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Degenerhate: per noi il Grind è un genere di denuncia a livello sociale

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degenerhate

Recentemente abbiamo parlato del loro album “Chronicles Of The Apocalypse” (leggi qui la recensione), oggi cerchiamo di conoscere meglio i Degenerhate, band Grindcore romana in attività da ben oltre un decennio. Il nostro interlocutore è Gianluca Lucarini, chitarrista solista del quintetto.

Ciao ragazzi, benvenuti su Metal in Italy. La prima cosa che vorrei chiedervi è quali sono i motivi per i quali è passato così tanto tempo dalla vostra release precedente?

Ciao Michele, grazie per questo spazio che ci concedi, lo apprezziamo tantissimo!
È passato molto tempo, tra il nostro precedente minicd “The End Has Just Begun”, e “Chronicles Of The Apocalypse”, perché quest’ultimo lo abbiamo registrato ad intervalli alterni in tre anni. Abbiamo avuto una serie di ritardi dovuti al cambio di batterista, ad impegni personali, e non ultimo, agli impegni con il nostro studio di registrazione(lo studio PLAYREC a Roma, dove registriamo tutte le nostre produzioni), che in quel periodo era veramente pieno di clienti. Tutte queste cose, hanno portato ad un enorme ritardo sull’uscita dell’album.

Da poco è uscito “Chronicles Of The Apocalypse”: che frutti sta portando a livello promozionale e di pubblico? Siete soddisfatti sino ad ora?

Siamo soddisfattissimi!!!!!! Il disco sta riscuotendo consensi positivi ovunque, sia da parte della stampa specializzata, che da parte dei fans! Stiamo ricevendo recensioni incredibili da ogni parte del globo, e questa cosa ci gratifica enormemente. Rilasciamo una media di due interviste a settimana, tra webzines, programmi radio e carta stampata…che altro potremmo chiedere di più?

Come è stato partorito questo disco e, secondo voi, qual è il suo punto di forza?

Il disco è stato interamente scritto da me(Gianluca Lucarini), sia la musica che i testi, ed ha avuto una genesi abbastanza tormentata, perché durante il songwriting, ho cambiato mille volte quel riff piuttosto che quell’altro, al fine di ottenere quello che mi ero prefisssato. Il punto di forza? Non dovremmo essere noi a dirlo, ma coloro che hanno ascoltato “Chronicles Of The Apocalypse”. Possiamo però dirti quello che ci piace e che volevamo: rilasciare un album dove ogni brano abbia qualcosa di proprio e di personale.

Voi siete di Roma, molte altre band capitoline stanno riscuotendo molto successo. Come vi spiegate questo e avete una vostra opinione a riguardo?

Questa domanda ci è stata posta diverse volte, ma in tutta sincerità, ignoriamo il perché della cosa. L’unico motivo sensato che ci viene in mente, è che per il calcolo delle probabilità, essendo Roma una città con parecchie bands, nella massa, ce ne sia qualcuna che sta riscuotendo successo. Quali sono le tematiche che toccano le vostre liriche? Il grindcore, a differenza di altri generi metal, è molto più una musica di denuncia a livello sociale.

Voi che ne pensate di questa società e in particolar modo del music business? Trovate che anche questo sia una piaga sociale?

Non ci sentiamo di definire il music business come una piaga sociale, le vere piaghe sociali, che affliggono il Belpaese, sono ben altre, e ci riferiamo alla disoccupazione giovanile che ha raggiunto quota 42,6% , al nostro sistema politico gerontocratico e corrotto, ad uno Stato latente sotto molti punti di vista, ad Istituzioni fantasma. Queste sono le cose che ci fanno incazzare e che sono la principale ispirazione per le nostre liriche. Abbiamo sempre avuto testi di denuncia (sociale, politica, ecologista) e continueremo ad averli, ma in “Chronicles Of The Apocalypse” ci sono liriche anche più intimistiche e personali. Per noi le liriche sono importanti quanto la musica, per questo nelle nostre releases includiamo sempre tutti i testi nel packaging.

Cosa pensate della scena metal tricolore? Ci sono delle band con le quali siete particolarmente in contatto?

In Italia abbiamo delle ottime bands, è che spesso la nostra esterofilia imperante ce le fa ignorare. Per quanto ci riguarda, conosciamo tantissimi gruppi, essendo noi in giro dal 1989, ma quelli con i quali siamo più in contatto sono i nostri fratelli Neid (con i quali condividiamo due mebri), gli Tsubo, i CorpseFuckingArt, gli Ultimo Mondo Cannibale, i Voltumna (una delle giovani bands, piu’ promettenti in giro secondo noi) ed i Lectern.

Come Internet ha cambiato la visione della musica al giorno d’oggi? A vostro avviso quali sono i pro e i contro di questo progresso a livello musicale?

Senza ombra di dubbio internet ha aperto delle opportunità incredibili a livello planetario, oggigiorno chiunque può avere un’esposizione mondiale in poco tempo. Il problema, secondo noi, è che questo ha portato ad un surplus di bands…tanta quantità, ma poca qualità ed originalità.

Quali sono i prossimi impegni per il futuro? Avete qualcosa in lavorazione?

Abbiamo appena finito di registrare 4 pezzi, che saranno contenuti nello split 7” con gli Agathocles, che uscirà a Giugno. Sarà una release molto cool, con packaging in gatefold e vinile trasparente. Tra l’altro, doneremo 20 copie dello split 7”, al nostro amico Doug Brown, che sta realizzando un fantastico documentario che si chiama SLAVE TO THE GRIND – A Film About Grindcore. Invito tutti a dargli un’occhiata(http://www.grindcorefilm.com/) e a supportarlo!

Bene vi ringrazio per la vostra disponibilità e lascio a voi i saluti e l’ultima parola, lasciate un messaggio ai vostri fans e ai nostri lettori.

Innanzitutto, vorremmo ringraziare te e tutto lo staff di METAL IN ITALY per questa intervista, in piu’ vogliamo ringraziare tutti i nostri fans ed amici, in giro per il mondo, per il loro costante ed incondizionato supporto. Un particolare ringraziamento ad Antonio ed Amos della Uterus Production, a Mike della HPGD Productions, a Mirko della Here And Now Records ed a Pete della Grindscene Records, che sono le quattro labels che rilasceranno lo split 7” DEGENERHATE/AGATHOCLES. Invitiamo tutti i tuoi lettori a mettere un like sulla nostra pagina facebook (cliccando qui)
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GRIND ON!!!!!!