Non ho nessun tipo di timore ad affermare che “Ugly Farm”, l’album di debutto dei Brain Distellers Corporation è il disco dell’anno.
Un album ragionato, costruito passo dopo passo, senza alcuna fretta di prendere quello che si aveva e di buttarlo in pasto ai leoni.
Quello che mi colpisce della band milanese è che i ragazzi hanno voluto dare alla propria immagine un’impronta Southern, ma in realtà il discorso relativo al sound è molto più complesso. L’errore in cui si può incappare è quello di ritrovarsi dinanzi una discreta band che fa rock, come – diciamoci la verità – ce ne sono tante in giro, più o meno valide.
I BSC non sono una rock band qualsiasi. Il loro sound sposa elementi veloci, a volte anche attinti dal doom (come in “Who”) dove ci sono tre elementi imprescindibili in ogni pezzo: 1) la voce di Marco Pasquariello; 2) la chitarra di Matt Bidoglia; 3) la prova d’insieme di ogni singolo membro della band.
Ognuno dei 10 brani di “Ugly Farm” è una freccia che andrà a segno. Per darvi un’unità di misura: avete presente i Creed e Tremonti? Ecco, il lavoro dei Brain Distillers Corporation ha esattamente quell’anima e la cosa bella è che il risultato è del tutto naturale perché si capisce quando si cerca di scimmiottare un genere affine e quando invece si sta dando sfogo, con naturalezza, alla propria essenza.
Mi dispiace per gli haters, ma onestamente io non ho trovato difetti a quest’album. Personalmente mi è piaciuto dall’inizio alla fine, con le sfumature nu-metal di “The Biggest Crime” e le atmosfere irriverenti di “I Can Breathe Again” che a gusto rappresentano i picchi dell’intero lavoro. Sarebbe ingiusto non menzionare “Where Is God”, pezzo in cui l’ospite d’onore è Tommy Massara e di cui i “moonshiners “ di Milano ne vanno molto fieri.
Un attimo… Forse un difetto l’ho trovato e non perché mi ci sia messa d’impegno. I Brain Distillers Corporation non sanno di essere forti davvero. Credo che nel loro pregio dell’umiltà si nasconda il difetto di non sapere quanto possano farsi valere.
Album consigliatissimo.