Home News Elvenking: al Wacken 15 anni dopo. Aydan in “TROVA LE DIFFERENZE”

Elvenking: al Wacken 15 anni dopo. Aydan in “TROVA LE DIFFERENZE”

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Ricordate cosa avete fatto nell’estate del 2001? Quale viaggio avete intrapreso, quale amore avete consacrato, quale hit avete adorato?
C’è chi quell’estate se la ricorda molto bene perchè è stato il primo di una serie di meravigliosi tasselli da inserire nel mosaico Elvenking e che ha dato il via alla ad una splendida avventura.

Correva l’anno 2001 e gli Elvenking “calpestavano” per la prima volta il fango del Wacken Open Air. I friulani erano ospiti della casa discografica (AFM) ed erano al WOA per presentare alla stampa il primo albuM Heathenreel“. Un’entrata dalla porta di servizio, insomma; mentre 15 anni dopo ci sarebbe stato l’ingresso con cancello automatico e tappeto rosso.

Che gli Elvenking siano tra le band italiane più apprezzate all’estero è cosa ormai nota. Anzi, volendo aggiungere una goccia di polemica potremo tranquillamente asserire che è sicuramente più apprezzata all’estero che in Terra Madre. Ma al di là di questi dettagli di cui la stessa band ne è conoscenza, resta che il Wacken 2016 è stata l’edizione che ha visto la definitiva consacrazione a livello internazionale della band di Pordenone. Aydan lo sapeva. Il chitarrista sapeva che prima o poi ci sarebbe stata la svolta. Ed allora a lui il compito di raccontare il Wacken 2001 ed il Wacken 2016 degli Elvenking.

– AYDAN in WACKEN, TROVA LE DIFFERENZE! –

Arrivo al Wacken nel 2001
Nel 2001 siamo stati a Wacken ospiti della nostra casa discografica per la presentazione alla stampa del nostro debut album “Heathenreel”. Abbiamo avuto modo di vivere il festival dall’interno quando eravamo ancora dei giovani pieni di sogni e speranze e di vedere da vicino alcune delle nostre band preferite all’opera: quello era il mondo che avrebbe potuto attenderci un giorno, ma fin dall’inizio siamo sempre stata una band pratica e con i piedi per terra e sapevamo che non sarebbe comunque stato facile per una band come noi, soprattutto proveniente dall’Italia. Ma come Elvenking abbiamo sempre lavorato con la speranza e poi la consapevolezza che un giorno la qualità pro-posta sarebbe stata apprezzata e premiata. E così è stato. Se dovessi dare un consiglio ad una band giovane direi di non guardare a cosa fanno gli altri nel breve periodo, ma di concentrarsi nel proporre realmente un prodotto di qualità; un giorno, presto o tardi, sarà premiato se c’è la volontà di percorrere la strada fino alla fine, facendo le mosse giuste. Nel corso della nostra carriera abbiamo visto decine e decine di band avere molto più di noi nell’immediato, senza capirne il motivo reale, ma alla fine gran parte di queste non esistono più e noi siamo ancora qui. Oggi giorno suoniamo e ci proponiamo solamente a chi realmente ci vuole e ci cerca. In un mondo – quello odierno – fatto di buy-on, di pagare per suonare, spesso privo di reale meritocrazia, noi abbiamo deciso di limitare la nostra presenza alle situazioni in cui il promoter, il festival, il club o chi per esso, ci chiami realmente per volerci vedere suonare.

Arrivo al Wacken nel 2016
Arriviamo a Wacken 15 anni dopo, con la consapevolezza di aver fatto nel frattempo quello che ci era possibile musicalmente e professionalmente. Abbiamo preso le nostre decisioni su come gestire la band e il tempo da dedicare agli Elvenking e le modalità di gestire la nostra carriera.
Quindi la nostra partecipazione da un lato è molto più consapevole: sappiamo quello che abbiamo fatto negli anni, conosciamo la qualità dei prodotti che abbiamo pubblicato negli anni, sappiamo che abbiamo una forte base di fan in tutto il mondo, così come una parte del pubblico che non ci conosce ancora visto che non siamo una band che è in tour 8 mesi all’anno, così come –giustamente – persone che non apprezzano la nostra proposta. Quindi ogni volta che suoniamo, che sia di fronte a decine di migliaia di persone o a poche decine, abbiamo bene in mente quello che facciamo e perché lo facciamo. Se ancora oggi, dopo più di 15 anni suoniamo sul palco queste canzoni, alcune delle quali sono state scritte all’inizio del nostro percorso, è perché sappiamo la motivazione che ci spinge ad essere ancora su questi palchi. Che sia Wacken o qualsiasi altro posto del mondo.

L’orgoglio di vedere il nome della propria band assieme a quelli dei grandi nel 2001
All’epoca il nostro non era proprio un nome da vedere da alcuna parte. Solo una band che si affacciava sulla scena, quando praticamente non esistevano band italiane che potessero essere a livello di festival simili (con pochissime eccezioni note) e nemmeno manager, label o quant’altro che potessero aiutarci nel prendere determinate decisioni o scelte.

L’orgoglio di vedere il nome della propria band assieme a quelli dei grandi nel 2016
Orgoglio di avere lavorato per tanti anni per portare il nome della propria band accanto a quello di grandi, grandissimi nomi. La strada per avere il proprio nome ancora più in alto è ancora tanto, ma questo è un altro punto di partenza su cui continuare a lavorare.

Cosa ti ripromesso di fare nel caso fossi tornato al Wacken?
Mi ero semplicemente ripromesso “Un giorno anche tu sarai su questo palco”

Cosa hai fatto davvero?
L’abbiamo realizzato per davvero. E non c’è soddisfazione più grande di vedere un sogno o un obiettivo realizzato, solamente grazie alla tua qualità e ai tuoi sforzi e niente altro.

elvenking 2016