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Abscendent: “Dacaying Human Condition” – Recensione

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Un debutto discografico molto interessante quello degli Abscendent, band di Fondi (LT) attiva dal 2013, che con “Decaying Human Condition” ci offrono cinque tracce di Death/Thrash molto vigoroso e compatto.

Tre musicisti bastano per elargire tante bastonate, il combo è infatti costituito da Garbiele Vellucci, chitarra e voce, Luca Riccardelli al basso e Marcello Del Monte alla batteria, una line up essenziale ma efficace.

Il sound abrasivo della chitarra svolge un ruolo fondamentale nell’economia di un songwriting che si ispira ai classici dei generi citati in precedenza, molto accattivante il riffing che a passaggi veloci, tipici del Thrash, alterna soluzioni più pachidermiche. Non mancano gli assoli, che vengono spesso inseriti in contesti quasi progressivi, dall’atmosfera sicuramente più ariosa. Buona anche la prova vocale di Gabriele, il cui timbro grave e catarroso è in perfetta sintonia con il tessuto musicale.

Per quanto riguarda la sezione ritmica, ovvero i restanti due membri della band, batteria e basso sorreggono le sfuriate dell’axeman con precisione e perizia tecnica. Il basso è sempre ben presente ed udibile, non viene sovrastato dalla distorsione di chitarra, a dimostrazione che è stato fatto anche un ottimo lavoro in termini di produzione. Il drummer Marcello appare a proprio agio sia nelle ritmiche più sostenute che in quelle dai bpm più contenuti, regalandoci anche accelerazioni brucianti.

Gli Abscendent sono quadrati, precisi, tecnicamente molto preparati e con le idee ben chiare: “Decaying Human Condition” è un album molto convincente, che lascia ben sperare per il futuro della band e dimostra quanto l’Old School venga apprezzato anche dalle nuove generazioni, che si impegnano a mantenerne viva la fiamma.