Il 15 Dicembre 2016 è uscito “Overgalaxy”, nuova fatica discografica dei triestini Damned Pilots, ne abbiamo approfittato per parlare dell’album ed approfondire la conoscenza della band.
Ciao ragazzi, benvenuti sulle pagine di Metal In Italy! I Damned Pilots nascono nel 2013, in questi 4 anni ci sono state alcune release e tante esperienze live, potreste ripercorrere le tappe fondamentali della vostra carriera?
La nostra storia parte nel 2013 dall’incontro tra Don Nutz, batterista e fondatore del gruppo che ha vissuto per dieci anni in Olanda, suonando e collaborando con numerose band e musicisti della scena di Amsterdam, ed altri musicisti attivi già da un po’. Dopo un paio di cambi di formazione e qualche live, siamo entrati in studio per registrare ‘Spaced Out’, il nostro primo Ep che è andato esaurito in breve tempo, così presi dall’entusiasmo abbiamo organizzato il nostro primo tour europeo. La formazione ora vede Sgt. Ote alla voce e chitarra, Willer Hz alla chitarra, Enrico “Erik Space” Apostoli al basso e Don Nutz alla batteria. Nel 2016 è uscito “One More Mission”, cd realizzato in occasione del tour che ci ha portati a suonare per la prima volta negli Stati Uniti.
‘Overgalaxy’ è la vostra nuova produzione discografica uscita a Dicembre per Sliptrick Records. Si tratta di un concept album in stile “Steampunk”. Quali sono le tematiche trattate e perché avete scelto proprio questo tipo di ambientazione?
“Overgalaxy” è un concept album con protagonisti quattro piloti spaziali, i Damned Pilots appunto, che a bordo di un furgoncino hippy anni Settanta, viaggiano nello spazio combattendo contro il loro nemico di sempre Gorguss. E’ un album steampunk nel senso che mescola insieme epoche differenti prendendo elementi sia dal passato che dal presente, e mettendoli insieme cerca di proiettarli nel futuro. Questo giocare con il tempo, e con epoche diverse, è una costante dei Damned Pilots, che caratterizza tutto il nostro immaginario visivo, grafico, ed anche la nostra musica.
Da dove nasce questa passione per la cultura “Steampunk” e Sci-Fi? Saranno sempre una costante nella musica dei Damned Pilots?
Ci sono sempre piaciuti film di sci-fi, i cartoni animati di super-eroi e le riviste di fumetti di fantascienza e fantasy come “Metal Hurlant” e “Heavy Metal”. Dello steampunk ci piace la voglia di creare da oggetti senza valore per ottenere dei gioielli, ed anche quel suo costante rimando al passato ma anche al futuro. Pur non facendo parte di nessun movimento in particolare, ci piace l’immaginario creato da certi artisti grezzi come i Mutoid, ovvero punk creativi che con poche cose riescono a fare tanto. Diciamo che se c’è il punk nei Damned Pilots, più che in senso musicale, c’è nel senso di attitudine ‘ruvida’ alla vita, nello spirito di autogestione e del “do it yourself”. Crediamo che queste tematiche siano diventate la nostra caratteristica, e faranno sicuramente parte anche dei nostri prossimi lavori.
Ascoltando le tracce emergono chiaramente influenze diverse tra loro o comunque riferimenti a stili e band differenti. Pensate che ciò possa contribuire a raggiungere un numero di ascoltatori più ampio?
Siamo influenzati da diversi tipi di musiche, ci piace ascoltare tutto, anche quello che non ci piace perché non abbiamo i paraocchi. Pensiamo inoltre che la varietà di stili mixata bene possa creare qualcosa di originale e questo è quello che vogliamo fare! Hai presente quei dischi come ‘British Steel’ dei Judas Priest, il disco metal per eccellenza no? Bene, lì c’è “The Rage”, che ha un inizio reggae, e poi ci piace anche la varietà dei Black Sabbath, dove puoi trovare pezzi molto vari, dalle ballad al pezzo doom alla hit più rock di facile ascolto… Insomma, basta ascoltare un po’ la discografia dei Beatles per riuscire a capire che un buon disco è fatto da canzoni anche parecchio diverse una dall’altra.
