In collaborazione con la Volcano Records iniziamo oggi un ciclo di appuntamenti settimanali con Alessandro Liccardo, direttore dell’etichetta discografica napoletana, con il quale affronteremo vari temi per un coinvolgimento sempre più consapevole delle band che intendono investire nel loro futuro di musicisti.
Consigli, dubbi, prospettive, le risposte alle maggiori domande che i gruppi emergenti si pongono. Questo per non incappare in sogni facili o anche in fregature.
Chiariamoci subito: sappiamo benissimo di non vivere in un Paese meritocratico, ma quando un prodotto vale davvero, allora le porte iniziano ad aprirsi. Ci vuole tecnica, talento, ma ci vuole soprattutto testa.
Pertanto, l’idea di metterci al servizio di quanti possano avere dei dubbi in proposito ci è sembrata valida.
Ogni mercoledì ospiteremo un argomento.
Il topic di oggi:
Musica indipendente: illusioni, sogni e prospettive. Tutto ciò che non vorresti mai scoprire
Il sogno della rockstar. Tutti abbiamo iniziato da lì. Le luci che ti abbagliano impedendoti di vedere fin dove arriva la folla. Un senso di confusione misto ad incoscienza ed eccitazione. Le grida del pubblico ed un odore acre di ghiaccio secco e umidità prima di attaccare con la tua prima nota e dare inizio allo show. Se non hai sognato tutto questo quando hai imbracciato la prima volta quella dannata chitarra elettrica, la prima volta che hai messo su la tua band sgangherata e hai scritto la tua prima traballante canzone, puoi ritenerti fortunato. Se non hai mai sognato di farcela, se non hai desiderato di essere quell’uno su un milione che ci riesce, allora hai il privilegio di non aver mai assaggiato la polvere del fallimento. Forse ti sei risparmiato l’esperienza di suonare davanti a 3 persone dopo aver caricato i tuoi strumenti in auto, guidato per km sull’onda dell’entusiasmo prima di impattare il muro di un locale vuoto e lo sguardo sprezzante del gestore e dei camerieri. Ho iniziato a fare il musicista professionista quattordici anni fa, avevo 16 anni e mi sembrava un sogno essere pagato per fare quello che amavo…
Ma fin dall’inizio il ruolo di turnista mi stava stretto. Volevo mettere su una band tutta mia con cui suonare le canzoni che avevo scritto, farle sentire alla gente. Erano altri tempi, la crisi discografica era agli inizi e le cover band non la facevano ancora da padrone. Così non ti rendevi conto di quanto fosse assurdo provare a vivere della propria musica, lo facevi e basta, provavi, spesso fallivi, ma ogni volta, se eri abbastanza forte, ti rialzavi e imparavi una cosa nuova che non avresti più sbagliato in futuro… Oggi nei ragazzi giovani non vedo più quella sana incoscienza tanto spesso, sono quasi tutti troppo disillusi per sognare, per rischiare fino in fondo… Dopo 14 anni di musica a livello professionale ne ho viste di tutti i colori e non ne ho ancora abbastanza, come musicista prima, come produttore per tante band e oggi come discografico. Guidare un’etichetta indipendente è un po’ come remare controcorrente nel mare in tempesta. Sai che il mare è più forte di te, ma non puoi smettere di provarci, per salvare te stesso e tutti i naufraghi che come te sono saltati su quella scialuppa chiamata Musica Originale. E allora devi per forza alzarti ogni mattina e provare a inventarti qualcosa, studi e osservi le etichette più grandi, cerchi di capire come funziona il mercato, come coinvolgere e fidelizzare il pubblico, e più di tutto non smetti di parlare con i musicisti e le band per spiegargli che devono darsi da fare, che non devono arrendersi perché prima o poi la tempesta passerà ed ognuno deve scrivere la sua rotta.
Il mondo della musica indipendente 3.0 è veramente complicato e per trovare la propria strada c’è bisogno di tanta buona volontà, pazienza e consapevolezza dei cambiamenti in atto. Quando hai la fortuna di vedere ogni settimana band del tuo roster farcela grazie alla loro tenacia e al know how che gli hai trasmesso, e allo stesso tempo tuoi artisti che si lasciano scoraggiare dalle difficoltà senza aver provato a capire come muoversi nel music business, allora ti rendi conto che non ci sono alternative se non rimboccasi le maniche e lavorare. Oggi non arriverà nessuno a prenderti con la limousine bianca per portarti alla firma del contratto milionario e se credi che il problema siano i soldi, che ti basterà caricare un manager o un’agenzia di booking con un po’ di denaro per fare qualche decina di concerti in giro, sei fuori strada. Se credei che basti la tua musica e non hai mai sentito parlare di branding, di posizionamento, di marketing, di publishing, mi spiace deluderti ma non hai nessuna speranza. Se non sai realmente come lavora un ufficio stampa e soprattutto non sai a cosa ti serve, se non hai un piano strategico di medio e lungo termine, un prospetto R.O.I., se non conosci la differenza tra diritti d’autore, diritti editoriali e diritti connessi, se ti aspetti di scrivere e suonare la tua musica mentre qualcun altro si occupa di promuoverti, beh allora sei già affogato e non te ne sei accorto.
Oggi hai il dovere di informarti, di imparare le basi per orientarti, autogestirti ed autopromuoverti in maniera professionale, non ci sono scuse. Se hai un buon progetto e dell’ottima musica e non riesci a portarla alla gente, è solo colpa tua, non cercare alibi nel mercato e nella crisi. Le soluzioni, le tecniche e le strategie per districarsi nel moderno mercato musicale indipendente esistono ma sono appannaggio di chi conosce le sue dinamiche interne ed i suoi operatori. Devi essere in grado di fissare obiettivi e strategie operative concrete a breve e lunga scadenze. In questo ciclo di articoli cercherò di raccontarti le nozioni indispensabili per iniziare a progettare la tua carriera nel mondo della musica originale, per non illuderti con sogni irrealizzabili ma definire obiettivi possibili ed un percorso di crescita artistica e professionale concreta e tangibile.
Ti racconterò i retroscena della musica indipendente che produce risultati reali, le tecniche per promuovere il tuo progetto senza mandare centinaia di mail ad etichette ed agenzie di booking alla cieca, senza sperare nei sogni irrealizzabili, ma scrivendo un progetto realistico di crescita attraverso la conoscenza dei meccanismi e degli operatori del settore.
Iniziamo la prossima settimana, ma per vedere i risultati dovrai abbandonare le tue certezze e iniziare a provare per davvero con tutte le tue forze a fidarti di quello che sto per insegnarti. Hai abbastanza coraggio e determinazione per trasformare i tuoi sogni in realtà?
– Alessandro Liccardo è direttore dell’etichetta discografica specializzata in rock e metal Volcano Records & Promotion che distribuisce e promuove musica originale in Europa, Nord e Sud America, Giappone e Australia. È inoltre presidente della Scuola di Music Business, centro studi che organizza corsi e seminari dedicati all’industria musicale e all’orientamento professionale per musicisti e band indipendenti.
alessandroliccardo.pro@gmail.com
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www.scuoladimusicbusiness.com