Gli Extrema, forti di una carriera trentennale alle spalle, hanno attraversato diverse decadi, giocando sempre un ruolo da protagonista nella scena italiana ed internazionale. Nel corso degli anni hanno cambiato pelle, mantenendo però intatte le caratteristiche principali del loro sound. Proprio a testimonianza delle radici Thrash Metal, hanno recentemente pubblicato l’album “The Old School Ep” (la recensione), con composizioni risalenti fino al 1987. Ne abbiamo parlato con Tommy Massara, chitarrista della band.
Ciao Tommy, bentornato sulle pagine di Metal In Italy. Saltiamo le presentazioni, gli Extrema non ne hanno certo bisgno. “The Old School Ep” è fuori da poco, com’è stato accolto da pubblico e critica? C’è qualche differenza tra i feedback dall’Italia e quelli dall’estero?
Ciao Stefano, grazie a te e del supporto agli Extrema. L’Ep è stato accolto in maniera ottima sia da pubblico che da critica, abbiamo ricevuto una sola recensione non propriamente positiva dalla Germania, ma per il resto tutte le recensioni ed i feedback sono ad oggi esaltanti, dal Giappone agli Stati Uniti dalla Russia alla cara vecchia Europa.
Perché avete deciso di prendere “roba vecchia” e riproporla a distanza di 30 anni? Ma soprattutto… come avete fatto a conferire un sound moderno a composizioni di tanti anni fa?
L’idea di registrare queste canzoni c’è dal 1987, per vari motivi quando si sono scelte le canzoni che sarebbero finite su “Tension at the Seams” abbiamo optato per altri pezzi e queste sono finite in un cassetto fino al 2013. Non sono mai state però delle seconde scelte. Quando con l’avvicendamento dietro alle pelli tra Paolo e Francesco ho proposto agli altri di provare a registrare un EP con questi pezzi per introdurre appunto Francesco ai Fan degli Extrema, subito dopo il tour Europeo del 2013, gli altri hanno detto ok. A parte il fatto che siano state registrate oggi, le canzoni sono al 99% come le suonavamo 30 anni fa, probabilmente è così spiegato perché forse eravamo così avanti coi tempi nella scrittura di musica, cosa che purtroppo oggi in pochi ricordano o ammettono.
Se doveste comporre qualcosa di nuovo, che caratteristiche avrebbe? Mi spiego meglio…sarebbe Thrash, Hardcore, un mix di tutto ciò o vi spingereste oltre?
Come sempre sarebbe un mix di un po’ tutto, Noi il metal lo intendiamo come un Macromondo, più di una volta durante la nostra lunghissima carriera abbiamo spiegato che abbiamo iniziato come Thrash Metal band, poi siamo cresciuti ed abbiamo voluto aggiungere altre sfaccettature al nostro sound, ma senza mai rinnegare le nostre radici.
Tra l’altro gli Extrema nel corso degli anni sono comunque rimasti fedeli al proprio trademark, nonostante l’evoluzione, il vostro sound è sempre riconoscibile. Ritenete sia positivo essere identificati con una certa immagine o è meglio cercare di “stupire” ogni volta che si compone qualcosa di nuovo?
Noi abbiamo sempre cercato di aggiungere degli elementi nuovi al nostro sound e quindi di stupire quando possibile in un genere dove comunque penso sia stato detto tutto, ma cercando comunque di scrivere delle canzoni riconoscibili che resistessero al passare del tempo.
Nell’Ep ci sono anche due ospiti di grande rilievo. Come sono nate queste collaborazioni? Perché la scelta è ricaduta su questi due musicisti?
Sono due amici con i quali abbiamo condiviso delle cose, con Bob, date in giro per l’Europa quando suonava con i Vicious Rumours e aftershow indimenticabili. Oltre ad essere un grandissimo chitarrista è un fratello vero col quale ci siamo sempre promessi di poter fare qualcosa insieme.
Ralph l’ho visto crescere con i Destrage, ai tempi quando lavoravo con Rock TV, li ho scoperti con il loro secondo album, ho cercato di dargli più spazio possibile in TV e di coinvolgerli in cose, li ho fortemente voluti come band di supporto agli Extrema in tempi non sospetti. I loro dischi recenti non mi piacciono molto, ma l’amicizia con Ralph è rimasta forte.
Negli “archivi” degli Extrema c’è ancora del materiale degli anni passati che potrebbe essere utilizzato in futuro? Immagino che in oltre 30 anni le idee che aspettano di essere sviluppate siano tantissime…
Negli archivi degli Extrema c’è sempre un riff o un’ idea, vediamo se poi verranno alla fine utilizzate oppure ignorate, tendenzialmente preferisco scrivere cose nuove.
Ad una band con una storia così lunga alle spalle non posso non fare questa domanda: negli anni ’80, ’90 ed in parte 2000, tra musicisti e fan c’era un rapporto quasi univoco, perché si leggevano le interviste sulle riviste, al massimo ci si confrontava durante i concerti. Con l’avvento dei social cosa è cambiato nel rapporto musicista – fan?
Si è persa la magia che c’era intorno a questo mondo di sicuro, oggi anche se si è bombardati di informazioni si recepisce e ci si interessa molto meno, troppi stimoli fanno l’effetto contrario.
A tal proposito vorrei conoscere la vostra opinione in merito alla situazione live in molti locali: è ormai difficile riempire le sale, i CD si vendono meno, quali possono essere le cause di questa situazione? Credete che social network, piattaforme streaming, sia audio che video, possano aver spento la voglia di scatenarsi sotto al palco?
Tutto questo ha sicuramente influito in maniera negativa, aggiungo anche che negli ultimi anni tutte quelle band che hanno sempre suonato per Hobby, continuando a produrre dischi, si sono giustamente ritagliate uno spazio nel circuito dei club. Purtroppo continuando a vendersi come Band dilettantistica, per intendersi, senza avere una quotazione di mercato o potere di vendita. Molti promoter dovendo scegliere se possono non pagare un gruppo scelgono questa opzione, il mercato è di conseguenza saturato e se prima tutti andavano a vedere qualche show ora molti show non riescono ad attrarre abbastanza pubblico. Purtroppo questa è una triste verità che tocca un po tutti, noi compresi.
Cosa c’è nel futuro degli Extrema? State lavorando a qualcosa di nuovo o ci sono appuntamenti importanti che dobbiamo tenere a mente?
Abbiamo già cinque canzoni pronte a livello di demo, stiamo scrivendo per il prossimo album, poi stiamo cercando di lavorare ad un tour.
Bene Tommy, ti ringrazio per il tempo che mi hai concesso. A te l’ultima parola, lascia un messaggio ai nostri lettori. A presto!
Grazie a te dello spazio Stefano. Come sempre chiediamo ai Metal Fan di ascoltare la musica prima di tutto, di seguirci e poi naturalmente vi aspettiamo davanti al palco per un fottuto Massacro collettivo.