Home Interviste Deathless Legacy: “Like su Facebook? I numeri non fanno la qualità”

Deathless Legacy: “Like su Facebook? I numeri non fanno la qualità”

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Hanno impiegato dieci anni per raggiungere il traguardo del primo album, ma dal 2014 ad oggi per i Deathless Legacy è stato un crescendo di soddisfazioni, sia in termini discografici che di presenze live di grande spessore. “Dance With Devils” (la recensione) è l’ultimo album della Horror Metal band che, nonostante l’ottimo seguito sui social network, è ben consapevole che questo non sia un fattore in grado di stabilire la qualità di una band.

Benvenuti su Metal In Italy! Avete iniziato come cover band una decina di anni fa, ma il vostro primo album esce nel 2014, 2015 subito al Wacken in Germania, 2016 secondo album…2017 terzo capitolo discografico. Avete fatto tutto da soli o avete usufruito di qualche incantesimo? Battute a parte, siete soddisfatti per i traguardi raggiunti in così poco tempo?

Ciao Stefano e un saluto a tutti i lettori di Metal in Italy! Wow, detto così suona ancora più assurdo di com’è stato viverlo da dentro questo meraviglioso percorso. Di incantesimi ne abbiamo usufruito parecchio, non possiamo nasconderlo, e siamo assolutamente soddisfatti di tutti questi meravigliosi traguardi. Mettiamola così: ci abbiamo messo dieci anni a far uscire il primo disco che è rimasto ad ammuffire in un cassetto per così tanto tempo a causa di tutti i cambi di line-up, adesso dobbiamo recuperare.

Ho ascoltato attentamente “Dance With Devils”, ne sono rimasto affascinato. Come siete riusciti a piazzare due valide uscite, mi riferisco anche a “The Gathering”, nel giro di un anno? La vostra vena compositiva è in piena?

Quando si tratta di metterci in studio a comporre siamo pieni di creatività. Idee su idee si susseguono in forma di riff, spunti, testi e trovano la loro strada in maniera molto naturale.

Avete deciso di connotare l’album con una marcata impronta horror, questo sia dal punto di vista musicale che prettamente estetico. Quanto è importante per una band dare una precisa immagine di sé, anche sul palco?

Per noi ha sempre avuto una certa priorità, ci piace tutto ciò che è horror e nella vita di tutti i giorni è molto difficile riuscire a far sfogare i nostri demoni. Dare un’immagine precisa di sé è importante, soprattutto perché riesce a completare in qualche modo l’esperienza dal di fuori di chi si trova ad osservare chi sta sul palco. E il bello è che ognuno può farlo nel modo che preferisce.

Sicuramente dietro l’esteriorità vi è comunque una conoscenza dell’occulto. Che ruolo riveste questo aspetto nelle vostre vite? Quali gli argomenti che vi appassionano maggiormente?

È curioso, ma all’interno della band siamo, chi più chi meno, interessati al mondo dell’occulto e lo eravamo anche prima di incontrarci. Tra le passioni che maggiormente ci accomunano sicuramente l’occultismo, in ogni sua forma, e la filosofia ricoprono i due ruoli principali.

I brani sono ottimamente arrangiati, si passa da parti pestate, riff catchy, ad atmosfere sinistre, oscure, non disdegnando però momenti melodici. Ritenente di aver trovato la quadratura del cerchio, oppure siete convinti che il sound di una band sia in continua evoluzione?

Siamo molto soddisfatti del sound che siamo riusciti ad ottenere con “Dance With Devils”, ma siamo comunque pronti a evolverci, in futuro, e cambiare. Va’ dove ti porta il Diavolo, per dirla in parole povere.

Il songrwriting dei Deathless Legacy è un processo che coinvolge tutta la band? Come nascono, in generale, i vostri brani?

I nostri brani nascono da riff appuntati e accantonati nel corso del tempo sui quali poi lavoriamo tutti assieme per dar loro un’anima. Spesso, quando ci piantiamo su un riff che non ne vuole sapere di farsi domare, abbandoniamo il pezzo in costruzione per rincorrere un’ispirazione-meteora.

“Dance With Devils” è un album settoriale, o credete che possa raggiungere ascoltatori che, solitamente, prediligono generi diversi? Vi pongo questa domanda perché ho trovato la vostra release di ampio respiro, non confinata in una nicchia…

Ascoltando le parole di alcuni amici che ci hanno dato il proprio parere in merito, sembrerebbe che “Dance With Devils” sia in grado di rompere un po’ gli argini dell’essere settoriale. Probabilmente questo è dovuto anche al fatto che all’interno della band ci appassionano i generi più disparati.

Quanto conta per una band avere una buona presenza sui social media? Voi siete attivi su vari fronti, in questo senso, e con ottimi risultati…

A nostro parere è importante soprattutto per raggiungere persone particolarmente distanti. Abbiamo spesso il piacere di ricevere complimenti e scambiare due chiacchiere con persone dall’altra parte del mondo, che hanno potuto conoscerci solo grazie ai social. Ovviamente, come in ogni ambito, farsi prendere dalla frenesia di avere tanti like è fine a se stesso, i numeri non fanno la qualità di una qualsiasi realtà.

Prima di lasciarvi vorrei tornare indietro di qualche anno: cosa avete provato quando avete scoperto di essere i vincitori dell’ Italian Wacken Metal Battle? E lì, in Germania, che tipo di esperienza avete vissuto?

Detto molto sinceramente: non ci riuscivamo a credere. La qualità delle band in gara era incredibile, abbiamo visto tanta passione, tanta determinazione e tanto amore in ogni singolo gruppo col quale abbiamo fatto semifinali e finali. Abbiamo provato un mix di emozioni indecifrabili: gioia, frenesia, panico. Insomma, avevamo un bell’incarico, rappresentare l’Italia a Wacken non è una cosa che capita tutti i giorni. Non ci abbiamo creduto fin quando non siamo scesi dal palco di Wacken dopo la nostra esibizione: i 20 minuti più rapidi e intensi della nostra esistenza. Wacken è un sogno, non credevamo di poterlo in qualche modo realizzare.

Non c’è due senza tre…nel 2018 arriverà una nuova release, o pensate di procedere con più calma e promuovere “Dance With Devils”?

Anno nuovo, album nuovo. Ormai è la regola, a quanto pare. Siamo già in fase di composizione, questa volta ce la siamo presa con un po’ più di calma per arrivare a settembre senza l’acqua alla gola – e ritagliarci almeno una settimana di vacanze, almeno quest’anno!

A proposito di promozione…si avvicina la bella stagione, ci sono degli appuntamenti live da segnare in agenda? Magari Qualche festival…

Saremo il prossimo 17 giugno al Grindhouse di Padova, il 23 giugno allo Steamcon presso i Vecchi Macelli a Pisa, il 7 luglio al RIFF Rock in Franciacorta Festival.

Bene, vi ringrazio per il tempo che mi avete concesso. A voi le ultime parole. A presto!

Grazie a te per la bella chiacchierata, è stato un vero piacere. Stay Horror!