Il prossimo 7 luglio si terrà a Ferrara la nuova edizione del Comfort Festival e non ci siamo fatti scappare l’opportunità di parlarne con il deus ex machina dell’evento: Claudio Trotta. Ovviamente si è parlato anche del live degli AC/DC, del secondary ticketing, del futuro degli eventi in Italia e tanto altro ancora. Un ringraziamento particolare a Daniele Mignardi Promopressagency, Barley Arts e Scream For Existence per averci dato la possibilità di realizzare questa intervista.
Per tutte le informazione sul festival: a questo link trovate la pagina Facebook
Ciao Claudio, benvenuto sulle pagine di Metal In Italy e grazie per il tempo concessoci. Mancano pochi giorni al Comfort Festival di Ferrara, ma prima di entrare nel vivo dell’evento, vorrei porti qualche domanda su quelli passati. Ovviamente la prima riguarda gli AC-DC: puoi farci un bilancio della serata? Cosa ha funzionato e cosa si può migliorare?
Credo che il 25 maggio si sia scritta una pagina molto importante nella storia della musica dal vivo in italia. Il benessere psico fisico dei più dei 100.000 mila presenti si è potuto vivere fin dalle prime ore della lunga giornata quando alle 10:30, con largo anticipo abbiamo aperto l’ingresso all’arena accompagnando sino al settore rosso i primi 1000 che erano presenti all’ingresso da ore e alcuni anche da giorni.
Il pubblico è stato giustamente ricompensato degli sforzi fisici ed economici connessi alla partecipazione di grandi concerti di massa. La ristorazione ha applicato dei prezzi accettabili e non è stato imposto alcun taglio minimo di acquisto di token. La visibilità e l’ottima diffusione audio hanno permesso in ogni ordine di posto di godere correttamente della formidabile esibizione di AC/DC. Il villaggio che abbiamo allestito alle Reggiane ha permesso ad un ampio numero di persone servizi ,ristorazione e informazioni in attesa di entrare e all’uscita mentre ci si dirigeva ai treni regionali.
Credo davvero anche leggendo i tanti commenti in rete che sia stata una giornata memorabile e che rimarrà nella memoria dei partecipanti come un modello organizzativo e artistico a cui riferirsi.
È sicuramente da non ripetere l’utilizzo del parcheggio per le automobili all’interno dell’aeroporto limitando lo stesso all’utilizzo per i bus organizzati di pubblico provenienti da tutta italia.
Sui social, in un video, ti abbiamo visto scatenarti con il sound di Angus e soci. Hai avuto modo di goderti la serata? Tanti hanno osannato la band, altri hanno criticato la performance, soprattutto la parte solista di Angus. A mio avviso è stato un evento indimenticabile…
Assolutamente sì. Credo che Angus e Brian siano degli alieni. La loro performance mi ha davvero fatto pensare a quello. Eccezionale la nuova sezione ritmica e molto azzeccata la set list.
Veniamo al Comfort Festival: siamo giunti alla terza edizione, ma vorrei chiederti una curiosità: perché la scelta di questo nome? C’è un concept specifico dietro al Festival?
La mia visione è quella di uno spazio naturale ma urbano, dove si possa ascoltare musica di grande storia e qualità con il privilegio di un ampio spazio fisico e con una attenzione particolare all’aspetto della ristorazione, che prevede una selezione di food truck di Streeat, il nostro festival itinerante dedicato alla ristorazione di qualità su ruote. Un festival “boutique” con scelte musicali soprattutto nel campo della musica roots anglo americana.
Le band che si esibiranno saranno sette, secondo quali criteri sono state scelte?
Qualità compositiva e interpretativa, grande storia e tenuta live, unicità, coerenza e identità.
Il Festival, ovviamente, è rivolto a tutti, ma c’è un pubblico specifico che, secondo te, lo riterrà particolarmente interessante?
Siamo per ora nel campo di un ambito davvero di nicchia, di musicisti, amanti del blues e del soul e del jersey sound, sicuramente un pubblico diciamo diversamente giovane.
Perché la scelta di Ferrara? Tra l’altro sappiamo dell’anima Rock del Sindaco Alan Fabbri…
Ferrara è una meravigliosa città d’arte e cultura ottimamente governata da Fabbri e con un eccezionale assessore alla cultura Marco Gulinelli, tutti appassionati di bellezza come me. La città offre alcune location molto suggestive, come il Parco Bassani, dove abbiamo promosso Bruce Springsteen vincendo le intemperie meteorologiche e battendo le polemiche strumentali e in mala fede, sia locali prima dello spettacolo che nei social per mano di haters e di infamatori seriali, spesso prezzo prezzolati durante e dopo lo show .La nuova darsena è una bellissima location molto accessibile e in mezzo al verde e vicino all’acqua e con la presenza della ottima scuola di musica moderna che partecipa al festival con iniziative che stiamo definendo.
