che nasce sembra ripetersi come un mantra, sarà poi la struttura portante della traccia, che si rivela assolutamente non ripetitiva. La band riesce infatti a creare una storia anche fatta di note, a raccontare e raccontarsi in una formula multistrato che fa di arrangiamenti curati e melodie malinconiche il punto di forza.

Termina la prima traccia, è così facile lasciarsi rapire dall’ordito, che nemmeno ci si rende conto dell’assenza della voce. Anche “The Porcupine Dilemma” riesce ad avvolgere l’ascoltatore con melodie sognanti, con chitarroni distorti dal sustain infinito nell’accompagnamento, ma che creano anche trame intricate nei riff.

È questa la formula preferita dalla band, la ritroviamo infatti in tutti i brani che seguono, fino alla conclusiva “Today, Our Last Day On Earth”. Non è un peccato che sia così, perché chi apprezza il sound dei The Chasing Monster sa che questa è la loro natura: giocano con gli arpeggi, con le melodie che vengono rivoltate come calzini, con l’alternanza tra parti pulite e distorte e con le narrazioni vocali che spezzano quelle squisitamente strumentali.

Bisogna sedersi, chiudere gli occhi e lasciare che la melodia prenda il sopravvento, “Tales” è un album altamente introspettivo, che riesce a toccarti l’anima.