Quando la nebbia della Pianura Padana, invece che essere maledetta, diventa un’ispirazione, nascono progetti interessanti che solo persone dalla mente aperta ed anche dalla fantasia sconfinata riescono a trovarle un ruolo dignitoso.
E’ esattamente ciò che ha fatto Dany All nel momento in cui ha messo su il progetto “Fogalord“.
Ufficiosamente l’area geografica di riferimento è Carpi e più in generale la Pianura Padana per l’appunto, ma ufficialmente la band proviene proprio dal regno della nebbia ed i membri ne sono i signori.
Scopriamoli insieme in questa intervista realizzata al Lord dei Lord, Dany!
Salve Dany, siamo lieti di ospitare i Fogalord sulle pagine di Metal In Italy. Vorrei che presentassi la band ai nostri lettori, raccontandoci la genesi di questo progetto e la sua successiva evoluzione.
Ciao a tutti! I Fogalord sono nati tanti anni fa, da una mia idea per raccontare una storia epica, ambientata nelle terre della nebbia, a Carpi, dove vivo io… Poi il progetto, che all’inizio era praticamente un mio progetto solista, si è sviluppato nel tempo, diventando una vera band, e la storia si è realizzata nel nostro primo cd, “A Legend To Believe In”.
Parliamo proprio di “A Legend To Believe In”. L’album è uscito nel 2012, sono passati già due anni, che responsi avete ottenuto portando in giro la vostra musica?
“A Legend To Believe In” ha ottenuto delle bellissime recensioni in giro per il mondo con numerosi Top Album, e siamo stati anche votati Miglior Band Emergente 2012 dai lettori di Rock Hard Magazine, quindi direi che siamo stati più che soddisfatti dei responsi del pubblico, e non era comunque facile, perché anche se io e molti dei ragazzi che hanno registrato il cd venivamo già da altre band con dischi alle spalle, i Fogalord praticamente sono usciti un po’ dal nulla, senza nemmeno un Demo o qualche live prima dell’uscita del cd.
Dal titolo si evince chiaramente che il tema della leggenda è sicuramente centrale in questo album, ma di quale leggenda si narra? So per certo che non si tratta di qualcosa di inventato, ma ci sono precisi riferimenti storico-geografici…
Sì, come ti dicevo prima, la storia è incentrata sulle vicende di un guerriero misterioso, il signore della nebbia, ed è ambientata in una non ben precisata epoca remota in una immaginaria e fantastica Pianura Padana, tra nebbie e castelli. Ci sono alcuni riferimenti storici precisi, come quello alla figura di Re Astolfo, il sovrano longobardo che ha fondato la città, facendo volare il suo falco su un albero di Carpine (ancora oggi simbolo di Carpi, dallo stemma della città alla squadra di calcio… e tra parentesi, forza Carpi! 😉 )… ma sono più che altro delle suggestioni, perché la leggenda è incentrata più sul mito che su reali fondamenti storici…ascoltare i Fogalord, è un po’ come perdersi nelle nebbie del tempo…
Sebbene si parli di “storie leggendarie”, possiamo in qualche modo trovare una sorta di corrispondenza tra la vostra narrazione ed il mondo in cui viviamo attualmente?
Certo, per me il Fantasy non è qualcosa di astratto, ma è uno specchio della vita reale stessa, solo che l’ambientazione è immersa nella fantasia… Le lotte e le guerre del signore della nebbia possono essere le lotte che ognuno di noi può avere nella vita di tutti i giorni…e la magia, anche se magari diversa da quella di maghi e stregoni, forse esiste anche intorno a noi…
Sulle varie tracce che compongono la tracklist ci sono diversi ospiti, ci puoi illustrare di chi si tratta e come mai la scelta è ricaduta proprio su di loro?
Su “A Legend To Believe In” hanno suonato come ospiti Claudio e Martino degli Ancient Bards e Pier Gonella dei Necrodeath, oltre au un coro classico di 40 elementi. Diciamo che essendo la band nata all’inizio come progetto “solista” pensavo di chiamare persone che più o meno avevo conosciuto negli anni per registrare il cd, e così è stato in effetti. Ho scelto queste persone perché sono amici e grandi musicisti e loro sono stati molto disponibili… Quindi colgo l’occasione per ringraziarli tutti nuovamente!
“A Legend To Believe In” è un album Heavy Metal, ci sono evidenti influenze Power, ma a colpirmi maggiormente è sopratutto l’aspetto sinfonico – classico che pervade la maggior parte dei brani. Ciò è dovuto al tuo amore per la musica classica, che hai voluto riversare e reinterpretare con i Fogalord?
