Ciao Tomi, bentornato sulle pagine di Metal In Italy! Come sta andando il nuovo album degli SkeleToon “Ticking Clock”? Cosa ne pensano pubblico e critica?
Ciao Stefano, e Ciao a tutti i metallosissimi seguaci di Metal In Italy, è sempre un piacere
chiacchierare con voi! “Ticking Clock” sta andando molto bene, fortunatamente! Non dovrei ancora dirlo perché stiamo attendendo una sorta di comunicato ufficiale, ma pare che dovremo andare in ristampa a breve visto che siamo in zona quasi Sold Out. Sia noi che la nostra label (Revalve Records) siamo molto
soddisfatti, non ci aspettavamo l’entrata in classifica in mezza europa, quindi direi che le aspettative sono state ampiamente superate!!!
Rispetto al precedente “The Curse Of The Avenger” è evidente una notevole crescita sotto l’aspetto musicale, quali i fattori che hanno contribuito?
Ahahah beh dai, stiamo invecchiando, in fondo!!! A parte gli scherzi, si, ho voluto fare una sorta di esperimento: dopo il debut molte reviews sottolineavano il fatto che avevamo “sfornato” un disco che proponeva gli standard che ti aspetteresti da un disco Power Metal classico…ed era vero ahahah!! in effetti era ciò che volevamo fare…eheheeh Però questo mi ha fatto pensare: e se cercassimo di provare anche qualcosa di più “dark”? E cosi ho fatto: sono molto fiero di “Ticking Clock”, ha la giusta dose di “Happy” mista al gusto un po’ più scuro che la storia che ne sta dietro richiedeva.
Tra l’altro la band ha subito qualche cambio di line up…avete trovato la giusta formazione al momento?
Io ti giuro che me lo auguro…ahahah Ho fatto il conto, sai? 10 chitarristi in 2 anni!!! Stavo cominciando ad uscirne pazzo!! So che detta così potrà sembrare che siamo delle carogne senza cuore, ma in realtà è stata una serie di sfortune ad averci costretto a modificare le varie line up…I grossi cambiamenti ci sono stati tra novembre 2016 e marzo 2017, quando abbiamo dovuto cambiare entrambe le chitarre per motivi personali degli ex membri (che non smetteremo mai di
ringraziare, aggiungerei), e per affrontare il tour europeo che abbiamo avuto la fortuna di portare a termine lo scorso 8 aprile. Ma da li in avanti, un ulteriore scossone ha coinvolto la band: Andy, infatti, che tante soddisfazioni ci ha dato nelle date insieme al Triumvirate Tour, ha deciso di proseguire solo con i suoi progetti personali, separandosi dagli SkeleToon, con i quali stiamo ultimando le pre registrazioni del nuovo disco. Il suo posto è stato preso da un ENNESIMO ANDREA (sembra fatto apposta, vero??..ahahahah), all’anagrafe Andrea D’Agostino, già chitarrista di un tributo Pantera, i Trendkillers, ed amico di vecchia data, anche lui dell’estremo ponente ligure come me, Charlie e Fabri (Henry, rimane, quindi l’unico Genovese della formazione ad ora…ahahaha) Apriremo le danze, con quella che ci auguriamo la formazione definitiva, i prossimi 27 giugno a Sanremo, il 1 luglio a Bergamo con Lionsoul e Trick Or Treat e il 6 agosto a Padova insieme ai Tigers of Pan Tang. Vi posso assicurare che il “nuovo” Andrea ha tutte le carte in regola per fare bene: ama il power,
suona da paura ma soprattutto, è un gran amante del succo di malto…ahahahah
Come per il precedente album ti sei avvalso della collaborazione di ospiti illustri. Come mai la scelta è ricaduta su di loro? In che modo arricchito la proposta musicale degli SkeleToon?
