Era conosciuta coma la “band dei Davide“: stesso nome per i tre elementi. Ed erano stati capaci di trovarsi anche il turnista che si chiamasse Davide.
I Deaf Autumn ripartono però dai due soli Davide, il Ricci ed il Torti, che di fatto ne sono i fondatori. Due nuovi membri in line up ed un nuovo album in arrivo. Per la Rockcore band della provincia di Frosinone si apre quindi una nuova era, accompagnata dalle esperienze sul campo maturate dai suoi protagonisti, tali da permettere loro di affrontare l’avventura con più consapevolezza.
Ne abbiamo parlato con il bassista e fondatore Davide Torti:
Ciao Davide, c’è un nuovo corso che attende i Deaf Autumn. Iniziamo dal cambio di line up. Ci sono due nuovi innesti, chi sono?
Ciao Silvia e grazie Metal In Italy per lo spazio dedicatoci. La line up ha subito un cambiamento purtroppo necessario. Ci siamo dovuti separare (solo musicalmente) dal nostro batterista Davide Ciccarelli per i troppi impegni extra musicali in cui è incappato, ma nelle registrazione del disco c’è lui dietro le pelli. I nuovi membri della band sono ANTONIO PALIOTTA (ex The Whisper) appunto alla batteria e ALESSIO SCALA alla chitarra solista.
Inizialmente la formazione ufficiale prevedeva tre elementi, con il quarto che entrava in scena in sede live. Questa volta si ufficializza il quartetto. Perché questa scelta?
La scelta del quartetto è stata una vera e propria esigenza di avere una band stabile e compatta a 360°. Durante tutta la promozione live del nostro primo album ci siamo divertiti molto a suonare in tante situazioni diverse con altrettanti musicisti di ottimo livello, professionali ed eclettici, ma è pur vero che è stato sfiancante a livello di forze fisiche e mentali perché comunque per me e per Davide Ricci era un impegno non da poco fare le prove con diverse formazioni. Quindi abbiamo sentito il bisogno di avere intorno persone sì capaci ma anche motivate e con la voglia di scommettere le proprie energie con noi. Di avere insomma una formazione definitiva. É stata proprio una chiamata alle armi più che una semplice parata militare. Antonio ed Alessio hanno risposto con molto interesse e profonda passione a questa chiamata e noi siamo strafelici di averli nella band.
Avete già tra le mani quello che sarà il vostro prossimo lavoro. Che album sarà e in cosa differisce dal debut “What Was To Be Known”? (la recensione)
Sì, in effetti la scrittura del disco era già pronta dall’autunno scorso, ma ci siamo presi tutto il tempo necessario e tutta la calma possibile per lavorarci su e realizzarlo al meglio. Il processo di realizzazione è stato lento per ovvi motivi di lavoro di ognuno di noi ma non abbiamo sofferto lo stress della fretta di farlo uscire. Ci siamo divertiti molto come al solito, ci abbiamo ragionato dove serviva e lasciato fare all’istinto dove lo richiedeva. Direi che artisticamente parlando abbiamo osato il giusto e mantenuto comunque la nostra identità. Siamo molto soddisfatti del risultato e adesso sì che non vediamo l’ora di farvelo ascoltare!
Qualche settimana fa avete annunciato la partecipazione ad uno dei brani nuovi di Federica Sciamanna dei The Shiver. Siamo su una ballad?
Con Federica abbiamo passato una favolosa giornata in studio di registrazione… beh in effetti sono bastate un paio d’ore di lavoro, il resto è stato chiacchiere e risate! E’ un’ artista con cui abbiamo lavorato con piacere, professionale e con tanto buon gusto. É stato bello ritrovarsi con la stessa attitudine e la canzone ci ha dato molta soddisfazione. Sì, sarà la ballad rock del nuovo album.
Come proseguirà il percorso di promozione dei nuovi Deaf Autumn?
In realtà abbiamo già realizzato il nuovo video! Con il regista Giacomo Spaconi (che ha curato la regia anche del video di “Cold”) é iniziata una duratura collaborazione e siamo sicuri darà frutti interessanti. Inizieremo il percorso di promozione proprio da quello e per il resto non vediamo l’ora di tornare a suonare dal vivo! Stiamo per esplodere!