“Noise” rappresenta per gli Aura l’album della maturazione, lo si evince dalle tante qualità che emergono da questa release: un songwriting ricercato, ma non macchinoso, linee melodiche di facile presa, ma non scontate, ci sono ottimi spunti dei singoli musicisti, ma non tecnicismi esasperati.
La band salernitana è attiva dal 1996, alla soglia dei venti anni di attività i quattro ragazzi si presentano con un disco, il terzo in carriera, che denota una maggiore consapevolezza in merito alla direzione artistica da seguire: immancabili i riferimenti al rock progressivo, ma anche al metal, sebbene in minor quantità rispetto al passato, fatto che si traduce in dieci songs che hanno un propria luce.
Ad aprire le danze ci pensa “No Hatred”, brano che inizia in sordina per poi irrompere con veemenza attraverso un riff iniziale d’impatto, ad opera del chitarrista Giuseppe Bruno, dopo poche battute iniziamo ad assaporare le pregevoli aperture melodiche del singer e drummer Giovanni Trotta. Con un incipit decisamente più maestoso inizia “From Dust To Life”, che mette in mostra anche le doti tecniche del già citato drummer; si tratta di un brano dai toni in parte più pacati, ma che salgono decisamente di intensità soprattutto nella parte solista sia delle tastiere di Francesco Di Verniere che dell’axeman Giuseppe. Ancora una volta a colpire è l’intensità delle atmosfere create da ognuno dei musicisti.
Decisamente più accattivante “Behind My Eyes”, brano dai toni più arrembanti, che fa della dinamicità del ritmo portante la propria forza, ancora una volta da rimarcare l’ottimo lavoro svolto nelle parti soliste sia dal chitarrista che dal tastierista. Appare ben chiaro che i Nostri hanno una grande padronanza degli strumenti ed un ottima propensione alla creazione di linee melodiche che sanno toccare le corde dell’anima, ma all’occorrenza sanno colpire duro senza oltrepassare quella soglia che separa il Rock dal Metal. Si tratta di una linea molto sottile, ma gli Aura riescono a destreggiarsi molto bene in questo campo, da rimarcare il fatto che “Noise” è stato registrato negli studi della band stessa, mentre mix e mastering sono stati curati da Cristian Paduano, dando così loro modo di plasmare il sound secondo i loro gusti.
Tra le altre è da citare sicuramente “Silence In A Word”, brano di una delicatezza cristallina, almeno per i primi due minuti dotati di maggiore impatto atmosferico, ma che poi torna comunque su quelli che sono i canoni della band, ovvero linee melodiche molto catchy, ottimo lavoro strumentale che esalta le doti tecniche dei quattro musicisti. “On The River Of Time” è sicuramente l’episodio che maggiormente ricalca lo stile delle precedenti release, ma con una consapevolezza sicuramente diversa che riesce a conferire alla traccia comunque un’impronta personale. Ottima la conclusiva “The Distant World”: l’attacco acustico crea un’atmosfera molto intima, introspettiva, melodie impalpabili che trovano una successiva evoluzione in toni più elevati, meno acustici, ma comunque non esasperati.
E’ un piacere notare come attraverso un percorso di maturazione artistica una band riesca a trovare la propria dimensione, è questo il caso degli Aura, che con “Noise” sembrano aver fatto centro: si tratta di un ottimo esempio di prog rock che affonda le proprie radici nei decenni passati, ma che ha comunque lo sguardo rivolto al futuro.