Tanti anni fa c’era l’attesa per l’ascolto di un nuovo album.
Una volta tra le mani, si spulciavano il booklet, l’artwork ed i testi. Oggi con il mercato digitale è tutto cambiato, ma non parliamo di iTunes, Spotify ed affini, ma di pirateria musicale.
Tralasciamo il discorso dovuto alla SIAE, con la quale si può essere più o meno d’accordo, i prezzi dei CD non sono comunque proibitivi, allora perché scaricare illegalmente un album?
Il nostro discorso non riguarda i grossi nomi del Metal mondiale, ma le band nostrane i cui sforzi finiscono gratuitamente non solo sui client di P2P, ma su centinaia di portali che offrono il downlaod di titoli underground, di cui non facciamo nomi per evitare che chi non li conoscesse possa arrivare ad attingervi grazie a Metal In Italy.
Tramite Spotify, Bandcamp, iTunes, YouTube, Soundcloud ed altri ancora è possibile ascoltare gratuitamente nuova musica ogni giorno, quindi tutti possiamo decidere se un prodotto sia valido oppure no prima dell’acquisto.
Perché allora non valorizzare il lavoro svolto da una band acquistando un album a pochi euro? Oppure ogni gruppo dovrebbe permettere il download legale del proprio lavoro?
Lo abbiamo chiesto ad Ivan Castelli dei LionSoul, band che recentemente ha realizzato un Ep dal titolo “The Throne” e lo ha messo a disposizione per il donwload gratuito.
Ciao Stefano, tempismo perfetto: giusto stamattina parlavo della questione con un amico; non posso che ringraziarti per avermi affidato l’onere di rispondere alla tua domanda su un argomento così delicato.
Devo dire che sono stato molto fortunato ad aver vissuto da ragazzino il periodo del pre-digitale, ricordo ancora quando mia madre mi dava i soldi per il pranzo a scuola e a volte non mangiavo perché volevo comprare il cd di un gruppo nuovo che avevo visto su Videomusic o MTV (ai tempi di Headbangers Ball), per quanto mi riguarda c’era (e tuttora è rimasta) una sorta di magia nello sfogliare i libretti, leggere i testi, guardare le foto, si percepiva una distanza tra l’ascoltatore e l’artista che faceva sembrare quest’ultimo come se arrivasse da un altro mondo, oggi anche i big sono sui social, la distanza di cui parlavo si è ridotta, non dico che ora questa magia si sia persa del tutto, ma sicuramente non ha più lo stesso effetto.
Sappiamo tutti bene come la situazione si sia evoluta nel corso degli anni: facilità nel copiare cd, scaricarli dai siti ecc ecc, dal punto di vista del musicista è una continua lotta contro un sistema che fa di tutto per annientarlo.
Ora, lasciamo perdere generi e gusti, in questo contesto di modernizzazione che porta ad avere tutto senza difficoltà, uno dei punti su cui bisogna concentrarsi è una cosa semplice che non è cambiata negli anni: la musica è la compagna di vita delle persone; proviamo pensare ai film, alle trasmissioni tv, alle pubblicità senza colonna sonora, alla radio che ci accompagna mentre andiamo a lavoro, tutto ciò che viene creato per questi scopi è frutto di un duro lavoro, di costi elevati, scaricare illegalmente equivale a rubare ed è contro la legge, punto e basta, significa condurre alla sterilità il sistema musicale e di conseguenza le nostre emozioni.
Resto convinto che tutto ciò non accadrà, è facile accorgersi, soprattutto negli ambienti non-mainstream come può essere il metal, di quanta sia la gente appassionata che compra ancora cd, anche i nuovi modelli di business controllati via internet possono essere la strada all’inversione di tendenza, se utilizzati in maniera intelligente. Tutti coloro che amano la musica dovrebbero essere messi in condizione di ascoltare quanto viene creato di nuovo, non parlo di interi album, ma di “assaggi” gratuiti che possano far conoscere le novità, questa è stata anche la volontà dei LionSoul quando abbiamo pensato di rilasciare l’Ep “The Throne”, qualcuno può aver storto il naso pensando fosse una mossa di basso livello e che cosi facendo fossimo anche noi complici, nel nostro “piccolo”, della svalutazione attuale del mercato musicale, in realtà le intenzioni sono state ben altre: “Omega” è stato un buon esordio ma non abbiamo considerato il mondo digitale, questo ci ha un po’ penalizzati, abbiamo pensato ad un mini Ep come una sorta di palinsesto pubblicitario, avevamo un brano inedito pronto e un live completamente registrato, da tempo volevamo dare qualcosa alla gente per smuoverla dai soliti luoghi comuni del tipo “se non sono i Metallica non mi interessano” o “non sono conosciuti = non possono piacermi” e il risultato è stato più che positivo.
Bene Stefano, ora che i miei mattoni di considerazioni sono stati “depositati” non mi resta che salutare tutti i lettori di Metal in Italy ricordando di comprare i dischi, sfogliare i libretti interni e leggere i testi, è un’autentica goduria della quale non ci si può privare.
Alla prossima
Ciao!