Gli Hold Me Tight sono una nuova realtà nata in Sardegna. Hanno appena pubblicato un EP omonimo, che mescola elementi punk, hardcore e metal. Un progetto interessante non solo dal punto di vista musicale, che abbiamo intervistato per voi in esclusiva per Metal in Italy!
Come è nata l’idea di formare una band hardcore/metal e quali sono state le vostre principali fonti di ispirazione per lo stile musicale che avete adottato?
L’ idea è nata principalmente dal nostro chitarrista (batterista della band Regrowth). In sintesi è stato lui a reclutare tutti i membri per una band hardcore/metal. Ognuno di noi ha portato la sua impronta, non abbiamo una fonte specifica di ispirazione (indirettamente i nostri ascolti relativi al genere hanno determinato lo stile), quello che avete ascoltato ad oggi possiamo definirla: la prima fotografia spontanea della nostra band.
Nel vostro EP di debutto, “Hold Me Tight”, avete mescolato elementi hardcore punk e metal. Quali sono state le sfide nel fondere questi due generi e come pensate di aver creato la vostra identità musicale come band?
Nel nostro EP, Hold Me Tight gioca sempre il fattore spontaneità che definisce la venatura punk dell’ EP. I cambi ritmici definiscono la componente Hardcore. Il sound metal è diretto dalle chitarre. Quest’ultimo è stato determinato soprattutto in fase di registrazione, grazie all’ausilio di Lorenzo Mariani dell’ Overcorestudio. Penso sia prematuro parlare di identità musicale, possiamo definirci un “work in progress”.
Il vostro singolo “Hold Me Tight” affronta tematiche importanti come la salute mentale e l’abuso di sostanze. Cosa vi ha spinto a trattare questi argomenti nelle vostre canzoni e come pensate che la vostra musica possa contribuire ad affrontare tali problemi?
Argomenti come salute mentale e relativo abuso di sostanze possiamo definirli ancora “tabù” in Italia. A parer mio”normalizzare” tali atteggiamenti di chiusura per “paura” di essere giudicati è la stronzata piú grande che si possa fare, soprattutto in realtà simili alle nostre, dove molti di noi sin dalla giovane età hanno trovato lo spazio per essere se stessi.
Non penso che una canzone supererà il problema, però parlarne può iniziare a disintegrare quel sentimento di chiusura insito in molti di noi per varie ragioni. La condivisione di esperienze, per quanto dolorose o anche positive, può creare uno “switch” in ognuno di noi che può cambiare/illuminare la vita al prossimo.
Parlateci del processo di scrittura dei testi dell’EP. Da dove avete tratto ispirazione e come avete trasformato le vostre esperienze personali in versi potenti e coinvolgenti?
Sono stata l’ultimo membro degli Hold Me Tight. Ho scritto i brani di impulso mentre ascoltavo le nostre pre produzioni. All’epoca ero incazzatissima e delusa dai comportamenti di varie persone conoscenti/amic*/psuedo- amic*/ situazioni sentimentali etc, ho seguito il flow e le sonorità dell EP.
Tutto molto terapeutico ?
Come è stata l’esperienza di lavorare con Lorenzo Mariani di Overcore Studio per registrare l’EP? Quali sono state le vostre impressioni sulla registrazione e come ha contribuito a definire il sound degli Hold Me Tight?
Lorenzo Mariani è stato fondamentale nella produzione del nostro EP. La sua passione per il Metal ha avuto sicuramente sfogo in questo progetto. Possiamo definirlo il quinto elemento della band in un certo senso e non per ordine di importanza.
Potete parlare della copertina dell’EP, realizzata da Giulio Vargiu? Quanto è stato difficile per voi capire che immagine potesse comparire sul primo, importantissimo “biglietto da visita” di questo progetto?
Giulio è un nostro amico, fotografo. Vive a Londra e recentemente ha sviluppato una passione per il graphic design. Ha apprezzato da subito la nostra band e si è proposto per delle grafiche sin dall’inizio (locandine/artwork etc). Non potevamo perdere l’occasione conoscendo i suoi gusti. La nostra copertina riflette esattamente il mood del nostro EP: senza troppi fronzoli. Alcuni colgono un tocco tra 90’s e primi 2000 in chiave moderna.
Un collage di foto live verde acido incorniciato da un filo spinato era il “biglietto da visita” ideale.
Oltre alla pubblicazione dell’EP, quali sono i vostri piani futuri? Avete già iniziato a lavorare sull’album completo? Cosa possiamo aspettarci dal vostro prossimo progetto?
I nostri piani sono: date oltre l’isola e composizione. La nostra priorità al momento è finalizzare composizione e sound dell’album. Preferiamo non parlarne troppo al momento. Abbiamo tanto lavoro da fare.
Come descrivereste la scena musicale underground sarda? Ci sono altre band o artisti che consigliereste di ascoltare per chi è interessato a scoprire la musica locale?
La Sardegna è un bacino infinito di bands e artisti fenomenali. Non riuscirei ad elencarli tutti al momento.
Potete esplorare diverse bands e progetti interessanti in questi links:
https://www.instagram.com/acmeconspiracy
Avete programmato delle date per suonare dal vivo e portare la vostra musica in giro per l’Italia e oltre. Cosa possiamo aspettarci dai vostri spettacoli dal vivo e qual è l’esperienza che sperate di offrire al vostro pubblico?
Abbiamo suonato recentemente a Roma e al Change Your Life a Pescara. Primo impatto con un pubblico fuori dalla Sardegna. Siamo molto soddisfatti dell’energia, del supporto e del responso delle persone presenti. Oltre le nostre aspettative. Molti, tra il pubblico, ci hanno definito una band di impatto a livello energetico ed emotivo. Questo è il complimento piú grande che potessero farci onestamente.
Suoneremo al Beach Day Out a Cagliari il 23 Luglio e stiamo lavorando a un Mini Tour in Italiano entro la fine del 2023.
ASCOLTA L’EP: https://holdmetightband.bandcamp.com/album/hold-me-tight
GUARDA IL VIDEO: https://youtu.be/hPL51xMerYs
IG: https://www.instagram.com/hmt_hc
BANDCAMP: https://holdmetightband.bandcamp.com
FACEBOOK: https://www.facebook.com/holdmetightband/
Photo credits: Marco Camarda