L’esordio sulla lunga distanza dei Nefastis prende il titolo di “De Diebus Fastis Nefastis Infaustis”, un viaggio interiore suddiviso in quattro atti, che all’ascolto emerge per la doviziosa cura dei particolari, sia nelle tematiche che sotto l’aspetto prettamente musicale. Abbiamo parlato con Andrea Lenzi e Simone Colombo sia del passato che del fututo della band.
Benvenuti sulle pagine di Metal In Italy! Prima di iniziare a parlare di “De Diebus Fastis Nefastis Infaustis”, vorrei che introduceste la band ai nostri lettori, facendo riferimento a qualche cenno biografico.
Ringraziamo intanto Metal in Italy per lo spazio concessoci per questa intervista e per il supporto che da giornalmente alla scena metal italiana.
Andrea Lenzi (chitarra)
Come Nefastis nasciamo ufficialmente nel 2008 quando eravamo poco più che adolescenti, quando io e Simone Colombo ( Vox , guitars) stavamo concludendo il liceo. Ci siamo conosciuti sui banchi di scuola e abbiamo iniziato a suonare la chitarra insieme qualche anno prima passando per le solite cover di routine e altre band dalla brevissima durata. Fin da subito è nata l’esigenza di creare materiale originale. Gran parte del materiale presente su questo debut album è nato in fase embrionale nei primi anni di esperienza. Minati nel tempo da difficoltà di line up nella sezione ritmica e accordi non rispettati dall’etichetta siamo riusciti a dare alle stampe soltanto a fine 2014 questo Debut album che in realtà era pronto già da un po’… Il debut è stato preceduto da un demo nel 2010 che vedeva la partecipazione al basso di Matteo Gullì e alle pelli Leonardo Forti (ex Lacuna Coil ).Per i tutti questi problemi di instabilità ci siamo sobbarcati tutto il lavoro, comprese le fasi di registrazione e produzione avvenute nel nostro studio casalingo, in due. Attualmente presentiamo questo disco live con i nuovi membri del gruppo Fulvio Manganini (ex- Derdian) e Jacopo Casadio (ex- Harmony Of Dissonance).
Dopo la pubblicazione del primo demo vi siete dedicati alla stesura dell’esordio discografico, purtroppo alcune defezioni all’interno della line-up vi hanno costretto a terminare i lavori in due, come è stata la gestazione?
Simone Colombo (Voce/Chitarra)
Parte della stesura dei brani cantati è partita da nostre idee chitarristiche affinate poi in sala prove con gli svariati altri membri della band fino a che stanchi delle continue problematiche di stabilita abbiamo gestito personalmente io e Andre tutto il lavoro compresi revisione in toto degli arrangiamenti ritmici. Non ti nascondo che è stato davvero difficile e stancante poiché abbiamo dovuto affrontare per la prima volta svariate problematiche, compreso anche la gestione della registrazione che è avvenuta interamente nel nostro studio.
Andrea Lenzi
Diverso invece il discorso per la composizione dei brani strumentali che sono stati concepiti interamente in casa e per tutti gli arrangiamenti orchestrali. Abbiamo avuto la collaborazione di un nostro caro amico, Jacopo Hacken che ha suonato e le tastiere e co-composto le tracce “Facing New Demons” e “Last Days of Autumn”. Il tutto è stato mixato e masterizzato a Roma nei 16th Cellar studio di Stefano Morabito.
Prima di affrontare il discorso tecnico compositivo vorrei soffermarmi sull’aspetto concettuale: l’album è un concept che si suddivide in quattro parti: “War”, “Winter”, “Dream” e “Revenge”, potreste illustrarmi le tematiche che avete affrontato?
Andrea Lenzi
La suddivisione in atti ci e sembrata azzeccata per esprimere al meglio le tematiche e giustificare l’utilizzo delle molte strumentali presenti. Si tratta di un viaggio interiore attraverso il quale l’individuo cresce e si evolve desiderando un miglioramento della propria condizione. Con War si affronta il tema della lotta interiore, con Winter della solitudine, con Dream del desiderio di miglioramento e con Revenge il riscatto della propria identità. Le tematiche sono universali quindi ognuno di noi può identificarsi nel messaggio scritto nei testi, per me in particolare che ho curato la strutturazione del disco e la scrittura di tutti i testi, alcuni dei quali in collaborazione con Simone, ha un significato autobiografico.
