I salernitani Ars Divina hanno terminato le registrazioni del loro secondo album, in attesa della pubblicazione, prevista per il prossimo autunno, abbiamo intervistato la band per conoscerne meglio i tratti musicali e scoprire qualche dettaglio sulla prossima release.
Ciao ragazzi benvenuti sulle pagine di Metal In Italy. Iniziamo subito con le presentazioni: chi sono gli Ars Divina? Quali le tappe fondamentali della vostra carriera?
Gli Ars Divina sono una band che unisce il Rock con la musica Classica e Lirica. Tra le tappe più importanti ricordiamo il nostro primo disco “Atto Primo” completamente autoprodotto, la vittoria di contest, del premio “Sele d’Oro”, la composizione della sigla di apertura della manifestazione “Premio Charlot”, poi tante altre, fatte di festival e concerti in giro.
Quali sono le radici della vostra formazione musicale? Ci sono degli studi particolari che avete approfondito?
Le nostre radici sono multiple, come già detto nasciamo con una doppia anima: quella Rock e quella Classica. La formazione è avvenuta tra i banchi del conservatorio ed il banco di prova dei locali. Suonando, studiando ed affinando sempre di più gli ingredienti che servono ad arricchire il nostro bagaglio ed il nostro sound. Tutto quello che riguarda lo studio va sempre approfondito, per far sì che qualcosa rimanga impresso nella mente, nelle mani… poi dopo si mescola, cercando di tirare fuori qualche buona idea.
Qual è secondo voi il compito della musica, la sua funzione principale?
La musica deve unire, deve far conoscere le sue molteplici forme a tutti, deve trasmettere emozioni intense e fare in modo che la gente rifletta anche. È la forma d’arte più alta e come tale deve essere sfruttata, ma soprattutto rispettata.
State attualmente lavorando al vostro secondo album, sono terminate le registrazioni. Siete soddisfatti di quanto fatto fino ad ora?
Come sono nate le composizioni?
Si, l’album è terminato e siamo molto soddisfatti. I brani esprimono un sound più deciso e maturo, segno di una consapevolezza maggiore di noi stessi e delle nostre caratteristiche e capacità.
Come sono nate le composizioni?
Le composizioni nascono da idee prese al volo qua e là! Talvolta sono frutto di riflessioni profonde, altre di slanci e getti… non c’è una regola. Poi si va in sala e si arrangia tutto al meglio.
Rispetto alla precedente release ci sono differenze?
Le differenze ci sono. Il primo disco è molto più eterogeneo e risente di più dei retaggi del rock italiano classico. Il secondo è molto più omogeneo e deciso. Sound roccioso e compatto.
Secondo voi è meglio evolversi e cambiare continuamente o rimanere fedeli al proprio marchio di fabbrica?
Il marchio rimane sempre, perché esprime il tuo approccio e la tua anima, ma siamo aperti all’evoluzione. Nell’ arte se manca il cambiamento non si va avanti. Il cosiddetto “manico” è la costante che ti identifica, la musica può sicuramente cambiare ma solo se in meglio!!!
Diverse volte ho letto di musicisti o gestori di locali lamentarsi per la scarsa affluenza di pubblico, quale potrebbe essere secondo voi la ragione? Troppi eventi? Bassa qualità della proposta musicale?
Il problema è la poca educazione all’inedito. Se la gente ascoltasse, desse importanza e seguisse i live con band di musica propria, ci sarebbero molte più possibilità che nuovi “Led Zeppelin” possano emergere ed ottenere successo. Purtroppo non possiamo dare neanche la colpa solo ai locali…sono pur sempre attività economiche, per cui se una proposta non va tantissimo non la fanno e basta. I pionieri sono sempre meno sotto questo punto di vista.
La discografia invece è la vera colpevole…
Continua intanto la promozione del singolo tratto dal primo album. Perché avete scelto questo brano? Cosa rappresenta per voi?
“Arte Nobilis” è il brano che rappresenta maggiormente lo spirito degli Ars Divina. Spinto, irriverente, dissacrante ed ironico. Eccoci!
Progetti futuri: avete già pianificato l’uscita dell’album? Quali iniziative mettere in atto per supportarlo?
Siamo in trattativa per l’uscita dell’album. Per ora le premesse sono buone, speriamo di concludere a breve e di uscire magari per quest’autunno.
Bene ragazzi, vi ringrazio per il tempo che mi avete concesso. A voi l’ultima parola per lasciare un saluto ai nostri lettori. A presto!
Ragazzi, la musica è sempre più maltrattata, ma noi e voi insieme possiamo tenerla ancora su. Seguite e supportate le band che lavorano per dare qualche emozione e un po’ di buona musica.