Si erano già fatti notare con “Blues for the Cursed“, un EP che sporcava ed incattiviva un genere che se trasportato nel metal sa dare grosse soddisfazioni. Un esperimento che richiede una grande versatilità e conoscenza musicale, perché altrimenti il risultato rischia di essere un disastro.
I Die Trying invece ci hanno saputo fare e, consci delle proprie capacità, hanno sfornato un altro lavoro che di fatto tiene conto di nuove contaminazioni musicali.
Ma andiamo con ordine.
I Die Trying nascono a Milano nel gennaio 2013. Una band capricorno (quindi super determinata) che predilige un sound denominato “Infernal Southern Hardcore”.
La prima formazione vede il classico combo di quattro elementi, per poi vedere l’aggiunta di una seconda chitarra nel corso del tempo.
Nel novembre 2013 esce il primo EP omonimo. Il secondo arriva tre anni dopo: “Blues for the Cursed“.
“Appare chiaro che questi cinque ragazzi si divertono un mondo a proporre la loro musica, da ciò deriva un grande affiatamento che lascia presagire a live set violenti, in grado di creare mosh pit infuocati. Il Rock scorre nelle vene dei Die Trying, ma loro hanno deciso di estremizzarlo, tirando così fuori brani molto coinvolgenti già dall’ascolto in cuffia!“.
(Die Trying: “Blues For The Cursed” – Recensione)
A distanza di un anno, la band milanese ritorna alla ribalta con un nuovo EP: “Ducal Rod“.
Dice il cantante Alessandro Tripodo:
“Il sound dei Die Trying è caratterizzato da una miscela di diversi generi musicali: dal Southern rock’n roll all’Hardcore Punk, al Thrash e nei lavori precedenti anche da qualche spruzzatina di Black metal, qua e là.
Questo ci ha portati periodicamente a spingere le nostre sonorità più da una parte o dall’altra, a seconda di quello che sentivamo di voler sviluppare e approfondire, in quel momento.
Come risultato, il nuovo “Ducal Rod” è un lavoro dei Die Trying al 100% anche se molto diverso dai primi due, sotto certi aspetti. La presenza di un nuovo batterista, ha cambiato radicalmente le nostre dinamiche interne e ha portato nuovi spunti e nuove idee.
Abbiamo preferito un clima più leggero questa volta. I sei pezzi sono meno oscuri e maligni di quelli di Die Trying e di Blues for the Cursed. Ci siamo dedicati ad un song writing più cazzone e senza troppi fronzoli.
Credo che in questo momento della nostra vita (come gruppo musicale) si stia vivendo quella fase in cui ci si rende conto che tutti si incazzano regolarmente per qualcosa, ma che allo stesso tempo tutti a modo loro, vogliono divertirsi e hanno bisogno di un po’ di leggerezza.
Il titolo dell’EP “Verga Ducale” e la title track, sono una dedica fatta a Federico (Di Bernardi di Valserra, già batterista dei Syk, ndr.), in quanto la sua presenza è stata fondamentale per la realizzazione di questo CD e per la stesura di un nuovo capitolo della nostra piccola storia.
Non siamo sicuramente degli intellettuali, ma le cose migliori, per noi si vivono quando il cervello è spento!”.
Il nuovo video: “No Shame”:
Next show:
Death Before Dishonor + Last Hope + Die Trying
17/11 Leoncavallo, Milano
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