Nell’estate 2018, immediatamente dopo l’uscita del loro terzo album Endesires, gli Arya sono improvvisamente collassati. I profondi rapporti personali che legavano i membri del gruppo si sono brutalmente per la maggior parte interrotti. Gradualmente, a partire dai mesi successivi, i due chitarristi Luca Pasini e Simone Succi hanno ricominciato a incontrarsi per inventare nuova musica insieme a partire da idee rimaste interrotte dopo il trauma che aveva profondamente scosso le loro vite e rovinato la loro salute mentale.
Non era ancora chiaro chi altro avrebbe mai suonato quelle idee. Suonare era l’unico modo per perdonarsi e per non litigare su quanto era successo. Alcuni brani iniziati in quel periodo, registrati interamente dai due, sono entrati a far parte dell’EP Zero, pubblicato nel Dicembre 2019. Il resto, la musica più complessa e intensa, ha potuto essere completata solo con il contributo della prima cantante del gruppo, Virginia Bertozzi.
I testi di For Ever riflettono e raccontano la catastrofe esistenziale che li ha generati. Si parla di sentirsi abbandonati, ingiustizia, psicofarmaci, vita in nuove città, sconfitta, senso di impotenza verso gli eventi, si parla del senso costante di frustrazione che si prova suonando musica che sembra non interessare a nessuno. Sono una confessione incoerente e personale, un tentativo di catarsi o di auto-assoluzione. Numerosi sono i riferimenti a opere letterarie o cinematografiche.
La musica non è meno diretta: l’integrazione di influenze eterogenee che ha da sempre contraddistinto gli album del gruppo è stata resa dagli eventi più estrema e aggressiva. I brani sono
ancora più complessi e passano liberamente dal pianissimo al fortissimo. Esplosioni di black metal e mathcore, virtuosismi progressive, intermezzi indie rock e tanti elementi jazz sono posti al
servizio delle tematiche dell’album. Le urla di Simone Succi, già presenti in brevi momenti di Endesires, diventano qui protagoniste quasi quanto il cantato di Virginia Bertozzi e anche il contributo di Luca Pasini come voce di accompagnamento si fa più importante che in passato, riflettendo il fatto che, mentre i brani venivano composti e arrangiati, non era ancora chiaro chi sarebbe stata la voce solista.
Paolo Sanchi, voce dei concittadini Built-In Obsolescence, che tanto sono stati d’aiuto nei periodi peggiori, compare come ospite nel brano Lost War Song. Continua e si amplia la ricerca sul rumore già presente nei lavori precedenti del gruppo, portata avanti sia includendo numerose registrazioni d’ambiente, spesso seminascoste dagli altri strumenti, sia attraverso intermezzi noise. La produzione, come per tutti i lavori precedenti degli Arya, è stata interamente curata dai membri del gruppo. Si è cercato di proseguire e migliorare il tipo di suono già sperimentato in Endesires, diretto, essenziale, che ricordi il più possibile un’esibizione dal vivo con le sue imperfezioni, la mancanza di suoni aggiunti, la fatica e la passione, imparando dai propri errori e mettendo a frutto le conoscenze sviluppate negli ultimi anni.
Crediti:
Virginia Bertozzi – voce solista
Luca Pasini – chitarra, basso, voce, tastiere, programmazione, suoni ambientali
Simone Succi – chitarra, voce solista, rumori vari
Paolo Sanchi (Built-In Obsolescence) – voce solista in Lost War Song
Riccardo Ardolino – voce recitante in Landslide
Registrato a Rimini e Roma da Aprile 2019 a Giugno 2020
Musica scritta, prodotta e registrata da Arya
Testi – Luca Pasini
Mixaggio – Luca Pasini
Mastering – Simone Succi
Artwork – Luca Pasini