Eh, sai com’è: devo far si che SkeleToon sia motivo di curiosità per i nuovi ascoltatori…ahahah Scherzi a parte, per “Tickin Clock” avevo già in mente i vari ruoli per i differenti personaggi e volevo che ogni musicista potesse avere carta bianca per interpretare al meglio ciò che volevo far trasparire: Jonne dei Korpiklaani ha dato “voce” all’incubo che, per tutta la storia del disco, cerca di “avvelenare” il nostro giovane protagonista, mentre la calda empatia di Piet Sielck ha saputo delineare il carattere protettivo del ruolo del padre, appunto, di “Timmy”, personaggio centrale dell’album. Jens Ludwig, invece, (fortemente voluto dal sottoscritto, per essere fondatore della band che più ha ispirato il mio stile, gli EDGUY) è stato un personaggio più difficile: volevo che reggesse il ruolo del TEMPO che, inesorabile e sordo alle nostre richieste, continua a scorrere, nonostante tutto…ma queste caratteristiche dovevano trasparire attraverso il suono di una chitarra, non attraverso una voce…una chitarra inserita nel brano che porta il nome dell’intero album… Credo che Jens abbia
svolto un lavoro ammirevole, inserendo spunti acustici, classici ed un solo finale degno del suo nome. Il quarto ospite è stato, invece, il più importante in termini di composizione: non è segreto il mio smodato amore verso il sound dei Trick Or Treat ed avere avuto proprio uno dei fondatori di questa band come ospite e co-arrangiatore di tutto il disco, è motivo per me di orgoglio e vanto. Guido Benedetti è la persona che ha reso possibile “Ticking Clock”, seguendone assieme a me ogni singola nota, dalla stesura al master finale. Lavorare con lui è stato magico, sicuramente succederà ancora.
Negli ultimi mesi avete condiviso il palco con band importanti e preso parte al “Triumvirate Tour” con Secret Sphere, DGM e Trick Or Treat. Puoi raccontarci qualche aneddoto?
È stata l’esperienza che aspettavo da una vita: poter viaggiare e suonare ogni singolo giorno con musicisti come DGM, TRICK o SECRET SPHERE è stato appagante ed istruttivo contemporaneamente. Sono Fan di queste band da molti anni e, rendermi conto di che persone straordinarie siano mi ha sconvolto…Non solo non sbagliano nulla dal vivo, ma non perdono occasione per dare un consiglio o condividere la tua passione, senza un minimo di arroganza. Sono tutti degli artisti e persone con le quali potresti condividere una vita sapendo che la loro genuinità resterà sempre a galla. Non ho mai avuto la sensazione di essere il “nuovo arrivato”, sai? Ci hanno sempre trattato come se fossimo amici da una vita, scherzando ogni minuto, e senza perdersi mai d’animo in caso di inconvenienti improvvisi. Ci hanno accolto come se fosse la cosa più normale del mondo e non hanno mai smesso di instradarci verso le scelte che ritenevano migliori.
Non cambierei nulla di quanto vissuto con loro: ogni giorno è stato un misto di divertimento, scherzi, risate e complicità. Spero di poter continuare a collaborare con band che siano alla mano anche solo la metà di quanto siano stati i TRICK OR TREAT, i SECRET SPHERE ed i DGM, incluso il grandioso fonico Federico Pennazzato e il buon Luca Abisso al Merch Stand.
Le tre band che ho menzionato sono costituite da ottimi musicisti e soprattutto amici che si rispettano. In base alla tua esperienza tra le band italiane è più facile instaurare un rapporto del genere o si tende a mettere i bastoni tra le ruote?
Cavoli…qui mi metti in difficoltà con domande difficili!! ahahaha Che dire: sarà che siamo stati sempre particolarmente fortunati, ma sinora abbiamo avuto modo di instaurare ottimi rapporti con tutte le bands con cui abbiamo collaborato. Pertanto ti direi che, sinora, il 100% delle bands ha avuto con noi questo approccio e mi auguro che questo sia indice del fatto che tutti abbiamo capito che “l’unione fa la forza” e che “remando nella stessa direzione la barca va più veloce”. Spero che il periodo in cui “il farsi le scarpe” tra piccoli pesci sia solo una leggenda, e che sia chiaro che la collaborazione attiva tra bands porti solo benessere tra i vari membri ed una resa migliore sul palco, la quale, per estensione, crei un pubblico più coinvolto e contento.
Anche se abbiamo parlato dell’ultimo disco, sappiamo già che state lavorando al prossimo…Perché hai scelto di incentrarlo su “The Goonies”?
