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2018: cosa ci lasciamo alle spalle

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Troppi addii eccellenti, poche conferme e le solite polemiche.
Mai che ci si riesca a rilassare!
Ma a parte questo, il 2018 per la scena metal (e non solo) è stato un grande anno. Sicuramente da ricordare, specie per chi ha osato, per chi ha avuto il coraggio di uscire dagli schemi e seguire il proprio istinto. O per chi ha semplicemente scelto di essere se stesso. O se stessa, come Cristina Scabbia, voce dei Lacuna Coil, icona femminile del metal internazionale: a gennaio – mese in cui si è tenuto a Londra il mega concerto per festeggiare il ventennale della band, comincia a spargersi la voce di una sua possibile partecipazione al talent The Voice, nei panni di giudice. L’indiscrezione diventa poi conferma ed il metallaro medio decide che “No, non va bene”, perché così non è TVUE. Ma sotto la bandiera di un immenso “E sticazzi”, la Scabbia conquista il cuore di chi fino a ieri non sapeva neanche dell’esistenza dei Lacuna Coil… E nemmeno dei Manowar, avendo assegnato un pezzo d’alta scuola ad uno dei suoi discepoli.

Continuiamo sulla scia della polemica? Ok.
Dico un nome: AVENGED SEVENFOLD! Apriti cielo! Lo staff del Firenze Rocks annuncia la band di Huntington Beach nella stessa giornata di Ozzy, ma soprattutto dopo lo show dei Judas Priest. Vergogna! Sacrilegio! Ma anche qui ci sarebbe da sventolare la bandiera dell’ “E sticazzi”, anche perché la storia si è ripetuta con la line up dell’edizione 2019 del Firenze Rocks: Dream Theater che suonano prima dei Tool
Polemiche invece giustificate per la solita line up poco rock del Rock in Roma o anche di un Ed Sheeran a caso sempre al Firenze Rocks, ed a proposito di Rock In Roma, come non ricordare il clamoroso forfait dei Parkway Drive in quel della Capitale: concerto annullato a 4 giorni dallo show, senza una vera motivazione ufficiale… o meglio, si sa che in prevendita hanno venuto poco. E quindi vuoi vedere che, sotto sotto, la colpa non è solamente degli organizzatori dei concerti alle kermesse che riportano la parola “Rock”?
La colpa invece è senz’altro di Satana.
Ma non perché si sono verificati i cambiamenti climatici, ma perché all’Agglutination di agosto i Death SS hanno portato scompiglio tra la devota comunità di Chiaromonte. La band, headliner del Festival, è stata accusata di incitamento alla violenza da alcuni politici locali ed ha dovuto emanare un comunicato ufficiale nel quale si ribadisce che la teatralità dei loro show nulla ha a che vedere con il satanismo. So’ ragazzi…
A proposito di satanisti: come non ricordare l’epico gesto di Marylin Manson a Madrid. Durante un suo concerto alcuni fan salgono sul palco e lui fa togliere la maglietta ad uno di loro perché “di un’altra band”. Anche qui c’entrano gli Avenged Sevenfold che, a questo punto, possono tranquillamente gridare al “gomblotto”.
Ma parliamo di cose belle, di veri e proprio colpi da maestro.
Tra le sorprese di questo 2018 ci sono gli Sharks In Your Mouth, band metalcore/post hardcore che era sul punto di non fare più nulla quando dal cilindro ha cacciato la cover di “Lose Yourself” di Eminem e BOOM! In pochi mesi si supera il milione di visualizzazioni su YouTube e la band si ritrova al centro di un corteggiamento internazionale per date in ogni dove. Ma sono rimasti umili.
BOOM dei BOOM per i Nanowar Of Steel che il 1° novembre fanno la storia portando sul palco a Lucca il protagonista del loro più grande successo: Giorgio Mastrota! La bomba però rischia di implodere perché la troppa goliardia dei romani de Roma fa alterare qualcuno ai piani alti. Per cosa?
Ora ve lo diciamo.
Una delle notizie più improbabili di questo 2018 è stati l’annuncio della reunion dei Rhapsody con Lione e Turilli, cioè… l’ennesima band a firma Rhapsody con tutti tranne che con Staropoli. I Nanowar hanno dunque simpaticamente lanciato una campagna di crowdfunding per fondare per l’appunto “I Rhapsody con tutti tranne che con Staropoli”, ma evidentemente l’umorismo non è stato colto.
Se ne sentiva davvero il bisogno?
