Dopo quattro anni di silenzio discografico, la band napoletana Corde Oblique, guidata da Riccardo Prencipe, torna con il nuovo album “Cries and Whispers”, un full length composto da 12 brani di cui 10 inediti e due cover pubblicato dalla label spagnola Inthemorningside records. A fare da apripista al disco è il primo estratto “Souvenirs d’un autre monde”, una cover del gruppo francese Alcest che introduce il pubblico al raffinato universo sonoro della band fatto di sonorità Ethereal Neofolk e Mediterranean Progressive.
In ogni album, i Corde Oblique non rinunciano a omaggiare la scena musicale internazionale con una cover, spesso reinterpretando brani di band Metal. Anche in questo caso, il brano originale è stato trasformato in una composizione intima e acustica, con la chitarra classica suonata in fingerstyle, accompagnata da violini e voci eteree, caratteristiche del sound che rende unica la proposta della band.
“Ascoltai questo brano degli Alcest nel 2017, mentre suonavamo allo stesso festival in Germania. Me ne innamorai e decisi di riarrangiarlo alla nostra maniera”, racconta Riccardo Prencipe, svelando il legame personale che ha portato alla scelta del singolo.
“Cries and Whispers” trae il suo titolo dal celebre film di Ingmar Bergman, “Sussurri e grida” (1972), e rappresenta un omaggio artistico e tematico, con un’allusione diretta alla divisione dell’album in due volumi: Volume 1: “Cries” (Grida), caratterizzato da uno stile Post Rock/Metal/Shoegaze, che esprime un’anima sonora intensa e d’impatto e Volume 2: “Whispers” (Sussurri), in cui si ritrova un’atmosfera più eterea e delicata, con sonorità Neo Folk/Ethnodark. Il brano “Souvenirs d’un autre monde” fa parte del secondo volume.
L’attesa per la pubblicazione del nono album (senza contare i primi due a nome Lupercalia) è quasi finita, e con “Souvenirs d’un autre monde” la band regala ai fan un primo assaggio delle emozioni che li attendono in questo nuovo capitolo musicale. Nelle tracce che compongono “Cries and Whispers” i Corde Oblique mostrano, ancora una volta, la loro capacità di fondere influenze diverse, creando un ponte tra la delicatezza del folk acustico e le atmosfere oscure del prog metal, il tutto impreziosito da arrangiamenti colti e suggestivi.
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