SI!!! Guarda, giuro che non vedo l’ora di sentirlo finito!!! Era da un po’ che aspettavamo il momento giusto per fare un comunicato in merito, ed alla fine non siamo più riusciti a tenerlo per noi!!! E’ letteralmente esploso fuori!! ahahahah Ci siamo auto proclamati paladini del Nerd Metal e quale modo migliore se non tirare in ballo ciò che ci piace? L’idea di base è quella di prendere un campo, appunto, Nerd, (un film, un fumetto, la vita di tutti i giorni di chi è appassionato di queste cose…) e farne ogni volta un disco dedicato. E stavolta abbiamo scelto uno di quei film che noi degli anni 80 abbiamo letteralmente amato: chi come me lo conosce a memoria non può che sorridere al pensiero di Chuck durante il “ballo del ventre”, immedesimarsi nella voglia di rivalsa di Mikey, o addirittura sperare di trovare un amico vero come si è rivelato il buon Sloth, no?? Bene: noi abbiamo deciso di proporre tutto questo
in chiave Power Metal (o almeno, ci abbiamo provato…ahahahaha), cercando, come per i dischi precedenti, di analizzare non solo ciò che è chiaramente lampante, ma anche quanto non appare a prima vista (ad esempio: chi era Willy L’orbo, prima di essere un pirata? Chunk ha saputo affermare il suo carattere rivelatosi coraggioso durante il film? La band Fratelli è davvero così temibile, o solo conseguenza di qualche incomprensione? e soprattutto: che fine ha fatto il Galone
“INFIERNO” che alla fine del lungometraggio veleggia all’orizzonte??). Come al solito, abbiamo provato ad arricchire il tutto con ulteriori sotto-trame. Ci auguriamo di aver risvegliato almeno la vostra curiosità…ehehe
Dal punto di vista musicale cosa dobbiamo aspettarci? L’ambito sarà sicuramente quello Power, non credo che viriate verso il Black Metal…ma ci saranno delle differenze rispetto al passato?
Aahahahh, no Black no di certo, non ne sarei in grado!!! Si, manterremo un Power Metal di stampo tedesco, molto più simile allo standard che in TICKING
CLOCK, ma aggiungeremo inserti più veloci ed elettronici, che si addicono ad uno stile simile a quello dei Dragonforce, (…se posso fare un esempio pretenzioso che ne dia solo un’idea,eh?) e arrangeremo il tutto con uno sound molto più epico dei dischi precedenti, per sottolineare l’ambito cinematografico proposto, che si avvicina alle sonorità piratesche e solenni che la pellicola vuole individuare. Ma tutto ciò non sarebbe possibile senza un vero musicista alle spalle, ed è per questo che ci affideremo alle sapienti mani (ed ai minuziosi timpani) di Simone Mularoni, che nei suoi Domination Studio, saprà “tradurre” in musica le nostre (..ambiziose..) idee 🙂
Immagino che ci saranno anche in questo caso collaborazioni eccellenti. Se tu potessi scegliere, senza nulla togliere a chi ha già lasciato la sua firma sugli album degli SkeleToon, con quale artista vorresti lavorare?
…Tu sai che io non so mantenere segreti, vero?? ahahahaha Dai provo a dirti quanto basta senza però svelare nulla subito, ok? Avremo 3 cantanti come ospiti,
ognuno in un ruolo specifico per 3 personaggi ampiamente rappresentati nel film. Inoltre, a breve, dovremmo avere la conferma di un ulteriore ospite internazionale, il quale (se confermasse definitivamente il suo ok) causerebbe in me una reazione fantozziana di goduria e riverente devozione nei suoi confronti… Ma ti prego, non voglio dire nulla di più per non deludere le aspettative: “They Never Say Die” avrà probabilmente 4 cantanti che ADORO, sia come ospiti che come artisti, e che non hanno partecipato in nessuno dei 2 dischi precedenti…va bene così???ahahaha
Bene Tomi, grazie per il tempo che mi hai dedicato. A te l’ultima parola!
Quale migliore parola di “grazie”?? Grazie a Metal in Italy, a Stefano e Silvia, per il costante supporto. Grazie per il vostro tempo, impiegato a leggere qui invece che a qualcosa di sicuramente più appagante; e, perché no… Grazie per la eventuale visita sulle nostre pagine internet, se questa intervista vi ha
fatto venire voglia di chiedervi: “ma chi sono ‘sti SkeleToon???” Grazie a tutti!
…Il vostro amichevole TOMI di quartiere…;)