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AdFinem: “Redefine The Infinite” – Recensione

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“Redefine The Inifnite” è l’album di debutto degli AdFinem, ma ascoltando le nove tracce appare chiaro che questi ragazzi sono tutt’altro che musicisti alle prime armi, perché il loro songwriting è maturo e con una direzione ben definita.

Fondamentalmente la formula è quella di un Modern Metal ipervitaminizzato, perché imbastardito da venature Melodic Death, con qualche elemento di carattere Djent e Metalcore. Apparentemente un calderone di influenze, ma il sound è dannatamente compatto e monolitico, i Nostri riescono ad irretire l’ascoltatore con passaggi violenti, ma allo stesso tempo rendono l’atmosfera più distesa grazie a parentesi melodiche.

Il risultato finale scaturisce da riff di chitarra molto aggressivi, più inclini a rispettare il quadro generale più che fare sfoggio di tecnica, viene posta dal chitarrista Ame Palmieri particolare cura negli arrangiamenti, ma tenendo ben presente che il suo lavoro viene svolto in funzione di tutta la band. Ecco che le successioni di riff hanno groove da vendere, ma presentano al contempo passaggi articolati e finemente cesellati. Un’enfasi particolare viene posta nella resa sonora della batteria, che in “Redefine The Infinite” è cristallina e dannatamente potente. Anche in questo caso i ritmi sono trascinanti, ma non presentano particolari accelerazioni, a dimostrazione del fatto che gli Adfinem riescono ad essere incisivi senza dover pestare eccessivamente sull’acceleratore. Ricordiamo che la band è entrata in studio guidata dai produttori italiani Dualized ed Eddy Cavazza, l’album è stato registrato agli Zeta Factory Studios di Modena, registrato e missato da Dualized e masterizzato da Alessandro Vanara.

Molto buona anche la prova del singer Gianluca Forcella, il quale mantiene un timbro costantemente catarroso, pur destreggiandosi molto bene tra passaggi aggressivi, rabbiosi ed altri caratterizzati da una maggiore ricerca melodica. In questo senso qualcosa potrebbe essere migliorata, al fine di rendere la proposta più dinamica e variegata, ma ci sono comunque degli episodi in cui le soluzioni del vocalist rimangono impresse nella mente sin dal primo ascolto.

Difficile citare un brano piuttosto che un altro, perché le composizioni si attestano su livelli medio-alti, segno che gli AdFinem hanno svolto un lavoro egregio in fase di scrittura. “Redefine The Infinite” è un album che incontrerà il favore di chi ama brani rocciosi, ma al contempo si lascia trascinare da melodie malinconiche e sognanti.