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Panda Clan: “È stato faticoso dare un senso a questo crossover”

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Un crossover spontaneo tra elettronica, rock, metal, trap, dub, questa la carta d’identità del collettivo milanese Panda Clan. Abbiamo approfittato di questa intervista per saperne di più, nell’attesa del prossimo appuntamento live.

Ciao ragazzi, benvenuti su Metalinitaly! I Panda Clan sono un misterioso collettivo milanese: ci raccontate il perché del nome e di questa scelta?

Grazie mille a voi!
Il nome…dai lo sanno tutti che i nomi vengono scelti perché ad un certo punto devi esordire e non rimane alternativa che deciderne uno!

A fine settembre è uscito “Circumvention”, l’EP di debutto per Maldito Records, etichetta spagnola. Come è nato questo vostro primo lavoro, a livello di songwriting e processo creativo? Qual è il messaggio che volete maggiormente comunicare?

Il processo creativo potrebbe essere paragonato ad un imbuto, ovvero prendere senza snobismo componenti di generi molto diversi e metterli insieme, anche con brutalità. Distorsioni su ritmiche trap, atmosfere dark su chitarre pop su beat dub, per esempio. All’inizio è stato faticoso dare un senso a questo crossover, se all’inizio non si capiva una mazza, speriamo adesso invece di essere riusciti a produrre qualunque di originale.

Dal punto di vista del messaggio ci siamo ispirati a Noam Chomsky, grande personaggio statunitense della cultura e della politica. Circumvention è un EP che parla della società capitalista nella quale viviamo…e siamo perfettamente consapevoli di essere fuori moda!

Dopo l’apripista “I Cant Breathe”, l’ultimo singolo estratto è Ashtray, ci raccontate cosa si cela dietro questo brano? Qual è il singolo che vi rappresenta di più?

Ashtray è un testo allegorico che parla di Genova 2001: la mattanza sui manifestanti contro il G8. Siamo tornati sul dolore di quei giorni e sull’effetto che avuto sul movimento anticapitalista negli anni futuri.
Tutti i singoli sono abbastanza rappresentativi sia come genere sia come messaggio. Di fatto è un concept EP. Forse il più rappresentativo come arrangiamento è “Mono”, pop, metal, raggi laser, violini, charleston trap e riff cavaleriani: un bel casino.

Diversi sono gli interessanti featuring presenti in Circumvention, com’è stato coinvolgere e lavorare con questi artisti? 

E’ stato molto naturale, con alcuni ci sono rapporti di amicizia e stima da anni. Con Juankar è stata sorprendente la sua umiltà nell’accettare di lavorare con noi. Davvero un grande.

Ci piacerebbe sentire dal vivo questi brani, quali sono i prossimi appuntamenti live?

A inizio dicembre abbiamo un mini tour in Spagna, e vi aspettiamo il 17 Dicembre a Milano al Legend Club!