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Fangs Of The Molossus: “Fangs Of The Molossus” – Recensione

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“Fangs Of The Molossus” è il debutto discografico della band omonima, risalente al 2013, ristampato a febbraio 2015 dall’etichetta Italian Doom Metal Records: 100 copie in vinile rosso sangue e 400 copie in vinile nero.

Il genere proposto dai Fangs Of The Molossus è psych-doom metal con sfumature Rock, le cui maggiori influenze sono sicuramente Black Sabbath, Electric Wizard et similia. Ascoltando le cinque tracce che compongono la tracklist si ha la sensazione di assistere all’incedere pachidermico di una oscura entità, che esplora tutti gli angoli più reconditi dell’animo umano. La componente strumentale gioca un ruolo fondamentale nell’economia della band, facendo largo uso di riff reiterati, liriche ridotte all’essenziale, uso di synth che creano sonorità di natura spaziale.

Evidente è anche il richiamo ad elementi cari al Rock anni settanta, che emerge soprattutto dai suoni sì grezzi e pesanti, ma non artificiali, sia delle chitarre che degli altri strumenti. La componente sabbattiana si materializza sin dalle prime note dell’opener “Caligula”, il cui riff iniziale evoca nella mente scenari oscuri e lisergici, la reiterazione della linea melodica principale contribuisce a far sprofondare l’ascoltatore in una sorta di dimensione ansiogena.

La componente psichedelica si evidenzia nella successiva “Cult Of The Witch Goddess”, le cui progressioni ipnotiche si evolvono in un crescendo di suoni spaziali e riff di chitarra corposi e sostenuti, soprattutto nella seconda metà della traccia. “I Drink Your Blood” alza ancora di più l’asticella, innalzando i toni, esasperando la sensazione di oppressione che aleggia sull’intera release. Cambio di atmosfera in “O Fera Flagella”, con le chitarre acustiche che giocano un ruolo importante nell’economia della traccia, unitamente agli effetti spaziali ed all’organo che si palesa nella parte finale del brano, dedicato alla tradizione dei “Vattienti” che ha luogo il Venerdì Santo a Nocera Terinese. Chiude il lotto di brani “Dead King Rise”, che con i suoi dieci minuti si impone come la composizione più lunga tra tutte. In questo caso confluiscono e si sommano tutte le componenti del sound dei Fangs Of The Molossus, non certo di facile assimilazione, ma comunque ottimo esempio delle capacità compositive della band.

L’album vede la partecipazione di Ain Soph Aour e J.C. Chaos, voce/basso e chitarra dei Necromass. Attualmente la band sta lavorando alla stesura di nuovi brani, per il momento non possiamo che sottolineare la qualità di questa release, che verrà apprezzata dagli amanti del genere.