Narrazione di eventi passati, gloriose battaglie tradotte in suoni aggressivi e melodici allo stesso tempo, i Dyrnwyn con “Ad Memoriam” dimostrano che la scena Pagan Folk italiana può contare su band di spessore.
Sei sono i brani contenuti nella release, con due strumentali rappresentati dall’intro e titletrack “Ad Memoriam” e dalla conclusiva “Ultima Quiete”. Partendo da una pioggia scrosciante, la band inizia a dipingere attraverso flauto e tastiera un crescendo belligerante che ci conduce verso la seconda traccia “Sangue Fraterno”, ispirata alle figure di Romolo e Remo. Da subito appare chiaro che i sette musicisti si ispirano alla tradizione Folk, impreziosendo le linee melodiche con il cantato in italiano, che ben si sposa con i temi trattati.
Sicuramente i Dyrnwyn non sono gli unici ad utilizzare queste soluzioni, ma fatto sta che le loro composizioni sono coinvolgenti e l’ascoltatore ha davvero la sensazione di essere immerso nel bel mezzo di una battaglia. Come moderni menestrelli i Nostri si avventurano attraverso percorsi accidentati, campi di battaglia insanguinati, dei quali raccontano le vicissitudini. Molto accattivante anche il terzo brano “Sigillum”, forte di una ritmica sostenuta che induce inevitabilmente ad uno sfrenato headbanging. I capitolini sono in grado anche di creare momenti atmosferici e sinistri, non disdegnando passaggi quasi Black, come nelle battute conclusive di “Teutoburgo”.
Il cantato di Thanatos, vocalist che ha lasciato la band dopo le registrazioni e adesso sostituito da Daniele Biagiotti, riesce a districarsi tra growlings e screaming vocals, con soluzioni che ben si addicono al tappeto musicale sottostante. Tra i brani che ho maggiormente apprezzato c’è “Tubilustrium”, grazie all’incipit magnificente ed alla successiva evoluzione che porta i toni ad un livello molto alto, passando attraverso generi diversi seppur mantenendo inalterata la natura della band.
“Ad Memoriam” è un Ep ben confezionato, che ci presenta un gruppo con delle potenzialità parzialmente espresse, perché sono certo che i Dyrnwyn sapranno deliziarci con composizioni dotate di una maggiore dose di personalità.