Troppo spesso si una dare un’accezione negativa al termine “affluenza” ai concerti, specie se si punta il dito su quello che viene chiamato ricambio generazionale tra gli ascoltatori del rock e metal. Il Presidente dell’Associazione I Butei, Angela Busato, nonchè tastierista dei Dark Ages e capo organizzatore dell’Isola Rock Festival, ci fa aprire gli occhi. Il Fest si è concluso da poco ed ha spento la sua dodicesima candelina. Come da tradizione, sul palco di Villa Boschi ad Isola della Scala (VR) si sono alternate band affermate e gruppi di ragazzi alle prime esibizioni ed è proprio durante le loro performance che Angela ha notato una cosa: anche se giovani e sconosciuti, questi gruppi riuscivano comunque ad avere un seguito; che si tratti di amici e parenti poco importa perché il fine è quello, ovvero riuscire ad avvicinare gradualmente nuove persone a nuova musica.
Una visione ottimista, fondamentale se si vuol continuare a portare avanti un Fest come l’Isola Rock che, di fatto, punta tutto sulla beneficenza, ma anche se si vuole avere sempre la prontezza necessaria a risolvere situazioni avverse come è capitato per la seconda giornata di concerti.
L’intervista:
Allora Angela, com’è andata?
A parte le condizioni meteorologiche avverse di sabato, devo dire che c’è stato comunque un importante afflusso di pubblico. Dopo dodici anni di Fest siamo riusciti a costruirci una fetta di pubblico che ci segue e supporta anche quando il meteo (come è accaduto anche in passato) non è stato dalla nostra parte visto che il Fest si tiene all’aperto.
Dietro l’Isola Rock c’è un’associazione, giusto?
Sì, “I Butei”. E’ in piedi dai primi anni 90 e si occupa di beneficenza sul territorio, organizzando eventi culturali per raccogliere fondi da destinare ad altri enti che si occupano di problematiche specifiche.
Qual è la storia dell’Isola Rock?
Il fest nasce nel 2006, io sono diventata presidente dell’associazione nel 2011. Si teneva in misura più piccola, con band prevalentemente locali. Poi dal 2011 lo abbiamo trasformato in Festival, spostandoci nell’attuale location: la bellissima Villa Boschi di Isola della Scala.
Quali sono le difficoltà che si incontrano nell’organizzazione di un Fest del genere, specie se parliamo di un evento gratuito?
I problemi possono essere legati alla ricerca di sponsor che ci aiutino a sostenere le spese di affitto della Villa e degli impianti. L’unico nostro ricavato deriva dagli stand gastronomici che gestiamo durante i concerti. In realtà un serio problema è riuscire a trovare persone che ci aiutino anche proprio fisicamente, ovvero a montare e smontare la “festa”. Noi dell’associazione siamo una ventina, una mano in più ci farebbe sempre comodo!
L’edizione di quest’anno vi ha messo di nuovo alla prova a causa della pioggia del sabato, ma avete risolto in maniera velocissima…
Fortunatamente Villa Boschi ha uno spazio al chiuso, la barchessa, dove tra l’altro da qualche anno teniamo l’edizione invernale del Fest. E’ chiaramente uno spazio ridotto rispetto all’immensità del parco della Villa, ma abbiamo deciso di spostare tutto nella mattinata di sabato quando le previsione portavano pioggia… Eppure c’era il sole! Non abbiamo voluto rischiare perchè per noi è importante che il Fest si svolga, che le band suonino e che il pubblico si diverta.
Spesso si parla di scarsa affluenza a concerti e Fest. Tu che idea ti sei fatta?
Si dice che il Rock sia un genere che non va più per la maggiore, invece io ritengo che c’è un nucleo di persone che si sposta di continuo, che frequenta concerti sia a pagamento che ad ingresso gratuito, che va a vedere il gruppo famoso ma anche quello underground. Io sono sempre in giro, o da spettatrice o da musicista, ed ho notato questo. Spesso viene anche detto che manca “la parte giovane”, ma non credo sia esatto. I giovani sono seguiti dai giovani. Anche durante l’Isola Rock ho visto gruppi di 18/19 anni che avevano il loro gruppo di seguaci. Ed anche questo può essere inteso come un ricambio.
Avete già le idee chiare per l’edizione invernale dell’Isola Rock?
Ora proprio no! Ora vi riposiamo, poi a settembre faremo una riunione per vedere il da farsi. E’ vero, dietro l’organizzazione di un Fest c’è sempre una grande fatica, sia prima che durante. Ma tutto viene ripagato dalla soddisfazione: le band che si esibiscono, il pubblico che è contento e a te viene voglia di rifarlo subito.
Di seguito la gallery fotografica dell’edizione 2017 dell’Isola Rock a cura di Simona Luchini (more photos on Più O Meno Pop)
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