Qual è il futuro degli eventi in Italia? Si andrà sempre più verso grandi live o c’è spazio anche per i piccoli/medi concerti
Il futuro della musica popolare contemporanea live nel mondo è incerto. Vige da tempo una particolare e dannosa preferenza per lo scarso utilizzo di musicisti e di strumenti musicali, compresa la voce umana, anche nella realizzazione e produzione di musica riprodotta, si spende poco e si investe nulla nella necessaria alimentazione della crescita artistica di nuovi talenti compositivi e performativi. Predomina una costante ricerca di risultati e successo veloci, senza dare il tempo necessario alla naturale evoluzione artistica e alla formazione di un seguito reale e fidelizzato. Il consolidamento in poche mani di una enorme parte di tutta la filiera del live spinge verso una omologazione verso il basso. Media e politica sono co responsabili. La necessità e la speranza di chi ama lo spettacolo dal vivo è che il pubblico possa progressivamente ritrovare la bellezza della fruizione consapevole, abbandondando il consumo acritico che ora garantisce e alimenta speculazioni di ogni genere, che non aiutano la musica dal vivo, non aiutano l’economia sana e l’equilibrio culturale necessario ad un reale benessere psico fisico delle persone e al rispetto delle identità territoriali.
Un’altra curiosità: perché la t-shirt e l’immagine di profilo Facebook con la dicitura è “sempresolotuttacolpaditrotta”?
È una storia lunga e divertente, che a tempo debito racconterò per esteso, oggi lascio la libera interpretazione alla immaginazione di chi desidera divertirsi. Perchè se non ci si diverte e non si sorride di sé stessi con ironia, perchè dannarsi più di tanto?
Negli ultimi anni si sta ponendo rimedio al fenomeno del secondary ticketing. A che punto siamo? Le attuali regole (vedasi biglietto nominale) hanno sortito gli effetti desiderati?
Assolutamente si, sarebbe necessario tuttavia che si controllasse che i servizi di controllo e i promoter facciano tutti il loro lavoro, verificando propriamente l’identità delle persone all’ingresso e che il pubblico non acquisti dai siti non autorizzati e men che meno in transazioni private via social e siti. A meno che le stesse si svolgano tramite le piattaforme autorizzate di re sale fan to fan.
Purtroppo negli USA e in alcune nazioni europee, su specifica richiesta di alcuni artisti, si è iniziato ad applicare il dynamic pricing, fenomeno ancora più odioso del secondary, perchè connesso all’ego e alla volontà di arricchimento di pochi artisti fra i più richiesti dal grande pubblico, che in questa maniera facendo spendere ancora più soldi ai propri fans contribuiscono di fatto a rendere meno frequentati i concerti dei nuovi artisti, anche quando presentano prezzi molto più abbordabili.
Temo che arriverà quanto prima anche in italia, come purtroppo avevo già previsto nel mio speech finale al congresso da noi ideato e promosso contro il secondary ticketing, svoltosi a milano nel 2017 e unico nel mondo a tutt’oggi.
Prima di lasciarci: quali sono i prossimi eventi targati Barley Arts da segnare in calendario?
Beh tutti ovviamente. Mi vengono in mente Fantastic Negrito, James Blunt, Loreena Mc Kennitt, Grignani, Dolcenera, gli Statuto, The Hives, The Warning, Garbage, Europe, Wolfmother, Xavier Rudd, Blackberry Smoke, Fink, Des Rocs, Blues Pills e tanti altri
Ultima curiosità, visto che non capita tutti i giorni di intervistare Claudio Trotta: tra le band e gli artisti che hai portato in Italia, quali ti hanno dato le maggiori soddisfazioni?
A parte i più ovvi, cito qui iron maiden, metallica, kiss, frank zappa, the cure, ry cooder, van morrison, sunnyland slim, sonny terry and brownie mcghee, bruce cockburn e john martyn e tantissimi altri quelli invece che sono nel mirino per i prossimi anni?chi vivrà vedrà
Grazie da parte di tutta la redazione di Metal In Italy per lo spazio che ci hai concesso. A te le ultime parole per concludere l’intervista. A presto!
Spero di poter contribuire ad un futuro migliore, pieno di opportunità di scelta, di musica e spettacolo dal vivo per tutti quelli che non sono ancora nati.