Vi sono alcuni brani come “Last Day Of Autumn”, “Cold Wind”, “Stream Of Consciousness”, “Morning Shadow” e “Facing New Demons” che sono strumentali. Da dove nascono queste composizioni strumentali ed atmosferiche?
Simone Colombo
Oltre al Metal ascoltiamo svariati generi di musica tra cui anche molta musica ambient, classica e orchestrale. Pertanto ci è venuto spontaneo comporre e inserire questi brani che danno una maggiore fluidità al disco che a nostro parere risulta variegato e non stancante all’ascoltatore. Per noi è comunque ugualmente gratificante comporre queste tipologie di brani! Ne ascolterete molti altri in futuro.
Le doti tecniche soprattutto delle chitarre sono evidenti, stesso dicasi per le orchestrazioni, che hanno un sapore decisamente classicheggiante. Qual è il vostro background musicale? Ci sono riferimenti classici?
Simone Colombo
Sicuramente il fatto di aver studiato fin da piccolo pianoforte classico ha avuto una forte influenza sulla stesura dei brani, soprattutto per la vena melodica presente in tutto il disco. Inoltre ci è venuto spontaneo unire le nostre svariate influenze musicali.
Andrea Lenzi
Per quanto mi riguarda essendo arrivato al metal passando prima per tutto il rock, anche il Prog e l’ AOR, ho assorbito tanta musica che non è connessa con le sonorità estreme e credo che questo abbia sicuramente influenzato il mio senso melodico. Le orchestrazioni invece sono di ispirazione classica.
Pensate che con la formazione attuale abbiate trovato la giusta dimensione e la stabilità necessarie per proseguire il cammino?
Simone Colombo
Abbiamo una sezione ritmica affidabile e preparata cosa che ci permette di avere un maggiore impatto live. Salvo imprevisti sperando che questa volta vada tutto bene non dovrebbero esserci più cambi di formazione.
Rimanendo in tema futuro, state già lavorando al successore di “De Diebus…”. A che punto è la stesura dei brani? Che tipo di lavoro stilistico dobbiamo aspettarci per questo nuovo capitolo?
Andrea Lenzi
La stesura dei brani del nuovo disco è praticamente ultimata, negli ultimi due anni abbiamo assemblato parti su parti e composto un sacco di materiale orchestrale e melodico. Mancano un po’ di ritocchi e tutta la produzione che richiederà molte attenzioni volendo superare la qualità del predecessore. Con tutta probabilità il disco vedrà la luce l’anno prossimo. Se vi è piaciuto questo il prossimo sarà una naturale evoluzione di questo album, ma più maturo e molto più raffinato.
Avete avuto contatti con etichette discografiche? O sarà anche in questo caso un cd autoprodotto? Tra l’altro devo dire ottimamente prodotto!
Andrea Lenzi
Grazie per i complimenti, questo disco è uscito autoprodotto per varie complicazioni tra cui il fallimento dell’etichetta per cui abbiamo firmato. Il prossimo di sicuro non uscirà autoprodotto anche a costo di rinviarne l’uscita. Cercheremo dunque la giusta dimensione per promuovere il prossimo album e perché no fare ristampare e ridistribuire questo debut che attualmente abbiamo deciso di rendere disponibile in free download dal nostro sito oltre che disponibile su tutte le piattaforme di streaming e Store online.
Dal punto di vista delle esibizioni dal vivo cosa state preparando per i prossimi mesi? Ci sono degli appuntamenti che dobbiamo tenere a mente?
Simone Colombo
Siamo sommersi dagli impegni ma stiamo lavorando anche per organizzare più date possibili e magari un tour in giro per l’Europa. Abbiamo comunque alle spalle Eagle Booking che ci supporta come management.
L’intervista è conclusa, vi ringrazio per il tempo che ci avete concesso. Vorrei lasciare a voi l’ultima parola per un saluto ed un invito ai nostri lettori.
Andrea Lenzi
Grazie a tutti per il supporto e lo spazio concessoci, ci vediamo presto live e vi invitiamo a scaricare gratuitamente il nostro album da www.nefastis.org dove è anche possibile visualizzare il nostro videoclip (ovviamente presente anche su Youtube) per il primo singolo rilasciato, “Grave Of Ice”.
Simone Colombo
Ancora grazie a tutti, specialmente alla redazione di Metal in Italy, se vi è piaciuto il nostro lavoro vi invitiamo a contattarci sulla nostra piattaforma Facebook per fare due chiacchiere e scambiare commenti.