Sì, beccato in pieno! C’è una forte componente classica nei brani, ma non solo per l’uso del coro o delle sonorità sinfoniche, ma anche proprio nella musica stessa, dato che quello che volevo era proprio mettere in musica una storia, proprio come se fosse un’opera di musica classica, quindi quello che puoi sentire è il risultato di queste due forze… Il metal da un lato e la musica classica dall’altro.
Rimanendo in tema “Classica”, so che i tuoi studi musicali iniziano proprio da qui, come sei arrivato a comporre musica Metal?
Io ho iniziato a studiare pianoforte a 11 anni, e mi sono laureato in Composizione al conservatorio nel 2014, quindi sì, i miei studi sono basati praticamente completamente sulla musica classica; ho anche collaborato come cantante a progetti di musica rinascimentale e barocca, quindi il mio background è classico a tutti gli effetti. Il metal invece è una strada che seguo parallelamente da quando avevo 15-16 anni, perché sono rimasto colpito dalla potenza che la musica Metal ha dentro di sè. Da lì ho iniziato a suonare le tastiere e a comporre per la mia prima band (i Synthphonia Suprema, con cui ho fatto due album) e, nel tempo, la strada mi ha portato fino ai Fogalord, che sono la mia band principale, al momento. Metal e classica secondo me hanno in comune qualcosa di molto forte, e cioè la potenza e la grande espressività che trasmettono, quindi è una cosa molto naturale per me passare da un genere all’altro.
Ci sono degli autori classici dai quali trai ispirazione per le tue composizioni?
Sicuramente uno in particolare, Richard Wagner. Al di là della mia passione per la sua musica, ho utilizzato il suo stesso metodo di comporre per “A Legend To Believe In”, infatti ogni personaggio o cosa importante della storia ha il suo tema, come Wagner fa nelle sue opere, che ritorna quando quella cosa o quel personaggio torna nella storia. Questo è molto importante per me, e si può sentire chiaramente nel cd, come ad esempio quando il tema del Foglord ritorna alla fine dell’ultimo pezzo, quando la storia si conclude (ma non vi dico come… così non vi resta che ascoltare il cd per saperlo 😉 )
Nella band tu svolgi il duplice ruolo di tastierista e cantante, l’ossatura dei brani proviene da te o si tratta di un processo che riguarda anche gli altri membri della band?
Essendo nati proprio per la mia voglia di raccontare una storia, musica e testi dei Fogalord sono scritti interamente da me, come buona parte anche degli arrangiamenti di tutti gli strumenti. Certo, gli altri ragazzi hanno un ruolo molto importante, specialmente nelle rifiniture delle parti, dato che nessuno conosce lo strumento meglio dell’esecutore stesso, quindi diverse soluzioni strumentali e dettagli si guardano insieme durante il processo di registrazione; ma la base delle canzoni, dalle linee melodiche ai riff, alle ritmiche è scritto da me.
Ho ascoltato tutte le tracce e sono rimasto particolarmente colpito da ognuna di esse. Potresti indicarmene qualcuna alla quale ti senti maggiormente legato? O che ritieni sia maggiormente rappresentativa?
Ti ringrazio veramente, mi fa molto piacere che ti piacciano tutte le canzoni! Se devo dirti quella a cui sono più legato è sicuramente la suite “0f War and Resurrection”, che infatti, nonostante duri più di 15 minuti, riproponiamo quasi integralmente anche dal vivo. E’ il mio pezzo preferito di “A Legend To Believe In”, perché credo che rappresenti bene tutti gli aspetti della musica dei Fogalord: potenza, velocità ed epicità, metal e classica…
Capitolo progetti futuri, state preparando una nuova release? Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro? Pensi che il vostro stile rimarrà immutato o ci saranno dei nuovi elementi?
Sì, ho finito di scrivere storia e musica del nuovo album, abbiamo già registrato tutte le tracce di basso del cd, e stiamo per iniziare le chitarre. Per quello che riguarda il nostro stile, sicuramente potrete trovare tutti gli elementi che contraddistinguono il nostro sound di Legend, anche se l’orientamento generale del nuovo cd si sposta un po’ dal Power per virare maggiormente verso il Viking e l’Epic. La storia rimane nella stessa ambientazione, anche se ci sarà una grande novità rispetto a Legend, e una spada cambierà le sorti del signore della nebbia in persona…quindi non vi resta che seguirci per continuare a seguire la leggenda…o forse, per sapere come tutto ebbe inizio…
L’intervista è conclusa, vorrei ringraziarti innanzitutto per la tua disponibilità, a te le ultime parole da lasciare ai nostri lettori.
Grazie a voi di Metal In Italy per lo spazio che ci avete dato, e grazie a tutti quelli che ci seguono e ci supportano… Vi aspettiamo sulla nostra pagina facebook e sul nostro sito www.fogalord.com… state pronti… nuove epiche battaglie vi aspettano! Follow the Fog…