Gli Evenoire sono solo gli ultimi in ordine di tempo ad aver annunciato la dipartita del proprio batterista e di essersi messi alla ricerca di un nuovo drummer.
In realtà è un periodo in cui le line-up della scena metal italiana stanno vivendo drammi interni, con membri che decidono di lasciare ed accasarsi altrove.
E’ chiaro che gli addii possono riguardare ogni singolo elemento della band (addirittura nel caso degli Hypnotheticall è andata via metà del gruppo), ma ultimamente ci è capitato di assistere a sgabellini lasciati vuoti piuttosto che microfoni senza voce.
Così ci viene da chiederci il “perchè?”.
Proviamo ad analizzare la questione in maniera molto generalizzata in modo da non offendere nessuno.
Chi è il batterista di una band? E’ essenzialmente il membro dotato di una forte personalità, pazzo per forza di cose, assolutamente conscio del suo valore che ritiene essere superiore da un punto di vista meramente tecnico. Per non parlare degli autodidatti, quelli sì che sono capaci di guardare dall’alto verso il basso chiunque si limiti a seguire uno spartito.
Probabilmente i batteristi sono anche quelli che si mostrano più solidali nei confronti dei colleghi, forse perchè li ritengono “alla pari”, una sorta di derivato da motivazioni comuni che li hanno spinti a sfogare se stessi con due semplici bacchette.
Come detto, il discorso fin qui espresso è assolutamente generalizzato. Qualcuno potrebbe ritrovarsi e qualche altro denunciarci per diffamazione! Per ampliarlo, però, abbiamo scelto due batteristi della scena metal italiana, diversi per esperienze ed approccio, così da inquadrare ancora meglio la situazione.
Il batterista dei sorprendenti Anewrage, Alessandro Ferrarese, è lungimirante e focalizza l’attenzione sulla “persona” piuttosto che sull’ “artista”:
Non so dire se la maggior parte dei batteristi sono i più ribelli o indomabili.
So che sono sempre stato dell’idea che una band composta da personaggi che cerchino di imporsi gli uni sugli altri non valga la pena di essere vissuta.
Suonare in una band rock/metal in Italia oggi come oggi vuol dire sacrifici, delusioni, impegno e dedizione.
Non c’è spazio per ribelli o perditempo: ancora di più se si sceglie uno strumento impegnativo come la batteria!”.
Michele Melchiorre dei Sawthis, invece, sembra essere d’accordo sull’aspetto selvaggio del batterista e alla domanda se è vero che il drummer sia l’elemento meno domabile e più ribelle del gruppo, ha risposto:
Domandone!!! Ahahaha… Difficilissimo rispondere in linea generale…
Se esiste un nesso tra lo strumento che una persona sceglie/suona/ama e i suoi tratti caratteriali (teoria tutta da dimostrare), allora potrebbe essere, perché la batteria è, forse, lo strumento più istintivo e “liberatorio”. Ne deriverebbe che i batteristi sono tendenzialmente ribelli, dunque “indomabili”.
In realtà però, io ho sempre pensato che i batteristi siano i più carismatici, intelligenti, sensuali e prestanti!!! Ahahahahah
Però provo a avanzare una teoria alternativa; la butto così: non sarà, molto più semplicemente, che i batteristi mollano perché fanno una vita di merda???”.
E voi cosa ne pensate?