Marty Friedman aveva un pallino: rendere più alternativa la musica dei Megadeth e fare in modo che la voce di Dave Mustaine si avvicinasse alle melodie delle pop band giapponesi.
Un pallino che non ha avuto modo di diventare nemmeno una palla, visto che l’idea pop è stata stroncata sul nascere.
A confessarlo è stato lo stesso Mustaine che in un’intervista al “That Metal Show” ha raccontato di come la formazione dei sogni, quella di “Rust In Peace” e quindi quella composta da Mustaine, Fridman, Ellefson e Menza, non ha nessuna chance di tornare.
Un primo episodio si riferisce a quando Mustaine, Ellefson e Menza si sono ritrovati nel periodo in cui era scomparsa la suocera di Mustaine ed insieme hanno provato “Rattlehead“. Prove andate malissimo. “Non siamo riusciti ad arrivare nemmeno al primo chorus”, ha detto Mustaine.
Ed il problema era Nick Menza. Per non dirlo apertamente, Mustaine ha abbandonato la chitarra e ha detto che non se ne faceva più niente.
Il secondo episodio si riferisce invece alla mai celata aspirazione di Mustaine di avere alla batteria Chris Adler dei Lamb Of God perchè “Ci deve essere uno che sa suonare la batteria”, ha dichiarato il cantante.
Il terzo episodio si riferisce infine all’incontro che l’originale line up dei Megadeth ha avuto durante il NAMM. Sorrisi, battute, una cena e poi Friedman che s’incazza per una non meglio specificata frase detta da qualcuno del management.
Questa volta il problema era proprio Friedman, il quale continuava sostenere che i Megadeth avrebbero dovuto virare in qualcosa di più “alternativo” come ad esempio il pop delle band giapponesi. E da lì, il “no” categorico di Mustaine.
Emblematica la frase che spegne così i sogni di tutti coloro che avrebbero voluto rivedere la band nella versione degli esordi: “E’ come cercare di mettere a posto le sedie del Titanic mentre la nave sta affondando”.
Concetto chiarissimo. Rest In Peace.