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Sudden Death: “Con lo scambio di demo e la spedizione per posta si faceva più amicizia”

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I Sudden Death si apprestano a festeggiare i 20 anni di carriera, tra momenti di gloria ed altri caratterizzati da grandi difficoltà. Con Andrea Pro, batterista e membro più anziano della band, abbiamo ripercorso buona parte di questi due decenni ricordando il passato, ma con lo sguardo rivolto al futuro.

Ciao ragazzi! Era il 1997 quando, quasi per gioco, nacquero i Sudden Death. Sono trascorsi venti anni, la line up è cambiata tante volte, ma lo spirito è rimasto immutato. Con quale stato d’animo vi apprestate ad affrontare questa ricorrenza?

È un traguardo che non tutte le band hanno la fortuna di poter raggiungere e se ripenso a come e a quando è iniziato, mi sembra incredibile essere arrivati a festeggiare vent’anni di vita di una band che ha visto al suo interno una moltitudine di persone ed individualità e che è andata avanti, nonostante tutto e nonostante anche noi stessi, che spesso abbiamo provato, me compreso, a fermare questo gruppo. Ma la passione e l’amore per la musica, hanno reso i Sudden Death ancora più forti.

State preparando qualcosa di speciale per celebrare questo traguardo? Una release, un concerto…un party!

Il 24 maggio compirò 40 anni e, in quell’occasione, festeggeremo i 20 anni della band. Rendermi conto che metà della mia vita l’ho passata dietro alla musica e al gruppo fa impressione, ma io sono contento di quello che abbiamo creato. Però fa impressione, davvero.

Nella precedente intervista, vi abbiamo definito come “band con le palle”, perché avete avuto il coraggio e la forza di superare le difficoltà. Dopo tanto tempo la corazza è ancora dura o presenta qualche scalfitura?

Di momenti bui, in 20 anni, ne abbiamo vissuti molti, dalla morte di Marco “Pritto” Brinoni che è stato il vero fondatore del gruppo, al momento in cui ci siamo fermati per colpa mia per anni, ai cambi di line up diventate storiche durate decenni e alla ricerca di nuovi elementi. Sono state tutte cose che hanno fatto male, seppur in maniera diversa e, il desiderio di dire basta, di sentire che non è giusto andare avanti, che amicizie ventennali sono state messe in discussione e che il gruppo era una malattia, un vizio dal quale essere costretti ad uscire per non soffocare, tutto questo ha reso la corazza non più tale, ma carta velina. Però, come detto già sopra, ribadisco che la passione per la musica va oltre ed il fuoco si è alimentato di nuovo, quindi forse la corazza oggi è molto ma molto più dura di 15/20 anni fa, lo posso garantire.

Nel corso di due decenni avete condiviso tanti palchi, c’è qualche “disavventura” che ricordate con piacere? Di quelle che vi fanno sorridere ogni qualvolta la ricordate?

Beh guarda di momenti esilaranti ne abbiamo vissuti tanti, come quando Marco, ai tempi di Injection Of Hate, salì sul palco con le tasche piene di CD che caddero, ovviamente, sul palco e che furono calpestati, o quando si scende dal palco e la gente chiede a me di fare una foto a loro e al resto del gruppo, le soste in autogrill, ma soprattutto gli anni passati in sala, una seconda casa per tutti noi, dove si litiga e ci si scontra… ma sempre con la musica nel sangue.

Qual è invece la situazione che vi reso orgogliosi di far parte della band?

Anche quelle sono tante, dal tour europeo, al primo concerto in apertura di band più o meno famose, tante davvero. Anche se il momento che ricordo con più orgoglio è ogni qualvolta un nostro cd è finito e già si pensa al prossimo.
Se dobbiamo basarci sulle situazioni che riguardano il presente e dobbiamo proiettarci verso il futuro, sicuramente siamo molto soddisfatti dell’evoluzione a livello musicale e stilistico che sta vivendo questo progetto musicale, pur mantenendo il “tocco” che caratterizza da vent’anni a questa parte i Sudden Death. Proprio grazie a quest’evoluzione, siamo certi che, nel prossimo album in studio, riusciremo a proporre un sound quasi completamente diverso dai precedenti, più aggressivo, diretto e più psichedelico a tratti.

