Avete presente la serie televisiva “Wayward Pines“? E’ ambientata nel futuro, in questa cittadina abitata da pochi eletti salvati 2000 anni prima, messi in capsule ed addormentati per poi essere svegliati in modo da ripopolare la Terra che nel frattempo è stata devastata ed ha visto l’estinzione dell’umanità.
Uno dei motti di “Wayward Pines” è “Non parlare del passato”.
Mi è venuto in mente questo accostamento quando martedì scorso, in occasione del concerto degli Angra al Traffic di Roma, ho assistito ad una scena.
La serata ha fatto registrate il (quasi) tutto esaurito. La voglia di ascoltare e cantare i pezzi di una pietra miliare come “Holy Land” è stata forte. Forte era anche la voglia di vedere dal vivo Fabio Lione, soprattutto dopo il clamoroso annuncio della sua uscita dai Rhapsody Of Fire. Un argomento ancora fresco ed ancora delicato da poter affrontare, tant’è che Lione non ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali in merito.
Ed aveva ragione.
Quella era una serata dedicata agli Angra. E per quanto Fabio sia affabile, giocherellone e disponibile, “parlare del passato” sarebbe stato inappropriato.
C’è stato però un momento, al termine del concerto, in cui un ragazzo, lontano dalle logiche del rispetto e delle regole di “Wayward Pines”, ha iniziato a fare domande. Ad alta voce. Mentre Fabio s’intratteneva con i fan firmando autografi e scattando foto. Tra lui e gli altri c’era una grata. E meno male…
Il ragazzo di cui sopra (che a “Wayward Pines” sarebbe stato impiccato in pubblica piazza), incurante del mood che si era creato tra Lione, gli altri Angra ed i fan, ha iniziato a dire: “Fabio! Che mi dici di Alessandro Staropoli?”, “Fabio! Che mi dici di Alessandro Conti?”, “Fabio! Che mi dici dei Trick Or Treat?”.
Una nenia sprezzante che ha lasciato increduli i presenti. Ci siamo guardati tutti negli occhi perchè va bene insistere, ma poi rischi di essere preso a male parole. E così è stato…
Lione nel frangente ha tentato di mantenere la calma, avvicinandosi alla grata in direzione del ragazzo. “Ma hosa vuoi?”, gli ha detto. “Dimmi che ne pensi di Staropoli, Alessandro Conti e dei Trick Or Treat”, gli ha risposto lui.
Domandare è legittimo, direte voi. Ma c’è pur sempre da considerare il tono con i quale si formulano le domande e, soprattutto, bisogna avere anche l’intelligenza di farle al momento opportuno. Ecco, ragazzo mio, quello era proprio il momento sbagliato.
“Perchè non mi rispondi?”, ha insistito. “Lo conosco, Alessandro Conti, ci ho lavorato assieme!”. E da lì la risposta lapidaria di Lione: “Anche io conosco Alessandro Conti e proprio perchè lo conosco so che non avrebbe mai potuto lavorare con un coglione come te”. Ovazione.
Il ragazzo è stato portato via dagli amici. Nel frattempo ridacchiava, probabile avesse alzato il gomito. E, sempre nel frattempo, i malumori tra i presenti iniziavano a crescere ed il ragazzo ha rischiato di essere preso a calci.
Ma tanto lui rideva…
Lione un po’ meno.
Un altro motto di “Wayward Pines” è “Sii felice”.
Tienilo a mente, caro Fabio. Non sempre possiamo pretendere di essere circondati da persone intelligenti.
Il rispetto viene prima di tutto. Lione ha voluto tenere lontana da sè ogni ingerenza esterna che avrebbe potuto minare la serenità del momento e distogliere l’attenzione da quelli che erano e dovevano essere i veri protagonisti della serata.
Impariamo a capire che a loro, come qualsiasi altro personaggio pubblico, va riservato il rispetto dell’artista. Sono uomini, musicisti, performer, persone esposte, ma ciò non ci autorizza ad invadere il loro spazio, anche quello emotivo.
Ai presenti quella sera interessava di conoscere l’opinione di Lione sui Trick Or Treat come a me potrebbe interessare il menù del giorno alla braceria sotto casa, io che sono vegetariana. Quindi… ragazzo mio, ascolta la musica, va ai concerti, compra i dischi. Non abbiamo bisogno di nuovi Paolini. E “sii felice”…