Nel comporre i brani cercate di rimanere all’interno di una determinata area, oppure vi lasciate trasportare dall’ispirazione del momento?
Di solito partiamo già con un’idea ben chiara di come vogliamo che suoni il pezzo. Il più delle volte prima di cominciare c’è già pronto un titolo, che non è detto sia poi quello definitivo, però ci aiuta a visualizzare la musica e il testo che seguiranno. C’è da dire che negli ultimi anni l’approccio al songwriting è cambiato: una volta si registrava in sala prove, si partiva da una jam e poi si creava una canzone, magari anche insieme alla band. Certo, era tutto bello e romantico, ma spesso diventava anche un’enorme perdita di tempo…Per fortuna oggi esiste il computer, dove è possibile registrare ‘al volo’ tutte le idee, anche a basso costo, riuscendo a metterle in pratica in maniera più veloce.
Nel corso della vostra carriera ci sono diverse esibizioni all’estero, che tipo di accoglienza vi è stata riservata al di fuori dell’Italia?
Abbiamo fatto cinque tour in Europa e uno negli Stati Uniti, ci siamo sempre trovati benissimo, amiamo girare e vedere posti nuovi. Il bello del tour è quello di conoscere gente nuova e tornare a casa con sempre con qualcosa di nuovo nel sacco, suonare dal vivo è diventato una droga, è molto difficile stare senza quando lo fai spesso, e questo è quello che vogliamo fare: suonare il più possibile dal vivo, i live sono diventati il nostro scopo principale.
Al giorno d’oggi bisogna crearsi una solida base nel Paese di appartenenza per poi approdare all’estero, o grazie ai social network, e quindi alla globalizzazione del mercato, questa necessità non è poi così fondamentale per una band?
Dipende, senza nulla togliere all’Italia, noi siamo sempre riusciti a muoverci anche e soprattutto all’estero grazie all’aiuto di tanti collaboratori e amici. Al tempo stesso cerchiamo anche di lavorare con delle agenzie all’estero per ottenere visibilità sia sul web che sulle riviste cartacee specializzate, e stiamo raggiungendo sempre più gente: è un processo un po’ lungo ma va fatto così, bisogna promuovere la band il più possibile…or die!
Tornando ad “Overgalaxy”, come state supportando l’uscita dell’album? Ci sono degli appuntamenti già in calendario?
A marzo ci sarà il nostro sesto tour in Europa, suoneremo in Slovenia, Italia, Germania, Belgio, Olanda, e per la prima volta, anche in Francia! A breve uscirà anche il nuovo videoclip del brano “Gorguss” che cercheremo di promuovere il più possibile. Crediamo molto in questo video, speriamo ci faccia fare un piccolo salto di qualità! A giugno ci sarà un’altra tournée dove faremo da supporto a un gruppo importante del quale adesso non possiamo ancora fare il nome.
Guardando invece un po’ più in là, verso quale direzione si evolveranno i Damned Pilots e quali gli obiettivi che vorreste raggiungere?
Andare sempre avanti e lavorare sempre meglio, migliorando in generale, soprattutto nel song writing e componendo il più possibile! E poi lavorare al prossimo disco, supportati da una buona etichetta!
Grazie mille per il tempo che mi avete concesso. In bocca al lupo per tutte le vostre attività, a voi l’ultima parola, lasciate un messaggio ai nostri lettori. A presto!
Ai lettori di Metal In Italy: COMPRATE IL NOSTRO CD E SUPPORTATE LE BAND UNDEGROUND…UNIONE E NON SEPARAZIONE!!!