So che state lavorando a qualcosa di nuovo… avete già idea del tipo di release ed i tempi per la pubblicazione?

Sì ci stiamo lavorando, grazie alla nuova line up fatta di giovani (sono tutti giovani ormai rispetto a me), stiamo componendo e arrangiando nuovo materiale e qualcosa di pronto già esiste. Come ho già detto in precedenza, conserva qualche elemento di death metal old school, ma diciamo che è un balzo in avanti nel tempo, qualcosa di più strutturato e veloce e, allo stesso tempo, più cadenzato e martellante. Poi le conclusioni andranno a voi ascoltatori, ora come ora, noi siamo molto soddisfatti del materiale che stiamo riuscendo a tirar fuori e che proporremo.

Nel giro di “pochi” anni siamo passati dai demo su cassetta spediti per posta, o scambiati a mano, ad mp3 inviati tramite e-mail. Cosa si è perso in questo passaggio? Io, personalmente rimpiango quei tempi, perché si dava maggior valore al supporto fisico…

Noi, anzi per quanto riguarda la band posso dire ormai IO, ho vissuto lo scambio manuale di demo e soprattutto la famigerata spedizione tramite posta. Si faceva molta più amicizia così, ci si scambiava pareri sulle band e si contribuiva veramente a far crescere la scena in questa nazione e in questo modo. Io trovo elementi negativi e positivi in entrambe le situazioni, ma se dovessi scegliere, tornerei alla vecchia maniera. Il PC è bello e comodo, ma spesso è un boomerang letale e non tutti sono in grado di usarlo correttamente.

È anche vero che con la nostalgia non si procede, bisogna guardare avanti. Quali obiettivi vorreste raggiungere nei prossimi anni? Magari tra altri venti saremo qui a celebrare i quaranta!

Magari, penso che come 60enne sarei ancora in grado di suonare, ma magari i Sudden Death faranno liscio da balera, in quanto la velocità che potrei avere sarebbe quella. Io ho sempre pensato di ritirarmi e di mollare per fare altro, appena avessi compiuto 40 anni, ma di sicuro ci sarà un nuovo disco, nuove date, qualche tour qua e là e sentirete parlare di noi ancora per molto tempo. Forse festeggeremo i 60 anni di band, chissà.

Mettiamo da parte le battute…È sempre un piacere ospitare i Sudden Death sulle nostre pagine. Vorrei che lasciaste un messaggio ai nostri lettori. A presto!

Stefano ti ringrazio davvero per questa opportunità, vorrei scusarmi se sono stato prolisso o melodrammatico, ma insomma 20 anni sono 20 anni e mentre rispondo a queste domande, mi tornano ancora tanti ricordi in mente. Prendo ancora spazio perché vorrei elencare e ringraziare tutte le persone che hanno fatto parte della band negli anni e che hanno contribuito a rendere questo traguardo possibile:
Marco “Pritto” Brinoni (Chitarra/Voce)
Flavio Tempesta (Chitarra/Voce)
Flavio Martini (Basso/Voce)
Vito Fiorito (Basso/Voce)
Umberto Nunziata (Basso/Voce)
Alessio Pacifici (Voce)
Luis Maggio (Voce)
Nicholas Trojani (Chitarra)
Andrea Caputo (Chitarra)
Lorenzo Macinanti (Chitarra)
Alessandro Di Mitri (Chitarra)
Luigi Maiolini (Chitarra)
Enrico Perciballi (Basso)
Dario Petraczek (Basso)
Daniele Marrocco (basso)
Seguiteci sulla nostra pagina facebook www.facebook.com/suddendeath666, dovre potrete trovare tutte le notizie sulle date, sul party per i nostri 20 anni e per seguire le nostre attività. Grazie a tutti ancora!