I colori che collassano e si dissolvono nel nulla ci porterebbero a pensare ad avvenimenti non proprio positivi. Positivissimo è, invece, il debut album dei laziali Deshody. Band attiva dal 2008 e riuscita in pochi anni a ritagliarsi un certo spazio nel panorama metal tricolore. Grazie all’ottimo responso del primo demo “Hayball”, datato 2009, i nostri riescono a farsi conoscere in giro per lo stivale con devastanti prestazioni live.
Il 2013 è l’anno della svolta: ritrovata una certa stabilità dopo diversi cambi di formazione, i Deshody si ritrovano in sala pronti a ripartire. E lo fanno come si deve! Il risultato è “Collapsing Colors” una vera e propria mazzata thrashcore che farebbe impallidire i capostipiti del genere! ( soprattutto le tanto osannate bands Americane!)
Uscito sotto SG Records, prodotto, registrato, missato e masterizzato agli S.F. Studios da Simone Fiorletta (Rezophonic – Mario Riso) “Collapsing colors” non è un vero concept, ma una dura riflessione sul comportamento della nostra generazione a volte poco incline ad imporsi e contrastare una società che spesso non sentiamo nostra. La metafora del “colore che collassa” non è altro che la personalità di ognuno di noi che svanisce quando si rinuncia a combattere, quando ci si dà per vinti ad un mondo malato.
Musicalmente “Collapsing colors” ha tutte le carte in regola per piacere agli amanti del Metal tout court perché se è vero che di thrashcore si tratta (forte è l’influenza del Metalcore) è pur vero che i nostri hanno ampliato i loro orizzonti sonori verso i confini del genere.
Break massicci, accelerate improvvise, growl possenti, una sezione ritmica quadrata e compatta ma anche gusto compositivo, una certa dose di melodia e qualche timido accenno ad elementi elettronici. Le capacità ci sono tutte e “Collapsing colors” non fa altro che confermare la crescita esponenziale di una band che è pienamente consapevole delle proprie potenzialità.
