Immersi in atmosfere oscure e deliranti, circondati da un senso di oppressione e decadenza melodica, questo quanto emerge dal debut album “Hēn” dei Naga, band dedita ad una oscura forma di Doom Metal a tinte Black.
I Nostri ci presentano cinque brani per una durata di cinquantacinque minuti, costituiti da una sofferenza continua che viene perpetrata da un riffing costante e martellante, un mantra pachidermico che colpisce l’anima dell’ascoltatore. Non è necessario azzardare paragoni con nomi conosciuti della scena Doom, dal momento che il sound dei Naga risulta comunque abbastanza personale e riconoscibile.
A balzare subito all’orecchio sono le distorsioni monolitiche: un marchio di fabbrica che contribuisce a creare quest’alone di misticismo e tetra spiritualità che circonda le composizioni in questione. I Naga sembrano trovarsi a proprio agio nei passaggi più lenti, non disdegnando però episodi più veloci, mantenendo intatta la cadenza scandita da ritmi della batteria di Dario Graziani, semplici ma coinvolgenti. Impossibile soffermarci su una singola traccia, dal momento che i caratteri distintivi del combo partenopeo trovano giusta collocazione in ognuna delle composizioni: è importante notare come, grazie ad un minutaggio elevato che va da un minimo di sette minuti ad un massimo di tredici, la band riesca a sviscerare ogni “argomento” nel migliore dei modi.
Azzeccata anche la voce di Lorenzo De Stefano, peraltro anche chitarrista della band, che riesce a muoversi con disinvoltura tra profondi growlings e screamings di matrice prettamente Black. A completare la sezione ritmica ci pensa il basso di Emanuele Schember, possente e cupo, che con la semplicità degli arrangiamenti contribuscie a far in modo che l’ascoltatore riesca a focalizzarsi maggiormente sulle atmosfere e meno sulla componente prettamente tecnica.
Hēn è un album di buona fattura, ci presenta un gruppo di ragazzi con idee ben chiare, sicuramente un prodotto non di facile assimilazione, ma che farà la felicità degli amanti del genere.