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Audyaroad: “A noi piace farlo… in strada!”

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Tutti usano i social, ma gli Audyaroad sono senz’altro tra le band che lo sanno fare meglio!
Questa band di Milano ha capito come farsi promozione sul web, ma ha anche capito che il contatto live con il pubblico è determinante. Ecco perchè conoscono le ordinanze comunali a memoria dopo aver appreso che ci sono luoghi e modi per potersi esibire dal vivo nella propria città!
Gli Audyaroad hanno da poco pubblicato “Best Days” (la recensione), un EP intriso di rock che attende solo un seguito. Ed a sentire i ragazzi in questa intervista, pare che le novità non tarderanno ad arrivare.

Salve ragazzi e benvenuti su Metal In Italy. Partiamo con le presentazioni? Come, dove e quando nascono gli Audyaroad?
La band nasce ufficialmente nel 2010 a Milano dall’unione dei due membri fondatori (Paul e Marco) ai quali si aggiungono Pablo alla chitarra ritmica, Teo alla batteria e Sbrè al basso.
Il primo lavoro però esce l’anno seguente: è la nostra prima demo auto prodotta… da lì ad arrivare al primo album la strada è breve. Attualmente abbiamo prodotto due album da studio ed un EP in inglese!

Probabilmente siete una delle poche band che riesce a rendere sia in italiano che in inglese. In quale vestito vi trovate meglio?
Pablo: L’italiano è stato (ed è ancora) la nostra lingua, quella con cui abbiamo iniziato a scrivere canzoni, quello che si potrebbe definire il nostro “primo amore”… Ora, crescendo e suonando in giro, abbiamo capito che avevamo bisogno di un altro linguaggio con cui poterci esprimere ed essere compresi anche fuori dai confini nazionali.
Questo non vuol dire che lo abbandoneremo, anzi ci consideriamo un gruppo versatile in grado di interpretare i due differenti linguaggi con buoni risultati.
Per ora abbiamo intrapreso questo percorso in inglese che ci appassiona e ci dà nuova linfa vitale, poi in futuro chissà…


Ho visto che avete creato un appuntamento con i vostri follower, con tanto di #ViralTogether. Cosa sta a significare?

Marco: #ViralTogether è l’hashtag utilizzato nei mini video che stiamo pubblicando prima dell’uscita ufficiale del secondo singolo estratto dall’EP “Best Days”, “Come Together”, cover dei Beatles presente nel nostro ultimo lavoro.
In ogni clip proponiamo una location diversa e un arrangiamento diverso del brano, il tutto serve per creare un po’ di attesa per l’uscita del video ufficiale che avverrà a metà Luglio e per avere pareri diversi sulla scelta del secondo singolo ricaduta proprio sulla cover dei Fab Four! 
Pensiamo si tratti di un modo divertente per aumentare l’interesse del nostro pubblico e il nostro materiale audio/video/live, aspetto essenziale per una band odierna.


I Beatles hanno avuto un’influenza importante sulla vostra musica o “Come Together” è una di quelle canzoni che avreste sempre voluto proporre?

Pablo: Penso che i Beatles abbiano avuto un’ influenza importante su ogni musicista in circolazione negli ultimi 50 anni. Detto questo noi li adoriamo e Come Together ci sembra un brano molto particolare, difficile da stravolgere a livello di arrangiamento, difficile da presentare in un “vestito” differente…
Pensiamo di aver fatto un buon lavoro e se così non fosse chiediamo umilmente perdono ai mitici Fab Four!

Come nascono invece le vostre performance “di piazza”?
Tramite il Comune di Milano e l’associazione “Strada Aperta”, abbiamo scoperto che esiste la possibilità di esibirsi per strada, in città. Esistono più di 400 postazioni in cui possibile (previa autorizzazione e disponibilità) esibirsi nel nostro capoluogo lombardo e con l’estate alle porte ci è sembrata una simpatica iniziativa per proporre la nostra musica!
Cercheremo di aumentare il numero degli appuntamenti “On the Road” sempre di più, sia perché il riscontro fino ad ora è stato molto positivo sia perché riteniamo che suonare per strada sia davvero un’ottima palestra per una band emergente.

Cosa racconta il viaggio in musica di “Best Days”, il vostro ultimo lavoro?
Pablo: “Best Days” racconta di vita, o meglio, delle nostre vite che intrecciandosi una con l’altra e mescolando le nostre esperienze hanno dato vita a questo primo lavoro in lingua inglese. Siamo orgogliosi del risultato finale, e speriamo che possa avere riscontri positivi!
Altrimenti, se così non fosse, come dice il titolo dell’EP ci saranno “Giorni Migliori” o “Best Days”.


Ascoltando il disco ho avuto come l’impressione che voleste rimanere recintati entro un certo ambito, senza strafare o osare. E’ stata una mia impressione o prediligete un certo minimalismo musicale?

Paul: Non prediligiamo minimalismo musicale anzi, i brani hanno molti arrangiamenti, tanti cambi armonici e diverse peculiarità…crediamo che tutto vada giù liscio e forse questo può trarre in inganno.
Non amiamo strafare su disco: secondo noi ogni parte strumentale o vocale deve essere ben dosata e mai forzata. Prediligiamo Rock, Funk, Blues, Soul e Pop; quindi possiamo confermare che non ci sentiamo recintati in un solo genere.


I vostri lavori futuri che strada intraprenderanno?

Paul: Un nuovo disco completamente in lingua inglese, magari riprendendo qualche brano già inciso in passato. La cosa importante è cercare sempre di migliorare il valore artistico del progetto e per far questo crediamo sia importante avere spirito critico.

Bene ragazzi, l’intervista è finita e le ultime parole sono per voi…
La band
: L’unica cosa che vi chiediamo è di dare un ascolto alla nostra musica… se vi piace seguiteci sui social ma soprattutto nei live, senza dubbio il posto migliore per ascoltarci.
Ringraziamo i ragazzi di Metal In Italy per questa intervista e per lo spazio concessoci.
Cogliamo l’occasione per lasciare alcuni link dove potrete seguirci:
www.audyaroad.it
www.facebook.com/audyaroad

Stay Rock/Stay Audyaroad!