Della reunion, intendo. A leggere i commenti della vecchia guardia pare proprio di sì, così a breve i Rhapsody con Lione e Turilli suoneranno i vecchi pezzi come già hanno fatto i Rhapsody con Staropoli e Voli ed ancor prima come hanno fatto Turilli e Conti… Boh, non so.
Sarebbe forse il caso di prendere una decisione netta come hanno fatto gli Slayer: basta, addio, ultimo tour e poi si continua a fare tour.
O come hanno fatto i Kiss: basta, addio, ultimo tour e poi si continua a fare tour.
O come ha fatto Ozzy: basta, addio, lo chiamo “No More Tour”, ma continuo a fare concerti.
Addii veri, purtroppo, ce ne sono stati.
L’anno è iniziato con il lungo saluto a Dolores O’Riordan, a pochi mesi da quello che doveva essere il featuring con i Bad Wolves in “Zombie”, pezzo (cover) che ha poi consacrato la band americana. E come non ricordare Tim Calvert (ex Nevermore), Pete Shelley (Buzzcocks), Oli Herbert (All That Remains), Richard Bateman (Nasty Savage), Kyle Pavone (We Came As Romans), Ralph Santolla (ex Deicide), Steve Soto, Erik Lindmark ed Angelo Sigaro della Banda Bassotti.
Lacrime calde ed ancora incredulità per una perdita inaspettata: il batterista Vinnie Paul. No Vinnie… questo non ce lo dovevi fare. Ma se pensiamo che sei andato a riabbracciare Dimebag, la tua scomparsa diventa più facile da accettare. E nel frattempo Phil pensa a portare in giro i pezzi dei Pantera, ma non sarà mai e poi mai la stessa cosa.
La cronaca nera di questo 2018 che ci lasciamo alle spalle ci racconta anche di furti, incendi ed arresti.
I Fleshgod Apocalypse sono in tour e quel giorno si trovano in Svezia. Nella civilissima Svezia. Il furgone con tutta la strumentazione è parcheggiato all’esterno dell’hotel. Si portano via tutto. TUTTO. Anche i costumi di scena. I ragazzi sono costretti ad annullare le successive date del tour e a rimandare la grande feste del ventennale. Grazie poi ad una massiva partecipazione dei fan, la band riesce a recuperare parte di quanto le era stato rubato grazie alla vendita del merch.
Mani lunghe anche durante il tour europeo dei The Chasing Monster: a Praga il van si rompe e durante la notte la band viene derubata dell’attrezzatura.
Episodi incresciosi che ti fanno salire il crimine! Proprio come è capitato a Pat O’Brien dei Cannibal Corpse: arrestato per furto con scasso ed aggressione.
Ma non ci sono solo brutte notizie.
Da menzionare sono i ritorni sul mercato discografico di Ancient Bards e Stormlord.
Nel primo caso si tratta di un album, “Origine”, che ha richiesto una meticolosa ricerca stilistica da parte del maestro Daniele Mazza e la cui preparazione ha richiesto un tempo più lungo del previsto. Nel secondo caso l’attesa ha richiesto 5 anni: gli Stormlord, dopo circa vent’anni, ritornano in casa Scarlet e ritrovano la verve per un nuovo ed atteso album.
Tra le uscite da ricordare: “Empress” dei Be The Wolf, “Element Of Sex” dei Sick ’N Beautiful che nel frattempo realizzano anche un fumetto ed a proposito di fumetti, “Starway To Valhalla” dei già citati Nanowar Of Steel. Ed ancora: il debut dei Watershape “Perceptions” , gli Hangarvain che tornano dopo 2 anni di assenza ed il ritorno in studio per il 2019 di Fleshgod Apocalypse, Lacuna Coil, Atlas Pain, Gli Atroci (ritorno dopo 10 anni dall’ultimo album), Methedras ed Helligators.
In fase di lavorazione anche il nuovo dei Burning Black, con i quali Metal In Italy ha seguito il mini tour europeo a supporto di Ross The Boss con i “The Burning Diaries”.
Ma è stato anche l’anno di “Bohemian Rhapsody” il film: un lavoro che ha, come al solito diviso tra favorevoli e contrari, ma che ha dato lo spunto ad alcuni studenti della Scuola del Teatro Musicale di Novara per una reinterpretazione che ha incantato persino Brian May.
E’ stato l’anno del coraggio, proprio come si diceva in apertura.
Il coraggio di chi si è messo in gioco anche a livello imprenditoriale (la birra “Drink ‘em all” di Didi Cavallotti, chitarrista dei Lacuna Coil), ma soprattutto di chi ha deciso di non nascondersi dietro la malattia: Raffaella Rivarolo, in arte Cadaveria, parla apertamente del cancro e della sua personale battaglia, alla quale partecipiamo noi tutti, sperando che nel riepilogo del 2019 potremo parlare di una battaglia, anzi di una guerra, vinta.

Auguri!